Milano

Sgomberi, Salvini scambia gli assistenti sociali per agenti di pubblica sicurezza

Segnalato da Barbara G.

La nuova circolare del Viminale sugli sgomberi affida ai servizi sociali dei Comuni, con l’ausilio del privato sociale, il censimento degli occupanti. «Si violano così relazioni di fiducia e il segreto professionale», afferma Gianmario Gazzi, «la nostra professione ha un ruolo di supporto alla persona, non di controllo sociale»

Alcuni abitanti del residence sociale “Aldo dice 26×1” – milanotoday.it

di Sara De Carli – vita.it, 04/09/2018

La circolare del Viminale sugli sgomberi? «Assegna agli assistenti sociali un ruolo di agente di pubblica sicurezza o molto vicino ad esso: la nostra professione invece ha un ruolo di supporto alla persona, non di controllo sociale. Così si intaccano i principi della professione disegnati dalla legge e dal codice deontologico, abbiamo una serie di obblighi legati al segreto professionale, è un po’ come chiedere a un medico di fornire non una statistica epidemiologica bensì i nominativi dei pazienti con una determinata malattia». Così Gianmario Gazzi, presidente del Consiglio Nazionale degli assistenti sociali, commenta la circolare che il 1 settembre il Viminale ha inviato ai prefetti.

La sua, precisa Gazzi, è una prima lettura: «approfondiremo», ma il testo della circolare di primo acchito presenta «forti criticità per il merito e per il metodo». La circolare parla esplicitamente di un «censimento degli occupanti» che «dovrà essere condotto, anche in forma speditiva, sotto la regia dei Servizi Sociali dei Comuni e, laddove occorra, con l’ausilio dei soggetti del privato sociale». Il censimento deve portare alla «identificazione degli occupati e della composizione dei nuclei familiari, con particolare riguardo alla presenza di minori o altre persone in condizioni di fragilità, oltre alla verifica della situazione reddituale e della condizione di regolarità di accesso e permanenza sul territorio nazionale».

Al fine della raccolta di queste informazioni – di cui dice la circolare stessa «non possono essere sottovalutate le difficoltà» – devono essere utilizzati i dati già in possesso dei Servizi sociali per quegli occupanti che già beneficiano di eventuali prestazioni assistenziali. Solo ove questi accertamenti portino a individuare soggetti in situazioni di particolare fragilità i Servizi sociali dei Comuni dovrebbero attivare «specifici interventi», che «non potranno essere considerati negoziabili», mentre in tutti gli altri casi si procede allo sgombero «con la dovuta tempestività», «ritenuta sufficiente l’assunzione delle forme più generali di assistenza», ad esempio inviando gli occupanti ad una struttura di accoglienza per «il tempo strettamente necessario all’individuazione da parte loro di soluzioni alloggiative alternative».

«Non siamo a favore dell’occupazione, come qualcuno sui social ci ha detto», afferma Gazzi, «capisco l’esigenza di intervenire, ma nel rispetto dei ruoli di ciascuno. Il punto, cioè, è il “come”. Se c’è il sospetto che ci sia un racket delle case occupate, questo è un tema di politiche sociali o di sicurezza pubblica? Va affrontato con gli assistenti sociali o con la polizia giudiziaria? Ci sono tante équipe territoriali che lavorano sulle strade, costruendo con le persone relazioni di fiducia: la circolare non ne tiene conto. E menziona anche il privato sociale…. Sarebbe bastato coinvolgere gli attori istituzionali che operano professionalmente in materia di sgomberi come l’Anci e per l’appunto la rappresentanza della professione degli assistenti sociali».

Lo stesso presidente dell’Anci, Antonio Decaro, ha criticato la circolare: «Una circolare non può superare una norma, c’è un decreto che prevede concertazione nell’ambito del comitato metropolitano per la sicurezza urbana nel quale si fa pianificazione degli sgomberi tra prefettura, comune, regione e forze dell’ordine individuando soluzioni alternative. La circolare, superando la normativa, dice che il prefetto sgombera e poi il Comune pensa a una soluzione alternativa e ciò significa dover lavorare sull’emergenza». Anche per Anci «secondo la circolare gli assistenti sociali dovrebbero andare a fare il censimento, ciò non rientra nelle competenze degli assistenti sociali. Il monitoraggio va fatto dalla polizia locale e dalle forze dell’ordine».

