Case di paglia

”Niente gas, solo pannelli solari e paglia: ecco la mia casa a impatto zero”

Carlo Gazzi di fronte alla sua casa (Cafragna, Parma)

La storia di Carlo che, ”scappato” da Milano, ha deciso di costruire con una tecnica in totale rispetto dell’ambiente. Un’abitazione in autonomia energetica da 140 metri quadrati.

di Giacomo Talignani – repubblica.it, 28 luglio 2017

CAFRAGNA (PARMA) – Un’intera casa costruita a chilometri zero. Quando Carlo ha visto per la prima volta quel terreno in cima a un piccolo colle accarezzato dalla brezza fra le vallate di Cafragna si è innamorato. Voleva costruirci il suo rifugio, solo non pensava di farlo con ciò che stava appena calpestando: la terra e la paglia tutt’attorno.
Oggi, ormai finita, quella di Carlo Gazzi, 39enne grafico fuggito da Milano per inseguire il suo sogno, è uno dei primi e recenti esempi di casa modernissima e a due piani tutta in terra-paglia (altri si contano nelle Marche, in Abruzzo o Liguria), antica tecnica che utilizza elementi naturali e iper traspiranti, da tempo dimenticata ma che ora sta riprendendo piede in Italia. Nel 2015 persino Roma ha visto ”sorgere” un’abitazione del genere, fulgido esempio green nel quartiere del Quadraro, che ha raccolto il plauso sui social network. Già prima degli anni Settanta diverse abitazioni rurali italiane venivano realizzate con balle di paglia, ma la nuova edilizia ha superato questi sistemi tutt’oggi in auge in Germania o Francia, seppur adattissimi al clima italiano. Carlo è uno di quei giovani che ha deciso di recuperarli e investirci.
Così, incontrato l’architetto Maddalena Ferraresi, che gli ha dato lo spunto per la tecnica della terra-paglia, “ho comprato un terreno a Cafragna, a pochi minuti da Parma, su un colle circondato dalla via Francigena, i boschi di Carrega e i primi Appennini. Logisticamente perfetta”.
Dalla Francia l’architetto Olivier Sherrer specializzato in case di “terre paille” è arrivato sui colli  per “formare gli operai. Ha fatto un vero e proprio workshop insegnando come costruire”.
A maggio 2016 sono iniziati i lavori e oggi la casa è quasi finita: due bagni, cucina, sale da letto e per gli ospiti (tutte con pavimenti di larice) e diversi spazi per la creatività. “Tutta la casa è green: la struttura portante è in legno, sul tetto i pannelli solari garantiscono l’energia sufficiente. Al momento, per i lavori, sono attaccato alla rete elettrica ma presto credo che utilizzerò soltanto alcune batterie esterne per poter essere del tutto autonomo. Il gas? Non c’è, al limite userò fornelli ad induzione e se farà molto freddo una stufa a legna per l’inverno”.
In un mondo che lotta contro il riscaldamento globale, e dove molte delle attuali procedure edilizie ed energetiche contribuiscono all’effetto serra, l’idea di realizzare qualcosa a basse emissioni di CO2 e sostenibile “era importante. Economicamente ho speso quanto fare una casa normale, ma sono sicuro che l’investimento pagherà e se in futuro ci fosse uno sviluppo di questa tecnica in Italia probabilmente i costi si abbatterebbero ancor di più” dice mostrando un foro nel muro dove si vedono terra e paglia mischiate “che garantiscono un isolamento termico grazie alle proprietà dell’argilla”.
Mentre tutt’attorno alla casa si sentono solo cicale e il rumore della macchina con cui l’architetto Emanuele Cavallo prepara la terra cruda per gli intonaci Gazzi prima di tornare ai lavori indica un punto in fondo alla vallata. “Quella è parte della via Francigena. Se fosse tracciata, i pellegrini potrebbero passare più spesso di qui e sarei felice di condividere con loro il mio spazio e spiegargli come è fatta questa dimora. Anche loro godrebbero del fresco naturale che c’è all’interno. Sto anche pensando a un festival sul tema o altro, quando sarà finita. Perché oltre alla casa in sé, vorrei che questo fosse un messaggio generale su come poter costruire per le nuove generazioni”.

