La ritirata (reload)

Non – abbiamo – più – tempo.

HaiVolutoLaBici?

Lunghi periodi di siccità, precipitazioni intensissime, frane e smottamenti, trombe d’aria, alluvioni, estati molto calde, inverni miti e con poca neve a inizio inverno, nevicate tardive (quando ci sono). Possiamo far finta di non capire, ma i cambiamenti climatici sono ormai cosa reale, e non previsioni catastrofiche da film hollywoodiano ad alto budget. Possiamo anche dare la colpa a Satana, ma di diabolico c’è solo la capacità dell’uomo di voler piegare il mondo in funzione delle sue comodità, del profitto, del potere, senza preoccuparsi degli effetti di lungo periodo, senza riflettere su una cosa basilare: per quanti soldi si possano fare ora, sarebbe anche il caso di mantenere un mondo vivibile in cui spenderli in futuro. O chi se lo potrà permettere colonizzerà Marte, lasciando la Terra ai poveracci?

Fermiamoci, ragioniamo. E ascoltiamo chi ne sa più di noi, per capire cosa c’è da fare, quanto tempo abbiamo per intervenire.

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317 comments

  1. Piccoli fascisti crescono, si cercano e si (ri)trovano alle porte di Parigi.
    (Quelli che inneggiano a colpi di stato promuovendo la violenza che persino Marine ne prende le distanze…)

    Non mi preoccupa tanto la crisi diplomatica con la Francia (anche se persino un bambino può capire chi ci rimetterebbe di più…) ma che a “gestirla” siano una manica di deficienti patentati con l’appoggio esterno del più coglione di tutti. (il dibba)

      1. Troppo diretto?

        Mi fa “incazzare” tanto più (da sempre, fin dall’inizio) era palese l’inadeguatezza (per non ricorrere agli insulti, comunque tutti meritati) di certa gente.

        Se poi ci aggiungiamo il fatto che sono specchio del Paese,
        più che incazzatura, viene profonda tristezza…

        Quindi io mi tengo la mia presunta “bile” tracimante, e voi vi tenete la vostra (proporzionata) responsabilità.

        1. E ridajje con voi.
          IO, mi preoccupo per la tua salute.
          E io mi tengo anche la mia serenità un po’ fatalista e, sì, un po’ triste nel constatare come la madre degli imbecilli è sempre incinta.
          E non mi riferisco a te.

          1. Molto “italiano” buttarla sulla fatalità.
            é sempre colpa del fato, della congiuntura, dell’Europa, dei francesi, di qualcun altro….

            Mai una volta che fosse colpa vostra.

            (p.s. come sempre ne faccio un discorso “generale”, non strettamente personale)

            1. Vedi, quando uno vuole a ogni costo polemizzare trova occasioni anche nel Vangelo.
              Quando parlo di fatalismo, non sto incolpando nessuno. Sto semplicemente parlando di presa d’atto rassegnata di uno stato di cose su cui non sono in grado di influire, ma riguardo al quale conduco comunque la mia piccola battaglia persa.

              Ho un’età nella quale quello che ho fatto ho fatto; energie ed entusiasmi non sono più quelli di un tempo. Perciò il mio fatalismo riguarda l’accettazione del mio personale destino di perdente con, spero, qualche onore. E che, chissà, può ancora offrire i propri due centesimi a energie e intelligenze più fresche. Anche se mica è detto.

  2. Questioni di priorità, va bene dare soldi a prescindere da ció che si possiede, va bene frodare l’isee per mense, nidi e quant’altro (ammissione di Boeri, si vede che controlla solo me), la cosa importante è non dare soldi a chi ha le pezze al culo se no la colf in nero non la trovano piú.

    1. i discorsi dell’amico di Andrea si sentono da molti, non è un caso isolato… e il popolo è il popolo anche quando non piace, sperare nei buoni sentimenti spontanei…

      1. Sai Marco, si è sempre il povero di qualcun altro. Io potrei dire che i dipendenti pubblici sono tutti fannulloni e così all’infinito. Il problema non è l’amico di Andrea, lui è un sintomo di un paese dove gli eredi del fu pci parlano dei disoccupati come di sdraiati.

        1. Le reazioni viscerali sono, purtroppo, una caratteristica degli esseri umani. E’ possibile, anche se a volte molto difficile e a volte proprio impossibile, placarle inducendo le persone a ragionare.
          Il guaio è quando chi dovrebbe far questo ai livelli di maggiore visibilità e, teoricamente, responsabilità, anziché placare gli animi, li aizza.
          Poi, per fortuna, spesso la ragione prevale.
          Qualcuno ricorda oggi la categoria dei “giovani bamboccioni”?
          Ma quando si tratta di propaganda non c’è che l’imbarazzo della scelta.

          I percettori del reddito di cittadinanza (provvedimento indubbiamente pieno di difetti e che beneficerà anche i soliti furbetti) andrebbero intesi come persone cui è negato il diritto costituzionale al lavoro. Vallo a spiegare.

          (PS: se volessi cedere all’animosità direi che c’è una notevole quantità di persone che il lavoro e lo stipendio che ha non lo merita, che non solo produce ma fa danni e che sarebbe molto meglio pagarla perché stesse a casa. Non solo nel settore pubblico)

  3. L’incazzatura dell’amico di Andrea sul rdc non è una cosa banale.
    (Aldilà del carattere meramente assistenzialista del rdc, a debito e senza aggancio alcuno allo sviluppo e al lavoro).

    Nel senso che per una fetta d’italia furbastra che gongolerà, questa è un cosa che alla lunga farà veramente incazzare il ceto impiegatizio/operaio onesto (per qualche centinaia di euro che balla) appena salteranno fuori le prime porcate…

    E farà pure incazzare il nord verso il sud (fuor di ipocrisia).

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