Un’ultima considerazione di Gazzi allarga la questione: «nelle occupazioni a scopo abitativo, se fai uno sgombero liberi una casa ma non risolvi il problema, soltanto lo sposti. Un piano di edilizia pubblica non si vede da decenni, non si risolverà nulla senza un piano credibile e forte di sviluppo di politiche abitative e di contrasto dell’esclusione sociale dei soggetti fragili».

Nuovo sgombero per “Aldo dice 26×1” – milanotoday.it

Il Ministro è nudo

di Barbara G.

Dopo giorni e giorni di stupido e pericoloso braccio di ferro, giocato sulla pelle di persone che hanno visto e subito cose che noi umani non possiamo immaginare, ecco uscire dal cilindro “la soluzione”, la magica formula di redistribuzione dei migranti che ha consentito a Salvini di uscire dal vicolo cieco nel quale si era cacciato volontariamente. Magicamente, Irlanda Albania e Chiesa corrono in solidarietà del popolo italico.

Ma, un momento…Cosa significa ospitare un migrante?

I migranti non hanno bisogno solo di un tetto e di un pasto caldo. Hanno bisogno di supporto psicologico e medico, percorsi di integrazione, assistenza legale durante la procedura per la richiesta di asilo. Dimentichiamoci per un attimo della cinquantina di persone che verranno ricollocate in Irlanda (paese UE) e in Albania (extra UE), pensiamo al centinaio che verranno ospitati “dalla Chiesa”. I migranti non verranno ospitati nella Città del Vaticano, troveranno posto presso uno o più centri gestiti dalla Chiesa, e l’accoglienza dovrà sottostare alle regole vigenti nello stato ospitante. Guarda caso, si parla di portarli a Rocca di Papa (e quindi…in Italia), dove c’è un CAS. Le pratiche x protezione internazionale dovranno quindi passare da tribunali italiani.

E mi chiedo anche: dato che l’accoglienza dovrebbe avvenire tramite il sistema Sprar ma, per le politiche di gestione “emergenziale” che sono adottate in Italia, la stragrande maggioranza dei migranti finisce nei CAS, che differenza c’è fra collocare i ragazzi e le ragazze della Diciotti in un CAS gestito dalla Chiesa, previo parere della Prefettura, o in un CAS individuato con affidamento diretto (o tramite gare poco chiare) dalla Prefettura?

Riassumendo. Per come vedo io le cose, Salvini ha dovuto (passatemi il termine) calare le braghe, ma è talmente furbo che fa credere di indossare pantaloni in stoffa magica, visibile solo a chi è intelligente (o a chi è un vero italiano).

Ma il ministro è nudo, e dobbiamo gridarlo a gran voce.

Dobbiamo smontare la propaganda fatta di annunci ad effetto, proclami a gran voce, slogan, violazioni della legge, negazione delle più elementari regole del buonsenso e della solidarietà, per riportare il discorso sul piano concreto, parlando nel merito delle questioni. Non è facile, soprattutto visto il clima di odio che trasuda dalle discussioni sui social, ma anche in quelle nel mondo reale, ma è l’unico modo per riportare un po’ di umanità nella discussione, e per poter chiedere di risolvere le questioni affrontandolae nella loro complessità, e non con la semplicità degli hashtag ad effetto.

Ed è per questo che è importante la partecipazione all’iniziativa che si terrà martedì 28 a Milano, in occasione dell’incontro fra Salvini e Orban: perché non ci si può lamentare, ad ogni occasione, della mancanza di solidarietà dell’Europa quando la Lega solidarizza con i Paesi che non vogliono fare la loro parte, e quando è proprio la Lega di Salvini ad aver disertato tutte le riunioni della Commissione che ha curato la revisione del Regolamento di Dublino, finalizzata proprio ad eliminare il criterio del primo paese di ingresso. Ricordo che, in occasione della votazioni in aula, la Lega si è astenuta mentre il M5S ha votato contro questa importante riforma.

Faccio un’ultima considerazione: mentre la “rappresentazione teatrale” della Diciotti era in scena a Catania, altrove sono sbarcati 250 migranti, nel silenzio totale. Secondo L’Avvenire, questo scontro è stato studiato e costruito a tavolino. A pensar male si fa peccato, si sa, però… il dubbio è lecito

MANIFESTAZIONE: l’appuntamento è alle 17 in San Babila

Metodi Elvetici

Scuola svizzera a Milano: sconsigliata a neurodiversi e disabili motori

di Gianluca Nicoletti – http://www.pernoiautistici.com, 26 luglio 2017

Mettiamola così:  pensate di mandare i vostri figli in una scuola dove pensate sia giusto per la loro formazione di  non essere appesantiti  dal disagio di compagni di classe disabili? La Scuola Svizzera di Milano è fatta a vostra misura. “Un metodo tanti valori” è uno dei loro slogan, per metterlo in atto è chiaro ci vogliono regole. Una di queste (per esattezza quella espressa al punto 2.5 del Regolamento-SSM-approvato-dal-Consiglio-il-16.05.2017 )  vi cautela senza ombra di dubbio dal rischio che i vostri perfetti figli possano entrare in contatto con qualche loro coetaneo disabile.

