Cari missionari da tastiera…

Segnalato da Barbara G.

Cari “missionari da tastiera”… Questa è la mia risposta ai commentatori omofobi

Ilmaritodellosposo – huffingtonpost.it, 22/09/2015

Questo dovrebbe essere circa il trentesimo post che scrivo qui sull’Huffington, o meglio per la sezione Gay Voices. In questo spazio che ci hanno concesso, mi sono sempre sentito libero di esprimermi, parlando essenzialmente delle esperienze che una coppia omosessuale, come me e Edu deve affrontare: Coming out, civil partership, adozioni, omogenitorialità, umiliazioni… e poi l’amore, con dinamiche così simili a tante altre storie d’amore sia etero che omo.

In questi mesi, moltissime persone mi hanno scritto in privato per parlarmi un po’ di loro, dei loro disagi e dei loro sogni, trovando in me una persona pronta ad ascoltare e rispondere sempre in maniera leale e diretta. Di fatto scrivere questo blog mi sta rendendo una persona migliore ed è per questo che ringrazio chi concretamente mi ha dato la possibilità di esprimermi, ma sopratutto chi mi legge. Non ringrazio ovviamente tutti quei commentatori che ci insultano e cercano di delegittimare me, Edu, la nostra storia d’amore e tutti quegli omosessuali che – proprio come noi – pretendono diritti e dignità. K.Popper disse una frase che racchiude il vero significato di comunità: “Dovremmo rivendicare, nel nome della tolleranza, il diritto a non tollerare gli intolleranti”.

Ma cosa spinge questi individui a inveire, snobbare e deridere ogni post che leggono a tematica omosessuale? Ogni foto che vedono di due uomini o di due donne che si scambiano tenerezze e affetto? La risposta affonda radici nella comunicazione web, ed è per questo che ho chiesto delucidazioni al mio amico Federico Simonetti, che si occupa appunto di comunicazione e marketing online e lavora per associazioni culturali, aziende e partiti politici.

Ti posso dire che questo atteggiamento di rabbia e sdegno è fine a se stesso e non è relativo soltanto all’essere bigotti o omofobi. Sono atteggiamenti che per quanto ne so, hanno accompagnato Internet dalle sue origini.

Quando ero un ragazzino e frequentavo i siti web della sinistra antagonista (Indymedia su tutti) già esistevano gli estremisti da tastiera che, anziché essere dei veri e propri ”compagni”, si limitavano a commentare ossessivamente cose ingiuriose, ipotesi di complotto, lunghe invettive molto confuse contro un generico nemico totale. Moralmente, sono gli stessi soggetti che commentano oggi sul tuo blog e che con l’avvento di Fb, si sono evoluti e coordinati in qualcosa di più dannoso e capillare.

Il gioco è facile, molti di loro, si barricano dietro account palesemente fake o blindati, frequentano gruppi Facebook dichiaratamente omofobi o ultracattolici, circondandosi di persone che la pensano come loro, rafforzando e confermando l’idea che siano loro la maggioranza assoluta.

La cosa che dovrebbe farti sorridere, è che in realtà hanno disperatamente bisogno di tutto questo. È anche grazie a post come i tuoi che loro esistono e hanno una identità sociale. I missionari da tastiera (e anche molti rivoluzionari da tastiera, ahimè) non si battono per comprendere il mondo o per avere un mondo a loro immagine. Si battono solo ed esclusivamente animati dalla pulsione di morte, la loro ragione di lotta è l’immobilità, loro sono le zavorre della società civile, che a peso morto animano conflitti sociali, affinché tutto resti conflittualmente immobile.

Se tutte le pagine Fb e i blog a tematiche omosessuali cessassero di esistere, loro inizierebbero una spasmodica ricerca per rimpiazzarvi con qualcun’altro da odiare, un luogo virtuale, dove poter esprimere altre teorie cospirative da avvalorare con ragionamenti sempre più contorti e dogmatici…insomma, qualcos’altro contro cui scagliare i propri commenti.

Di fatto, non c’è un vero e proprio pensiero organico dietro il loro atteggiamento. Più che altro è un insieme di paure, frustrazioni e rabbia… una sorta di ”mischione” dove c’è dentro tutto: omosessualità, pedofilia, nudismo, gli immigrati, il contrabbando di organi, gender,Topolino e Darth Vader.

Il tutto condito dal solito corteo di idee confuse e distorte riguardo la religione, lo Stato e sopratutto i bambini. Nel web, questa patologia, la definiamo ironicamente ”il complesso di Maude Flanders” il personaggio dei Simpson che ripete ossessivamente “I bambini! Chi penserà ai bambini!”. La verità, è che i tuoi post, gli servono non solo per passare il tempo, ma sopratutto per soddisfare il loro delirio narcisistico.

Quindi, cari missionari da tastiera, ringraziatemi e soprattutto ringraziate le tantissime realtà forti e radicate come ad esempio Gay voices, che vi danno la possibilità di restare e confermare quello che (purtroppo) siete. Quindi, appurato che non cambierete mai, ci risentiamo al prossimo post.

Sempre parlando di missionari da tastiera…

Scientology contro internet

Come la chiesa fondata da L. Ron Hubbard è ricorsa al web per rispondere alle accuse del documentario Hbo Going Clear.

