La sindrome della Via Gluck

Campi da coltivare anziché cemento: la rivoluzione di Reggio Emilia

Riconvertiti a uso agricolo 32 ettari destinati a edilizia e all’industria. «Le città non crescono più, assecondiamo una tendenza in atto», dice l’assessore all’Urbanistica.

da corriere.it (02/03/2015) – di Claudio Del Frate

«Là dove c’era l’erba ora c’è una città…» cantava nel 1966 Adriano Celentano e sembrava una profezia nefasta e irreversibile. A distanza di 49 anni il comune di Reggio Emilia sfata la «sindrome della via Gluck» e inverte la tendenza alla cementificazione. Per la prima volta dal dopoguerra una città italiana ha deciso di riconvertire a uso agricolo vaste aree del suo territorio destinate a costruire case e fabbriche: è un’idea di futuro e di evoluzione, quella che ha accompagnato l’Italia del boom economico, ad essere messa in discussione mentre si aprono scenari fino a ieri impensabili.

Un consenso sorprendente

Una delibera di giunta di tre settimane fa ha proposto di cancellare a Reggio Emilia una serie di aree classificate dal piano regolatore come edificabili ma rimaste da anni inutilizzate, riclassificandole a uso rurale; ai proprietari toccava aderire o meno a questo invito, un passaggio necessario anche per evitare decisioni calate dall’alto e mettere il riparo l’ente pubblico da una pioggia di ricorsi. La risposta arrivata negli uffici del municipio è stata sorprendente: i titolari di ben 32 ettari di terreno (20 a uso residenziale, 12 a uso industriale) hanno già dato l’ok affinché le loro proprietà tornino a essere campi e pascoli. Tutto questo nel perimetro di un capoluogo di 170mila abitanti. È una virata di 180 gradi, come è facile immaginare, rispetto al processo di urbanizzazione che ha accompagnato la crescita delle città italiane nell’ultimo mezzo secolo almeno.

Prima volta in Italia

«La nostra decisione – racconta Alex Perassoli, assessore all’urbanistica di Reggio Emilia – non fa altro che assecondare una tendenza del mercato già in atto: la crescita demografica della città è ferma da anni, l’industrializzazione anche e comunque non sarà quella che abbiamo conosciuto nei decenni passati. Oltre a questo reputiamo un valore non incoraggiare il consumo del suolo ma al contrario valorizzare il patrimonio edilizio già esistente». Tutto vero, ma un cambio di marcia così deciso, tale da togliere anche valore economico a una vasta area del territorio, non si era mai vista…«Anche a noi risulta così in effetti – conferma Perassoli – eccezion fatta per il, tentativo di alcune città di abbassare gli indici di edificazione ma non di cambiare la destinazione d’uso delle aree, strappandole all’edilizia e all’industria e riconsegnandole all’agricoltura».

«Là dove c’era l’erba…»

La «sindrome della via Gluck» aveva intrappolato molte altre città italiane che si ritrovano oggi nella stessa situazione di Reggio Emilia: tanto per fare l’esempio di due centri non distanti da Reggio, negli anni ‘80 il piano regolatore di Mantova e Lodi immaginava per la prima una crescita fino a 110mila abitanti e a 75mila per la seconda; oggi entrambe sono sotto la soglia dei 50mila. Ma davvero è ipotizzabile un futuro di granoturco, stalle e orti che si alternano a palazzi e tangenziali? «Il nostro è prima di tutto un tentativo di riconoscere valore al lavoro agricolo – spiega ancora l’assessore – anche perché ci troviamo al centro di una regione che produce eccellenze in campo alimentare. Il cambiamento da noi introdotto non vuole rappresentare solo un vincolo di tutela paesaggistico ma vuole al contrario sostenere un mondo per noi di assoluta importanza».