24 comments

  1. X Mario

    sugli amministratori eletti dal 5 stelle, è semplice per vedere se hanno avuto consenso o no: basta contare quanti voti hanno avuto nel turno successivo. Strano ma vero, in tutti i casi hanno aumentato i consensi …
    E questo lo vedremo su larga scala nei prossimi mesi. Ci sono poi dei comuni dove mi gioco una palla senza rischiare che alle prossime elezioni il m5s vince al primo turno, uno su tutti Pomezia.
    Altra cosa è come il circo barnum mediatico della propaganda di regime riporta le loro azioni a livello nazionale. Ma sarà difficile nascondere con delle panzane il fatto che Roma, la capitale, sta rinascendo da mafia capitale. Quindi è solo questione di tempo – un cazzaro come Renzi o come Civati rimane tale anche se incensato dai media. Berlusconi può avere tutte le televisioni del mondo, ma è un vecchio finito politicamente. E anche di Salvini basterebbe ricordare chi è e da dove viene – ma in questo momento è quello su cui i media stanno puntando di più. Ma alla fine la merda viene a galla, e anche di lui ci si renderà conto di quello che rappresenta e dei danni che ha già fatto. Sui rimasugli dei sinistrati, epifenomeni in cerca di un’ultima poltrona prima della dipartita finale, stenderei un velo pietoso – un po’ meno di comprensione ce l’ho per quelli che li votano perché implicitamente abboccando a queste liste civetta fanno il gioco del regime.

    You can fool some people some times but you can’t fool all the people all the time

    1. Civati incensato dai media. Ma dove lo hai letto? Talvolta nel tuo furente talebanismo scadi veramente nel ridicolo. Senza offesa ma in quanto a propaganda di regime non sei secondo a nessuno. Sono contento di essere nei “rimasugli dei sinistrati”. Se non altro non ho liste precompilate su cui votare e , soprattutto, il vaffanculo libero e garantito compresi i miei.

      1. Liste precompilate su cui votare?! HAHAHAHAHAHA
        Furente talebanismo?? HAHAHAHAHAHAHAHHA

        Mario, in amicizia – sono nella comoda posizione che me no potrei anche fottere altamente di come vanno a finire le cose in Italia. Che tu lo voglia o no, la mia è una visione distaccata emozionalmente dalle cose, un’analisi precisa della realtà che frequento ma da cui non dipendo.
        L’unica speranza che l’Italia diventi un paese civile dal quale la gente non scappa è che vinca il movimento cinque stelle, in questo momento storico. Se alle prossime elezioni politiche dovesse vincere quell’amalgama politico-fascio-mafioso formato da FI+PD+Lega, i sinistrati ne sarebbero corresponsabili – perché che tu lo voglia o no l’unica alternativa in questo momento storico è il movimento. E le liste civetta del finto cambiamento portato da vecchi riciclati di finta sinistra è solo acqua al mulino della mafia.

        Per quanto riguarda Civati osannato dai media – finché ha fatto parte del PD, era sempre (e spesso) intervistato in modo benevolente. Adesso ne riportano solo alcune mirabolanti iniziative politiche tipo https://www.vanityfair.it/news/italia/16/01/15/iva-assorbenti-civati

        1. 😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂😂
          “Analisi precisa……..”
          Dani, non scherzo, se anziché Di Maio avessero eletto te mi sarei buttato anima e corpo a far campagna al movimento!
          Sei il migliore, confermo!

        2. Di tanto in tanto provo anch’io ad avere una visione distaccata (che mi precipita nell’amarezza).
          L’Italia subirà le sorti che altri le assegneranno. Tutto questo nostro agitarci per la presunta “nostra” politica è penoso.
          Ma siccome vivo qui cerco di dimenticarlo. La speranza è l’ultima iattanza.

