Spara Ferruccio

segnalato da Lame

GOVERNO, L’ESTABLISHMENT APRE IL FUOCO E DE BORTOLI CI METTE LA FIRMA

di Andrea Colombo – Il Manifesto, 24/09/2014

Corriere della sera. Nell’editoriale del direttore, un inedito e durissimo attacco a Renzi. Sullo sfondo, l’ipotesi del commissariamento, con o senza troika

Più che un articolo di fondo è un cannoneggiamento. Non è ancora l’avvio della grande offensiva contro il governo Renzi, ma l’annuncia e la prepara. Nella non storia del Corriere della Sera era successo solo una volta che il direttore attaccasse frontalmente un presidente del consiglio, Bettino Craxi, e anche in quel caso con toni vellutati a para­gone di quelli violentissimi adoperati ieri da Ferruccio de Bortoli. Non in un editoriale come tanti, ma nel primo numero del nuovo Corriere, ridisegnato per intero.

Va da sé che le cose che ha scritto (uno smantella­mento spietato di Renzi, del suo governo, delle sue riforme e del suo metodo) de Bortoli le pensa sul serio, senza che qualcuno abbia dovuto ordinargli di scriverle. Ma è altrettanto ovvio che per alzare un simile volume di fuoco il direttore, in uscita, del Corrierone doveva essere certo che l’affondo non sarebbe dispiaciuto ai suoi circoli di riferimento. Berlusconi, che con tutti i suoi miliardi non ha mai smesso di essere un ragazzo di provincia, avrebbe detto «i poteri forti», con l’occhio rivolto al cortile di casa Italia. Più realisticamente, si tratta dell’intero establishment che conta, italiano certo, ma anche europeo e in buona parte a stelle e strisce.

L’attacco del quotidiano mila­nese si affianca a quelli ormai settimanali del fondatore di Repubblica, più pacati nei toni, non meno critici nei contenuti e oltretutto spesso scritti sulla scorta di conversazioni, apertamente citate, con Mario Draghi. L’obiettivo è evidente, anche se de Bortoli diplomaticamente lo nega: se Renzi, considerato non a torto l’«ultima spiaggia», ha perso la fiducia dei poteri reali, l’unica è ricorrere a una qualche forma di commissariamento. E’ quella la vera partita che si sta giocando, sotto traccia, in Italia: lo scontro tra chi progetta di mettere il Paese sotto tutela della troika e chi intende a tutti i costi evitare quell’esito. In primo luogo Renzi.

Il commissariamento, però, può realizzarsi per vie diverse. Una è quella, sostenuta dallo stesso Draghi, dell’intervento diretto della troika, modello Grecia. L’altra passa per l’elezione di un presidente della Repubblica dotato di tale forza, credito e sostegno internazionale da poter mettere sotto tutela Renzi, nonostante il bilancia­mento dei poteri sia sulla carta molto più favorevole al presidente del consiglio che a quello della Repubblica. Di nomi simili l’anagrafe italiana ne conta pochi, forse uno solo: Mario Draghi, appunto. E’ un modello di presidente-diarca, se non tutore, opposto a quello che ha in mente l’inquilino di palazzo Chigi, che vagheggia invece un presidente — preferibilmente donna — subordinato ai voleri del capo del governo. La più papabile pare essere Roberta Pinotti. Ma il nome, in que­sto caso, conta molto meno del modello. Quando Napolitano, per frenare le tentazioni elettorali del giovane Matteo, gli fa sapere che, a fronte di una crisi, lui non sarebbe più fisicamente in grado di fronteggiarla e dovrebbe quindi cedere lo scettro prima e non dopo le elezioni, punta proprio su questo elemento. Le camere future saranno largamente egemonizzate dai soci del Nazareno. Basterebbe un’intesa a due per decidere il nome del nuovo capo dello stato. In queste, come si è già visto, con­trollare i parlamentari è missione impossibile: se Draghi fosse in campo quasi certamente la spunterebbe.

In questa situazione, che dire difficile è un eufemismo, Renzi può contare su un solo vero alleato, la cui fedeltà è garantita dalla convergenza di interessi. Si chiama Silvio Berlusconi.

165 comments

  1. E’ da un più di un mese che pur seguendovi, quotidianamente e con affetto, non trovo il desiderio di intervenire, ho come la sensazione di essere inadeguato tra gli inadeguati e mi rendo conto che è il mio essere inadeguato ad essere mutato.

    Ho passato gli ultimi 25 anni della mia vita nella superficiale convinzione che il nostro vero problema fosse l’infima “qualità” della nostra classe politica e dirigenziale e che il popolo d’Italia tutto sommato meritasse qualcosa di meglio, di meno corrotto, di più trasparente ed onesto.

    Sempre di più adesso mi rendo conto che invece abbiamo ciò che meritiamo ciò che meglio rappresenta le caratteristiche positive e vincenti agli occhi della maggioranza degli Italiani interessati.

    Non sono più un inadeguato per innocenza ed (in)esperienza, sono inadeguato per scelta.

    Saluti, Luigi

    1. sa molto di “autoerotismo morale”
      niente in contrario verso l’autoerotismo, ma se lo pratichi in pubblico diventa esibizionismo, e allora partono gli scapaccioni (o le risate, dipende)

    2. Siamo quello che votiamo, ahinoi. In fin dei conti, dovremmo guardare a Berlusconi con più affetto: per vent’anni ci ha fatto illudere che un mondo migliore era possibile.

          1. sognare è pericolosissimo.
            Sogni un mondo senza Andreotti, Forlani e Craxi… e arriva Berlusconi.
            Sogni un mondo senza Berlusconi e arrivano Monti, Letta e Renzi…
            Poi?
            Occhio a cosa sogni stanotte… meglio il sesso! 🙂

            1. Il problema non sono gli eletti, ma gli elettori.

              p.s. per la deriva a luci rosse e scritte rosse sono (quasi) innocente, signori della Corte. 😉

                  1. I sogni son desideri di felicità. Nel sonno non hai pensieri, ti esprimi con sincerità. Se hai fede, chissà che un giorno la sorte non ti arriderà: tu sogna e spera fermamente, dimentica il presente, e il sogno realtà diverrà.

                    1. ma vogliamo parlare del papa nero (non mi par vero!)?
                      ricordo ancora crozza che voleva zapatero. e poi, gli indignados, le speculazioni edilizie, gli immigrati, e via.
                      e chi non ha portato hollande ad esempio puro della vera sinistra rispetto a quella italiana? hollande sì che lotta contro i ricchi! tasse ai ricchi, soldi ai poveri! altro che bersani!
                      e via, anche hollande ha dato.

                      avanti il prossimo, gli lascio il posto mio (povero diavolo, che pena mi fa…)

                    2. ahoo!! me stai a disturbà a’ ppisichedelia con lo zecchino doro (‘tacci tua)
                      manca solo che metti bocciante e caglioni… (‘ritacci tua)

                    3. Mi sa che ci conviene buttarci su “Salagadula megicabula bibbidi-bobbidi-bu
                      Fa la magia tutto quel che vuoi tu Bibbidi-bobbidi-bu.”

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