48 comments

  1. Delrio nuovo Ministro.
    Sostituisce Lupi che ha dichiarato: “Ottima scelta”.
    Pessimo inizio

    @ArsenaleKappa @Danilo_Petrelli

    1. A proposito. Trovata su pag fb di un Civatiano (ma se c’è virgolettato suppongo non si sia inventato nulla)
      Quagliariello (NCD): “con Renzi si possono fare cose che il governo di centrodestra non riusciva a realizzare. Jobs Act, responsabilità civile dei magistrati, riduzione dell’irap. E limiteremo la pubblicazione delle intercettazioni”.

  2. BULLI E PUPE
    (da La Stampa)

    I Bulli
    Gita scolastica a Roma. È notte. Quindici studenti si danno appuntamento in una delle stanze d’albergo all’insaputa dei professori…. Uno di loro viene preso di mira: battute, vestiti che volano e, quando è nudo, la rasatura dei peli. Spuntano le caramelle, i marshmallow, utilizzati come addobbo indecoroso sul ragazzo che è sdraiato sul letto….Uno dei compagni utilizza il cellulare della vittima e inizia a filmare. La scena non dura molto ma, al ritorno a Cuneo, la ripresa inizia a circolare in tante classi del liceo, finisce tra le mani di un professore e dei genitori del ragazzo.
    Non ci sono denunce, ma la punizione è dura: quattro in condotta per tutti e sospensioni dai 5 ai 15 giorni.

    Le Pupe
    Un gruppo di mamme ieri mattina si confronta e una telefona a La Stampa.
    «Parlo a nome di molte delle mamme, anche se non ho figli al liceo. …. Se c’è qualcosa di grave è che abbiano sospeso quattordici studenti e dato il quattro in condotta a tutti. Non li fanno neppure accedere ai programmi per prepararsi a casa. Significa condannarli ad essere bocciati, a perdere un anno di scuola. Una rovina per molti. Anche in termini economici, con quello che costa oggi frequentare un liceo… Nessuno si è fatto male, nessuno voleva fare del male, ma solo scherzare. Quelle cose cameratesche che si fanno in caserma. Che si sono sempre fatte tra ragazzi».

    1. Non butto mai via niente, in questo momento i sacchetti che danno in aereo tornano veramente utili………..

      PS Una donna elogiare il nonnismo o bullismo da caserma è l’epigrafe di questo secolo…..aridateme il ‘900.

      1. Una donna elogiare il nonnismo o bullismo da caserma è l’epigrafe di questo secolo…..aridateme il ‘900.

        forse anche il Settecento.

        1. Il bullismo non e’ un fenomeno solo maschile. Inoltre non riguarda solo quelli che mettono in atto le azioni vessatorie, ma anche la maggioranza silente e codarda che assiste ostile alla vittima. Quando mio figlio era alle elementari c’erano bulle tra le femmine e non tra i maschi e la vittima sarebbe stato facile prevederla, era timida e svantaggiata economicamente e culturalmente rispetto al resto della media della classe. Non successe nulla di cosi’ grave, ma la bimba veniva regolarmente esclusa dai giochi, la maestra derubrico’ la questione a”cose di bambini”, finche’ la bimba non comincio’ a perdere i capelli. Non si arriva al ragazzo nudo e coperto da caramelle senza un prima. Un prima, ignorato da insegnanti e gran parte dei compagni.

          1. le responsabilità degli insegnanti a volte ci sono, in questo caso non so, perchè un insegnante solo non può far la ronda alle 2 3 4 5 di notte in tutte le camere, e anche la facesse lo fregherebbero comunque.
            Mi chiedo però che farebbero le mamme e i padri che hanno protestato al loro posto. quando hai di fronte oltre il 50& di alllievi totalmente diseducati e inoltre difesi a priori da genitori che definire imbecili, ignoranti e irresponsabili è dir poco.
            Lo sanno quelle mamme che han parlato di giochi di caserma innocenti che in caserma si moriva, per quei giochi:ammazzati o suicidati?.
            Che ci son voluti decenni di battaglie per contrastarlo quel giocoso spirito di caserma che educava alla violenza e all’omrtà?
            Che il bullismo era favorito dai superiori fascisti e dall’educazione vigente?
            Nelle classi gli allievi sono anche 30 e oltre.
            Io sarei per soluzioni drastiche, in casi simili: genitori e allievi si diano reciprocamente dei calci nel culo con sacrponi militari (tipo quelli di Boka) per il resto del’anno scolastico.f ino a consumare scarpe e sederi, tanto il cervello han dimostrato di non averlo.