  2. Capisco che qualsiasi partito/movimento tenda a sminuire o a negare eventuali difficoltà o problemi ma qualcuno mi spiega il senso di queste primarie on-line dei 5S? Per carità , tutto regolare ma fatte per chi , visto che il candidato alla fine era uno solo ? Non so per quale motivo i potenziali competitors di Di Maio ( Di Battista , Fico etc) abbiano deciso di non partecipare ma , a questo punto, tanto valeva eleggere Di Maio per acclamazione senza che nessuno avesse niente da ridire. Non so se gli ultimi amministratori grillini ( Raggi , Appendino, Nogarin , Cinque etc) abbiano giovato o nociuto al Mov. Ad occhio non mi sembra abbiano fatto aumentare i consensi.Tuttaltro. Senza polemica, Se fossi dei 5S chi avrei votato? Senza se e senza ma , con la massima stima ; Nicola Morra.

  3. POLITICA
    Papà Beppe battezza Di Maio e mette Fico in punizione

    Italia a 5 Stelle. Oggi a Rimini l’incoronazione del candidato premier e «capo politico». Previsto per ieri sera, salta l’intervento sul palco dell’«ortodosso

    Giuliano Santoro

    Da il manifesto.it EDIZIONE DEL23.09.2017

    Un occhio alla rete, uno alla piazza. A Rimini si apre «Italia a 5 Stelle», la grande distesa accanto alla Fiera è trasformata per tre giorni nella mostra campionaria grillina. Ma occorre lo sguardo sbilenco per cogliere gli eventi che si succedono. Oggi arriverà l’incoronazione annunciatissima di Luigi Di Maio. «Le decisioni le prenderanno sempre gli iscritti ma è importante che ci sia un ragazzo di trent’anni che, se eletto, andrà a parlare con i capi di Stato. Io comunque ci sono, sono il papà e il fondatore», benedice Beppe Grillo.

    IL CONVITATO DI PIETRA, Roberto Fico, non dovrebbe parlare dal grande palco. La notizia della sua esclusione corre a mezza bocca, viene scansata dai commenti davanti ai microfoni. Si accompagna alle prime comunicazioni sulle primarie online ospitate dalla piattaforma Rousseau. Ed ecco la rete. Si sarebbero verificati ancora tentativi di attacchi hacker ma, dicono con sicumera, «la nostra casa è stata difesa come una fortezza». In rete girano parecchi dubbi. «Le password cifrate in Data encryption standard di Rousseau sono una barzelletta tra noi informatici – ci spiega lo smanettone Miwiu – È un algoritmo che non si usa più da 20 anni, già tempo fa si crackava senza problemi». Il che rafforzerebbe l’idea che Rousseau non appare come una corazzata. Ad ogni modo, le dinamiche opache che circondano il «sistema operativo» di Davide Casaleggio rendono difficile dire se la doppia procrastinazione della chiusura delle urne digitali sia dovuta davvero all’eccessivo affollamento (preso atto che la base è di 140 mila iscritti) oppure ad una scappatoia dettata dalla necessità di far lievitare il numero di votanti fino alla soglia minima della maggioranza degli aventi diritto.

