Casarini

È MOVIMENTO SOLO SE SI MUOVE

segnalato da Ciarli P.

Esclusiva, Casarini da Francoforte: “Landini guardi a Blockupy per un’Italia contro i potenti”

di Andrea De Angelis – intelligonews.it, 18 marzo 2015

IntelligoNews ha intercettato Luca Casarini, storico esponente dei movimenti di sinistra italiani e già candidato con la Lista Tsipras alle ultime europee, in strada a Francoforte, durante la protesta dei movimenti nel giorno dell’inaugurazione dei nuovi uffici della Bce…

Casarini, perché in questo momento sta manifestando a Francoforte?

«C’è una situazione di grande protesta da questa mattina alle sei. Oggi è il giorno dell’inaugurazione della Bce e migliaia di persone stanno manifestando per sottolineare l’assurdità di grandi festeggiamenti nei confronti di un’Europa in cui aumenta la povertà dal punto di vista sociale».

Si parla di una decina di feriti e di una città messa a ferro e fuoco…

«Ci sono state barricate, vari tentativi di bloccare gli ingressi della Bce e naturalmente la polizia era presente e ha fatto cariche oltre ad utilizzare gli idranti».

Dove si trova adesso?

«Sono in un blocco di oltre duecento italiani che sono stati fermati e adesso vengono presi ad uno ad uno dai reparti di polizia per l’identificazione».

Ci sono delle delegazioni con lei?

«Sì, c’è sia quella dei parlamentari europei de L’Altra Europa con Eleonora Forenza, che quella dei parlamentari di Sinistra Ecologia e Libertà con Fratoianni e Zaccagnini. Di certo oggi non si potrà dire che l’Europa è un luogo pacificato in cui i potenti possono fare le loro grandi feste di apertura di palazzi e le persone non protestano».

In rete si vedono filmati di ragazzi mascherati. C’è divisione tra i gruppi?

«Non c’è nessun tipo di divisione tra le persone, ci sono tanti modi diversi e creativi di fare blocchi e la protesta è molto dura perché fatta in un luogo in cui teoricamente oggi non doveva esserci nulla se non le sfilate di macchine blindate dei vari potenti della finanza e delle banche. C’è tensione perché la gente vuole protestare, ma nessuna divisione tra parti».

Tutto sommato mi sembra di capire che la situazione è comunque sotto controllo, non c’è il rischio di una escalation?

«Sì, l’obiettivo politico di questa protesta è stato pienamente raggiunto, ovvero quello di chiedere con forza un’Europa democratica dove la questione aperta dalla Grecia diventi una questione politica per tutti i governi europei. Ridiscutere insieme che tipo di Europa vogliamo. Adesso bisogna evitare l’escalation da parte della polizia e su questo credo sia importante anche il ruolo dei media».

Venendo alla coalizione sociale di Landini, oggi a Francoforte è presente anche la Fiom?

«Sì, ci sono dei pullman di persone della Fiom che manifestano. Ci sono reti sociali, studenti, precari, insomma tutta la coalizione sociale europea, Blockupy, che ha realizzato questo evento. Anche questa in Europa è già una coalizione sociale».

Dunque la coalizione sociale in Italia guarda anche a questo modello?

«Spero e penso di sì, credo che sia il modo giusto di affrontare il tema di come organizzarci per cambiare la storia di un’Europa fatta fino ad ora di povertà sempre più grandi da una parte e ricchezze di pochi dall’altra».

Eppure su molti giornali si scrive che i movimenti identitari in Italia non hanno mai funzionato, quasi preannunciando un flop di Landini. Come risponde?

«Non credo che Landini intenda la coalizione sociale come movimento identitario, ma che ponga il problema di mettere insieme ciò che l’austerity divide. Oggi purtroppo la crisi, la miseria e la povertà tendono a costruire guerre tra poveri piuttosto che prendersela con i veri potenti. Oggi si vedrà chi sta con i potenti e chi invece con le persone che vogliono riprendersi in mano il proprio destino».

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«È movimento solo se si muove. Se sta fermo, potrebbe trattarsi di fermento, ma il fermento è quasi sempre cattiva digestione». Ciarli P.