(…)

Oggi Going Clear ha una valutazione superiore all’8/10 su Imdb, e le sue rivelazioni su presunti abusi, violenze e pressioni psicologiche ai danni dei membri di Scientology continuano ad attirare molti curiosi. L’organizzazione di Hubbard ha risposto creando ex novo una sezione del sito di Freedom, il magazine che la chiesa pubblica ininterrottamente dal 1968, esplicitamente dedicata al documentario. Ancora più dei toni marcatamente aggressivi usati da Scientology nel rispondere a Gibney e Wright, a saltare agli occhi è il numero di contenuti presenti sulla pagina web: c’è una sequela infinita di video che prendono di mira singolarmente le fonti considerate dal film (dove il regista stesso diventa «Doctor of Propaganda» e Mike Rinder, ex portavoce di Scientology che da anni è fuoriuscito dall’organizzazione, «The Wife Beater», un violento che picchia la moglie), coprendole di discredito sul piano personale; e, sotto la scritta a caratteri cubitali «Read the truth»,  c’è la dozzina di lettere che la chiesa dice di aver mandato a Hbo per chiedere lumi sulle accuse contenute nella pellicola.

Per Scientology occuparsi delle voci negative sul proprio conto non è una novità: l’Office of Special Affairs è un comparto della chiesa istituito negli anni Sessanta che cura le sue relazioni pubbliche, secondo alcuni critici anche trattando il problema delle voci dissidenti. Tory Christman, oggi un’attivista anti-Scientology, sul finire degli anni Novanta ne faceva parte, e ha raccontato al magazine The Kernel come l’avvento di Internet sia stata la vera spina nel fianco del sistema creato da Hubbard: se fino a quel momento le informazioni potevano essere tenute segrete e le gerarchie interne non essere intaccate dalle critiche, la comparsa di un mezzo che faceva dell’apertura e della disintermediazione i suoi punti di forza, per Scientology non poteva che essere una minaccia. Un newsgroup su Usenet dedicato all’organizzazione, alt.religion.scientology, sul finire del 1994 divenne oggetto di interesse da parte degli avvocati della chiesa per la pubblicazione del famigerato mito fondativo di Xenu, la cosmogonia di Hubbard che gli adepti della religione teoricamente sono in grado di scoprire soltanto dopo anni di fedeltà a Scientology (in seguito Xenu è finito addirittura in una puntata di South Park, però).

Oltre al sito Internet, Scientology ha deciso di replicare a Going Clearanche sul terreno dei social network. Su Twitter è comparso l’account@FreedomEthics, la cui attività è limitata al postare assiduamente link ai vari video discreditanti ospitati da Freedom. Su Facebook, dove la pagina ufficiale della chiesa conta oltre 330 mila “mi piace”, si segnala invece Alex Gibney Propagandist, utilizzata con lo stesso fine. Esiste poi un vasto sottobosco di siti web e account votati a sminuire i critici più in prima linea (@WhoIsMikeRinder, su Twitter, e whoispaulhaggis.com sono soltanto due esempi), e tutti sono sintonizzati sugli stessi video di difesa dalla «propaganda» di Gibney, dipinto alternativamente come falsario o come bigotto. Spesso, pare, questi account postano addirittura alla stessa ora.

A febbraio, dopo la presentazione del film, la portavoce di Scientology Karin Pouw ha scritto ai critici cinematografici dei media di mezzo mondo per lamentarsi della pubblicazione di ciò che il suo comunicato stabiliva essere «menzogne sfacciate». Scientology e il suo leader erede di Hubbard, David Miscavige, sono però abituati ad affrontare pochi nemici per volta, una situazione ideale per la strategia votata all’attacco propugnata dal fondatore della setta. Ma un conto è doversi occupare di un pugno di voci discordi, del tutto un altro far cambiare idea a milioni di persone che hanno libero accesso a ogni tipo di informazione reperibile. Come chiosato da un commentatore su una pagina delle fonti consultate per scrivere questo articolo, forse anch’egli conquistato dalla «propaganda» di Wright e Gibney, «Scientology non può denunciare Internet».

26 comments

  1. oggi sono costretto ad arruolare anche gasparri nel PDP, a meno che non abbia inteso un’altra cosa… che mi sfugge ❓

    Maurizio Gasparri ‏@gasparripdl 10 h ore fa

    100 panchine…ai giardinetti

  2. Gli omosessuali, i fascisti, i comunisti, gli juventini, gli extracomunitari, i tedeschi, gli americani, i media, le banche, le donne, il governo, i nani, i gobbi, ecc. Ecc.

    Un’altro che si accorge che il mondo è (anche) “cattivo”
    Sempre gli altri, naturalmente.

    1. Uno che viene preso a sprangate solo perché scopa con la persona del sesso “sbagliato” mi sembra difficile possa essere considerato cattivo.
      Mi piacerebbe che tu , anche solo per un giorno, possa essere dalla parte dei “cattivi”
      A scelta:
      Un disoccupato
      Un bracciante pugliese (ma anche nel Monferrato sono particolarmemte cattivi)
      Un omosessuale
      Un profugo, ma non siriano
      Avere un disabile in casa
      Avere patologia cronica
      ….
      E se per caso hai già una di queste “cattiverie” ne deduco che soldi ne hai, altrimenti non saresti sempre dalla parte giusta (perché i cattivi sono sempre gli altri)

      1. Uno che spranga una persona va condannato e messo in condizioni di non nuocere.
        Aldilà delle “motivazioni”, che spesso sono solo un pretesto per sfogare rabbia, frustrazione o desiderio di accettazione.

      1. Il mio comune ha attivato il registro delle unioni civili ed anche loro sono piddini e in parte cattolici. Non sono tutti come l’individuo di sopra.

    1. Il mio compagno mifaceva osservare “ci sono un sacco di bambini con due papà, due mamme. Con tutti i divorziati che ci sono…”
      Il discorso non fa una grinza. Quelle però sono famiglie “tradizionali”…. 🙄

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