    DAL M5S ESULTANO, non forniscono numeri ma vantano una percentuale «tra le migliori di sempre». Il che non è di per sé rassicurante: di solito alle votazioni elettroniche del M5S partecipa una minoranza sparuta. Questa è l’altra anomalia che si dipana attorno al Villaggio Rousseau e infila uno stand per ogni forma di rappresentanza istituzionale conquistata in questi 5 incredibili anni: i due tendoni di parlamentari e deputati europei, gli spazi per i consiglieri regionali, le delegazioni dei comuni. Riguarda, questa anomalia, la proliferazione di spettatori più che di militanti.
    «Keep calm e andiamo a governare», c’è scritto su una delle magliette più gettonate. Eppure, l’evento pensato per traghettare il M5S nella fase della campagna elettorale mette in scena ancora una volta la difficoltà dei grillini a mobilitarsi. Accanto alla endemica astensione, va registrata la difficoltà nel raccogliere i fondi destinati all’organizzazione dell’evento. Così, quando un grillino chiede fiducioso al barista dove gettare «l’umido» e incontra uno sguardo smarrito capisci che quest’anno, dopo tre edizioni, gli stand gastronomici sono appaltati ad un grande catering e non gestiti da volontari. Forse è questa specie di anemia partecipativa, più della febbrile nomina del «capo politico» Di Maio, la vera malattia che affligge il grillismo. Si tratta di una malattia che per certi versi è senile: chi partecipa a questo genere di raduni, al contrario del corpo elettorale pentastellato, appartiene soprattutto ad una fascia d’età alta. È impossibile non notare che la maggior parte dei convenuti, qui sulla costa adriatica, ha i capelli bianchi, scruta il cellulare inforcando occhiali bifocali, cerca volti noti ai quali strappare un selfie e a una certa ora appoggia maglioncini sulle spalle per evitare malanni reumatici. Sono quelli che ancora guardano massicce dosi di tv generalista, li senti dibattere delle prestazioni dei portavoce grillini nei talkshow: apprezzatissimi, inutile dirlo, Di Maio e Di Battista, in risalita Danilo Toninelli. «Ogni volta gli fanno un interrogatorio!», dice la signora Gina con fare materno.

    POI CI SONO GLI STAND dei comuni a 5 Stelle. Le sindache di Roma e Torino solo un anno fa, al raduno di Palermo, erano sulla cresta dell’onda. Adesso sono alle prese con le beghe delle loro città. Virginia Raggi raccoglie la freddezza dei vertici, dopo qualche titubanza dovrebbe esserci ma parlerà solo domenica mattina assieme agli altri amministratori. Per adesso si intravedono solo i suoi consiglieri. Ci sarà pure Chiara Appendino, che in questi giorni ha confermato la sua linea molto istituzionale, aderendo all’appello degli imprenditori in difesa del G7 «minacciato dalle proteste». Sarà un caso, ma la targhetta che indica lo spazio (deserto) dedicato al comune di Bagheria, dopo i guai giudiziari degli ultimi giorni giace a faccia in giù, riversa sul tavolino di plastica. I vicini di stand che governano a Noicattaro, in provincia di Bari, fanno i vaghi.

    L’INVENZIONE DI UN POPOLO necessita della fondazione di un folklore: l’area ludica ospita il percorso a ostacoli: al posto della corsa coi sacchi e del tiro alla fune qui bisogna scalare la parete del debito pubblico, cavalcare l’impetuoso toro dell’onestà, abbattere i barattoli di privilegi e vitalizi e camminare bendati (fidandosi ciecamente del prossimo) lungo il percorso della trasparenza.

    SUL GRANDE PALCO si riscalda Gianluigi Paragone ex leghista convertitosi al giornalismo gentista con La Gabbia: gli viene addirittura affidata l’apertura dei 3 giorni, supportato dalla sua band, gli Skassakasta.
    Da dietro le quinte sbuca Barbara Lezzi, parlamentare vicina a Di Maio. Spiega: «Finalmente abbiamo un programma e domani annunceremo il nostro candidato». Si avvicina un signore ultrasessantenne e le fa: « Non so sei più brava o più bella». Ai banchetti del merchandising ufficiale, fa bella mostra una sciarpa per ultras grillini. Porta la data del raduno di Rimini e la scritta: “Movimento 5 Stelle e poche pugnette “.