            PS
            non c’è nessuna legge che vieti ai genitori di accompagnare i figli in viaggio di istruzione, a proprie spes e a volte anche gratis.
            Se si ritengono capaci di mantenere l’ordine e nello stesso tempo assicurre studio e divertimento ai figli, si facciano avanti..
            Le scuole li aspettano.ansiosamente.
            I figli credo molto meno….

            1. Certo non possono fare la ronda. Infatti io ho scritto che forse avrebbero dovuto cogliere dei segnali prima della gita. Nella scuola media di mio figlio capitava che alcune classi non andassero in gita per aver tenuto comportamenti indisciplinati in occasioni minori. Quanto ai genitori in gita, non sempre li vogliono. Nelle scuole frequentate da mio figlio non volevano genitori. Spesso gli insegnanti si lamentavano, alcuni di noi si offrivano e loro ci rispondevano no. Le argomentazioni di queste mamme sui giochi da caserma somigliano alle giustificazioni di quei genitori che hanno figli accusati di violenze di gruppo a scapito di ragazzine definite poi ” poco serie” o ” consenzienti”.

              1. segnali prima. non è facile, se si portassero in viaggio solo le classi giudicate totalmente affidabili ce ne andrebbero il 20 o 30%, e tutte le altre, genitori compresi, protesterebbero.
                Sul volere o non volere i genitori, molto dipende dal apporto che c’è con gli insegnanti.
                A nessuno piace sentrisi sminuito nellle sue competenze, ma basta spiegarsi per bene, non assumere atteggiamenti ispettitivi, ma coadiuvre.
                Nelle superiori, però, son i figli che non vogliono i genitori, per loro il viaggio è una pausa tra scuola, famiglia ecc. Tante classi vanno in viaggio e non succede nulla di eclatante, a patto che in famiglia e in scuola siano state responsabilizzate (anche nei confronti dei loro insegnanti accompagnatori che, se gli studenti sbagliano, son poi costretti a pagare di persona).
                Tutto questo può esser discusso e si possono avere opinioni diverse, ovviamente, ma quelle frasi sulla caserma, dette da mamme di famiglie bene, la dicon lunga sulla cultura da cui derivano.
                E’ la stessa che giustificava la prostituzione, unr ito da adempiere, per dimostare agli altri e a se stessi la virilità maschile, Che siano state donne e mamme a dirlo, è ancor più inaccettabile.

  3. Fuori tema

    Uno guarda una foto, coglie un particolare parecchio evidente e s’interroga. Siccome è affetto da pregiudizi della personaggia ritratta giunge a tutta una serie di conclusioni, nessuna delle quali benevola. Per cui si rivolge a codesto colto e obiettivo consesso con la domanda: perché la Mogherini, nella foto di gruppo, compare con in mano dei fogli? Sono una specie di coperta di Linus? C’è scritto dove si deve posizionare, quando e come e a chi sorridere? E’ il testo del discorso che le è stato fatto leggere e una specie di attestato, da incorniciare, della vetta raggiunta? Non so, e mi cruccio di non sapere. Se ci siete battete un colpo. Decraniate uno scalpo. Apparecchiate un polpo. Strabuzzacchiate un bulbo. Insomma, fate vobis.

    http://espresso.repubblica.it/plus/articoli/2015/04/03/news/nucleare-sull-iran-un-brutto-accordo-1.206956

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