 

 

 

Effetto Tsipras

Grecia, Luca Casarini: “Tsipras cambierà l’Europa e in Italia ci prepariamo così”

da intelligonews.it (07/01/2015) – di Marta Moriconi

Tsipras ha scritto in un suo editoriale, tradotto e riportato sul Corriere della Sera,  che la sua Grecia non danneggerà l’Europa. Ma cosa significa e come valuta l’intervento Luca Casarini esponente della Lista Tsipras qui in Italia? IntelligoNews lo ha contattato.

Casarini, ha letto Tsipras e cosa pensa?

“Sì, l’ho letto. Tsipras e Syriza si apprestano a giocare la prima grande e vera partita europeista. Al contrario di come viene dipinto da chi lo denigra, Tsipras sta conducendo una battaglia utile all’Europa se intendiamo per Europa un’entità sociale oltre che politica che si fonda sul diritto all’uguaglianza e non sullo sfruttamento come accade oggi. Il problema della Grecia è il problema dell’Europa perché la questione del debito e dell’egemonia dell’economia finanziaria nei confronti della società è il vero nodo. Questa è una grande occasione: la Grecia potrà essere il primo laboratorio che si porrà contro l’applicazione delle tremende ricette di austerity imposte dalla Troika che hanno prodotto un disastro sociale dal punto di vista dell’aumento della povertà e dell’aumento della diseguaglianza economica e dell’arricchimento di pochi. Ora torna al centro la persona e viene detto che quella non è l’unica Europa possibile”.

Tsipras parla di salvare l’euro ma cancellare la maggior parte il valore nominale del debito pubblico. Che significa in termini pratici? 

“Innanzitutto la moneta è uno strumento e non una fede e dobbiamo tornare a quest’idea. E’ una leva dell’economia e non è una Chiesa. Seconda questione: io credo che Tsipras in Europa ora non sia l’unico a dire questo, lo dice con più coraggio ed è più comprensibile di altri. Ma quando il Financial times pubblica in suo editoriale il fatto che le vicende di Syriza e Podemos sono forse l’unica soluzione di fronte alla crisi dell’eurozona – riferendosi al fatto che anche gli americani vedono con apprensione la crisi qui- penso che anche gli esperti ormai capiscono che ci stiamo andando a schiantare. Terzo elemento: quando Draghi combatte con Schauble sulla questione del quantitative leasing, sta sostanzialmente proponendo una strada che porti alla rinegoziazione del debito o al suo ricalcolo in termini nominali. Quella di Tsipras è dunque una battaglia concreta. Ora c’è anche una corrente interna ai poteri economici che vede il disastro davanti e ammette un problema. Quindi la loro posizione politica non è più minoritaria”.

L’effetto Tsipras in Italia per Casarini sarà…

“Ci sono due appuntamenti importanti in Italia della sinistra che non c’è e che bisogna costruire e che verrà influenzata dalle elezioni greche e da quelle spagnole. C’è l’assemblea nazionale della Lista Tsipras il 17 e 18 gennaio a Bologna, e l’altro appuntamento è la tre giorni di Human Factor che si terrà a Milano il 23-24-25 gennaio. Questi due appuntamenti sono due dei luoghi di costruzione e di messa in opera di qualcosa che ancora non c’è e che deve prendere spunto da Syriza e da Podemos. E aggiungo un terzo elemento a me caro: il 18 di marzo di quest’anno si terrà una grande manifestazione europea a Francoforte in occasione del gran Galà per l’opening della nuova Euro-Tower della Bce. Stiamo parlando di un palazzo gigantesco che è costato 1 miliardo e trecento milioni di euro. Ci sarà chi fuori protesterà contro coloro che stanno dando vita a questa gestione oligarchica della politica economica”.

È la solita sinistra del capitale quella di Tsipras, come scrive il filosofo marxista Fusaro? 

“Non riesco a confrontarmi con questo linguaggio. Per chi parla? Non so. Questa è una nuova sinistra invece che tenta di aprire dei nuovi spazi politici e culturali in Europa e nel mondo perché questo mondo ha bisogno di nuove istituzioni e di una nuova democrazia e soprattutto di una nuova Europa”.

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Per la traduzione integrale del discorso di Alexis Tsipras:

http://znetitaly.altervista.org/art/16675