    1. Che gran articolo, sembra più che altro un esercizio da settimana enigmistica “Trova gli errori”, peccato che molti di quelli elencati siano puro desiderata dell’articolista piuttosto che lucido riportare degli eventi; ma tant’è oggi tutte le prime pagine (e non solo) sono impegnate a denigrare più che raccontare. Tutto cambia affinché nulla cambi

      1. convincini. perchè dovrei credere a te e non a giuliano santoro?

        esercizio di semantica

        introduzione
        le primarie del movimento 5 stelle investiranno il candidato premier e il capo politico
        nella adunata di rimini sarà proclamato il nome del vincitore e grillo fa il suo passo indietro, fermo restando il fatto che si riserva di compiere nuovi passi avanti e dire l’ultima parola
        (evento già verificatosi più volte)

        parte prima: “il convitato di pietra”
        il malumore di fico, e non solo, non è una voce messa in giro da stampa di regime. la stessa barbara lezzi, nome di punta del movimento, non nega che il silenzio di fico è pieno di significato.
        per quanto riguarda i problemi della piattaforma rousseau, perchè dovrei credere a tee non a tanti esperti informatici o ad altri militanti del movimento che lamentano di non essere riusciti a esprimere il proprio voto o, forse peggio, non aver la certezza di aver portato a termine l’operazione di voto, dal momento che la schermata è andata in errore, non hanno ricevuto la mail di conferma, eppure non riuscivano a ripetere l’accesso, come se avessero votato
        perchè le deroghe sull’orario di chiusura, e sul giorno, se date dal movimento sono cosa buona, se fatte dal pd in primarie dove gli elettori si recano fisicamente al seggio sono un imbroglio?
        queste cose non le dico io, le dice andrea scanzi.

        parte seconda: “dal m5s esultano”
        eppure le ombre sul voto on line, sul ruolo della casaleggio associati, sulla effettiva competizione tra i candidati (di maio, un nome di primo piano tra nomi sconosciuti), restano. o mi vuoi dire che è una balla mediatica e che va tutto bene?
        il resto è cronaca. dall’organizzazione aziendale della convention in poi. ti sembrerà strano, ma ho amici 5 stelle che si trovano a rimini, e non mi hanno raccontato cose troppo diverse da quanto scrive santoro

        parte terza: “gli stand dei comuni a 5 stelle”
        cosa di dice di falso santoro? il fatto che nel movimento l’entusiasmo per la raggi non sia proprio alle stelle? che anche l’appendino, sino a qualche mese fa la risposti dei grillini alle critiche rivolte ai suoi amministratori, sta iniziando a ricevere critiche (come, ti piaccia o meno, è giusto per chi ricopre una carica pubblica) sull’immobilismo di torino, su alcune scelte difensive (vedi g7 o altri eventi cancellati dalla vita cittadina, la rassegna jazz tra le tante), seguite al disastro di paizza san carlo? o forse è falso che il caso bagheria (in qualsiasi modo si concluda) crea grosso imbarazzo nel movimento, soprattutto con l’avvicinarsi delle elezioni siciliane?
        ma, anche trascurando questi aspetti, mi vuoi dire che nella convention il ruolo che hanno quest’anno gli amministratori a 5stelle è di uguale importanza e visisbilità rispetto allo scorso anno?

        parte quarta: “l’invenzione di un popolo”
        non vale la pena neppure di commentarlo. quasi peggio dei team building cui vengono sottoposti gli impiegati delle multinazionali, poco da invidiare alle rappresentazioni leghiste, ancor più tristi della loro realtà

        conclusione: il grande palco
        paragone si commenta da solo, non c’è bisogno di sprecare parole
        quanto alle pugnette, beh, sono molto più dei fatti concreti. vedi la legge elettorale e ancora una volta vedi il commento di scanzi

        ps. su scanzi decidi tu se è stampa di regime e stampa libera. io la mia opinione sul personaggio me la sono fatta da tanto. e non è ancora cambiata

          1. Parte prima: “il convitato di pietra” – il malumore di fico

            StiCazzi = Se voleva parlare poteva parlare, se voleva candidarsi poteva candidarsi, ha scelto.

            E poi c’è il malumore di fico è tutti a dire “spaccatura”, “corrente”, non c’è il malumore di fico è tutti a dire “burattini nelle mani di Grillo”. Tanto adesso la tendenza è sempre la stessa che si parli solo del chi e mai del cosa; in questo giro non si potrà usare l’arma del “non hanno un programma” ed allora bisogna spostare l’obiettivo sul chi

            PS: “silenzio di fico è pieno di significato” l’ha detto Mieli e non la Lezzi, la Lezzi ha detto che “non capiva i silenzi di Fico”

            Certo che davanti alle dichiarazione dell’attendibilissima fonte “lo smanettone Miwiu” non posso che alzare bandiera bianca, l’eloquente riferimento ad “un algoritmo che non si usa più da 20 anni” dovrebbe far ridere anche il più ingenuo dei giornalisti, piangono solo quelli che cercano conferme e non notizie. (*semantica = settimana enigmistica)

            Parte Seconda: “dal m5s esultano”

            “non forniscono numeri ma vantano una percentuale «tra le migliori di sempre». Il che non è di per sé rassicurante”,

            Sono ragionevolmente convinto che in caso di percentuale tra le peggiori di sempre il virgolettato sarebbe stato analogo. Insomma a non essere rassicurante per Santoro è quindi il metodo e non la partecipazione, d’altronde come potrebbe qui siamo al Villaggio Rousseau un circo con tendoni e spettatori dove più che apprezzare il non utilizzo di denaro pubblico si preferisce registrare “la difficoltà nel raccogliere i fondi destinati all’organizzazione dell’evento” (*semantica = settimana enigmistica)

            E poi c’è “Di Maio, la vera malattia che affligge il grillismo” ma attenzione “… è senile” “appartiene soprattutto ad una fascia d’età alta” quindi porca miseria “ATTENZIONE” vuoi mica che pure questa fascia d’età adesso faccia parte del Villaggio

            parte terza: “gli stand dei comuni a 5 stelle”
            parte quarta: “l’invenzione di un popolo”
            conclusione: il grande palco

            “Da dietro le quinte sbuca Barbara Lezzi, parlamentare vicina a Di Maio. Spiega: «Finalmente abbiamo un programma e domani annunceremo il nostro candidato». Si avvicina un signore ultrasessantenne e le fa: « Non so sei più brava o più bella»

            Ecco uno spiraglio, l’autore poteva prendere la palla al balzo “Ho per caso sentito la parola programma … ecco approfondiamo” ma poi capisce siamo nel Villaggio Rousseau sotto il tendone è preferisce « Non so sei più brava o più bella» e sotto con lo zucchero filato

            Accontentati tu di tale spessore a me non basta

            1. no luis, non mi accontento di nulla
              dico la mia su ciò che vedo.
              al di la di chi abbia detto cosa del silenzio di fico (mi scuso per l’imprecisione), il punto resta: la dice lunga su quanto sia facile parlare nel mov
              al confronto il pd è la piazza dell’atene di pericle!
              ma detto questo, tu per me, non ti offendere, non vali ne più ne meno dello smanettone citato nell’articolo. ma ti ho detto di amici che militano e hanno avute le difficoltà sopra descritte. tra l’altro la critica arriva anche da un candidato (non ricordo il nome, quello che si occupa di informatica e ha detto che la sua azienda avrebbe potuto aiutare la casaleggio associati)
              sul programma. tutti i partiti hanno un programma. e sulla carta sono tutti bellissimi. ai benissimo che non è questo il problema. e te lo dimostra pizzarotti a parma, che sul programma ha avuto non pochi problemi, il più famoso quello inceneritore…..

              comunque, prendo atto che anche te va tutto bene e il movimento è il nirvana della politica
              e a tutto vedo trovate giustificazioni, ne più ne meno di un renziano qualunque, sono sempre gli altri a vedere il marcio…..

              1. Sicuramente posso valere meno dello smanettone ma sono sicuramente in grado di giudicare una emerita stronzata come l’algoritmo di 20 anni fa e sono convinto che basta una ricerca su Google da parte di chiunque per capirne la portata; il movimento non è il nirvana della politica a mio giudizio solo quanto ti più credibile vi sia nel panorama politico italiano attuale e se vuoi confronto e non giustificazioni porta fatti e non opinioni

                D’altronde come dici “io ho le mie idee. il mov non mi piace, o meglio, non mi piacciono grillo e casaleggio (padre e figlio), non mi piace di maio” e non credere che il tuo approccio sia differente da quello di tanti altri; quanti ne ho visti negli anni passati pronti a battagliare con Berlusconi perché non gli piaceva ma altrettanto pronti in sua assenza a portarne avanti le politiche facendole loro.

                Il punto è sempre quello, chiusi nella gabbia del chi per non affrontare il cosa

                1. Non rigirare la frittata
                  A me dellalgoritmo importa sega
                  Ti ho detto di conoscenti che che o non hanno potuto votare o non hanno la certezza di averlo fatto
                  Inoltre, ripeto, uno d i candidati ha avanzato dubbi offrendo “il suo lavoro ” per mettere una pezza
                  Quanto alle opinioni, forse a te non piace, ma sono libero di averle ed esprimerle
                  E la tua gabbia, il movimento, non è migliore delle altre

      2. Sono ossessionati dal m5s.. Gius da bravo galoppino del regime passa il tempo a tagliare e incollare la propaganda anti-m5s… non hanno idee loro, non hanno un progetto, non sono credibili… l’ultima cosa che gli rimane prima di sparire e’ denigrare.

      3. Sì, anche un avversario del M5S dovrebbe riconoscere che l’articolo è scritto con i piedi (senza offesa per i medesimi).
        Per inquadrare un po’ l’autore può essere utile questa intervista (che ho appena scorso)

        https://www.wumingfoundation.com/giap/2012/11/un-grillo-qualunque-wm2-intervista-giuliano-santoro/

        La pagina contiene anche un link a un’analisi del caso di Giuseppina Ghersi di cui abbiamo parlato recentemente qui.

        1. caro omonimo, puoi fare di più
          vai oltre il personaggio santoro, uno dei primi a essersi occupato del fenomeno grillo
          dimmi qualcosa di tuo sul momento che sta vivendo il movimento 5 stelle
          da dani no, ma te te o luigi mi aspetto qualcosa di più critico che un semplice “vabbè, lasciamo stare”
          io ho le mie idee. il mov non mi piace, o meglio, non mi piacciono grillo e casaleggio (padre e figlio), non mi piace di maio, non mi piace chiunque trovi sempre una giustificazione alle critiche che riceve, soprattutto se quelle giustificazioni sono basate su “ma chi è questo per scrivere queste cose”
          non mi sembri il tipo che mangia i giornalisti tanto per poterli vomitare

          1. Trovo piuttosto bizzarro che, avendo citato parole altrui, mi inviti a dire qualcosa di mio. Vabbè.
            Credo di aver detto più volte che provo simpatia per il M5S e anche, recentemente, che Di Maio mi sta antipatico, sentimento del tutto ininfluente in una discussione di politica.
            Provo simpatia per Grillo che, con tutte le contraddizioni che vogliamo, ha almeno tentato di dare uno scossone a una politica che era ormai solo spettacolo. Ed essendo spettacolo non è strano che sia stato un comico a rivendicare il suo spazio, magari a volte un po’ canagliescamente. E, tra l’altro, essendo anche il capocomico della sua compagnia di giro aveva, ed ha, tutto il diritto di censurare i suoi cattivi attori.
            Il movimento era partito bene e credo che l’errore più grosso sia stato trasformarlo di fatto in partito. Con la sfiga aggiuntiva di aver ottenuto risultati inattesi alle elezioni. Con tutto ciò che ne è seguito: impreparazione e dilettantismo cui ha cercato con qualche successo di porre rimedio ma finendo inevitabilmente nella logica della roulette truccata di un sistema che le sue partite le gioca ai vertici, imbonendo variamente la plebe degli elettori.
            Secondo me, cosa anche questa già detta, il M5S avrebbe dovuto continuare a conquistare una piccola o media amministrazione comunale dietro l’altra, togliendo al casinò della politica politicante il suo malloppo e costringendolo a chiudere i battenti. Idea, ammetto, tra il favolistico e il politicamente fantascientifico, ma vuoi negarmi il diritto di sognare sapendo di sognare?
            Il momento politico attuale del M5S è la conseguenza di quanto ho appena succintamente detto: a Roma fai come i romani e il movimento, più o meno obtorto collo, temo si stia piegando a tale logica.
            Se, come parrebbe, Grillo passerà la mano forse si sta rendendo conto proprio di questo.
            Quanto meno ci ha provato e credo che molte delle persone che ha coinvolto abbiano imparato qualcosa dall’esperienza e continueranno a darsi da fare altrove per cambiare, per quanto possibile, un sistema che è stramarcio. Il M5S finirà in mano a chi ne farà un partito “normale”, cioè magnaccesco.
            Magari ho un momento di pessimismo. Chissà. O intuizioni, sentori. Boh?
            Comunque tante delle critiche che vedo mosse al M5S sono, a essere buoni, pretestuose.
            Certi pulpiti dovrebbero astenersi dal predicare.

            1. beh, se trovi bizzarro che qualcuno ti chieda un parere, tanto vale non chiedertelo, e, di conseguenza, tanto vale neppure intavolare una discussione, non trovi?
              comunque concordo con buona parte del tuo discorso, in primis sul fatto che queste primarie ufficializzano che il mov è un partito come tutti gli altri (leader, strategie, accordi in segrete stanze, correnti)
              un po meno concordo sulla simpatia per grillo, che per me è un pazzo esagitato, megalomane, a tratti pericoloso
              ma, mi chiedo, visto che anche per te grillo ha rivendicato un ruolo da capocomico al pari degli altri, e da capocomico ha tutto il diritto di esercitare censura sugli attori non graditi, visto che queste primarie, oltre che fare del mov un partito in piena regola, lo affidano alla persona più vicina a quel establishment che tanto volevano demolire (di maio, il democristiano, come in tanti lo definiscono), perchè scassare tanto i dardanelli agli altri che la pensano diversamente con la palla del “noi siamo diversi”, uno vale uno”, la casaleggio non ha nessun fondamentale ruolo, ecc ecc?????
              vedi, tu concludi dicendo che molti dovrebbero astenersi dal criticare dal pulpito il movimento
              innanzitutto io credo che ognuno abbia diritto di dire la propria e criticare, ma soprattutto credo che il movimento, con le sue contraddizioni, spesso quelle critiche se le va a cercare con il lanternino

              1. dimmi qualcosa di tuo sul momento che sta vivendo il movimento 5 stelle

                Ho trovato bizzarra l’implicazione, se non ho letto male, che non avrei detto qualcosa di mio commentando l’articolo che avevi citato.

                Quanto al resto, i giudizi personali sono, appunto, personali e ciascuno ha diritto ai suoi.
                Posso solo dire che lo scassamento dei dardanelli altrui con i propri slogan mi pare sia la normalità, purtroppo, della propaganda in politica.

                Il diritto di dire la propria è sacrosanto.
                Per me le contraddizioni del movimento sono quelle di un tentativo un po’ allo sbaraglio e a volte sbarazzino di fare qualcosa di nuovo e, nelle intenzioni, di buono.

                Chi è senza contraddizioni scagli la prima pietra.

                e, dice, il saggio:

                sperm ultima apnea

                1. eh….come diceva il vecchio marx, “di buone intenzioni è lastricata la strada dell’inferno”….
                  detto questo, ora lo sappiamo
                  di maio è il candidato premer e capo politico del movimento, o partito, 5 stelle
                  30 mila voti su 37 mila
                  e, non so sia vero, ma lo riporta il fatto quotidiano, quel genio di crimi dice che non c’è nessuna società terza a certificare il voto. che costa…..

                  http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/09/23/italia-5-stelle-m5s-smentisce-lattacco-hacker-alle-primarie-crimi-una-societa-terza-per-certificare-il-voto-costa/3873063/

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