Certo è che siamo in Italia, il Paese disordinato che ha tutto da imparare dagli svizzeri, con pensate un po’ una legge sull’ inclusione  scolastica “che tutto il mondo ci invidia” , che poi noi quella legge  l’applichiamo spesso malamente è un dato di fatto, ma almeno ci abbiamo provato a sancire che tutti i nostri ragazzi abbiano pari diritto a frequentare la scuola che preferiscono, anche quelli disabili di ogni tipo, anzi la loro presenza in una classe dovrebbe essere un motivo per insegnare agli altri che non hanno problemi il valore dell’inclusione. Almeno ci abbiamo provato….

Chissà se in una delle nostre scuole italiane, pubbliche o private che siano, ci fosse un regolamento con un articolo del genere potrebbe essere un’occasione di pacato dibattito costruttivo?


2.5. Disturbi dell’apprendimento o comportamentali, handicap motori.

Essendo la Scuola Svizzera impegnativa e multilingue, non è ottimale per studenti affetti da disturbi dell’apprendimento, quali: dislessia, discalculia, ADHS, Sindrome Asperger, autismo, e disturbi comportamentali. In caso di disturbi di lieve entità gli allievi vengono aiutati dagli insegnanti a progredire, ma devono comunque soddisfare i regolari criteri di promozione. Eventuali costi derivanti da conseguenti lezioni supplementari, assistenza psicologica o fisica saranno a carico dei genitori. Essendo l’edificio su più livelli, privo di ascensore, non è altresì una Scuola adatta a studenti con gravi handicap motori.


Certo la scuola Svizzera è Svizzera e scrive quello che vuole... Ma viene sottolineata l’inopportunità di frequentazione di disabili proprio perché  la scuola è in  territorio Italiano dove l’inclusione scolastica è una legge dello Stato?

Possiamo, al limite anche immaginare (ma non giustificare) le ragioni dello  “sconsiglio”  per i nostri figli autistici e annessi, che sono  soggetti difficili da trattare… Ma per i ragazzi disabili motori che hanno cervelli nella norma è proprio un problema per gli Svizzeri maestri di ogni tecnologia mettere qualche rampa o saliscala? 

Forse qualcuno potrebbe risponderci, solo per toglierci un dubbio…Non per niente, ma persino a noi che buttiamo le carte per terra, cerchiamo di non pagare le tasse e parcheggiamo in doppia fila queste parole facciamo veramente fatica a digerirle... Forse è perchè abbiamo stomaci delicati e il problema è solo nostro…

***

Milano, la Scuola svizzera e quel «no» ai disabili. La ministra: inaccettabile

Si starebbero valutando anche azioni legali contro l’istituto di Milano.

di Sara Bettoni e Claudia Voltattorni – corriere.it, 30 luglio 2017

«Non è accettabile. In Italia dal ’77 sono superate le classi differenziali». Non solo. «Il nostro impianto di scuola è proprio quello di includere, non di escludere chi ha più difficoltà», e «io in prima persona lavoro da sempre per l’inclusione, perché tutti i ragazzi e le ragazze possano avere accesso a un percorso scolastico con strumenti che li aiutino e permettano loro di sviluppare al meglio le loro capacità». Invece, quello che accade nella Scuola svizzera di Milano, dice la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, «è inaccettabile: sto verificando se sia una iniziativa della singola scuola o una direttiva svizzera». E starebbe valutando anche azioni legali. Intanto però, nell’istituto di via Appiani, elegante zona di consolati nel centro di Milano, il regolamento è stato approvato dal Consiglio lo scorso 16 maggio ed è in vigore. Nel capitolo sui «Disturbi dell’apprendimento o comportamentali, handicap motori» l’istituto è definito «non ottimale per studenti affetti da disturbi dell’apprendimento, quali: dislessia, discalculia, Adhs, Sindrome di Asperger, autismo, e disturbi comportamentali». Troppo impegnativo, poiché multilingue. Qualche riga dopo si legge che non c’è l’ascensore. E anche per questo la scuola «non è adatta a studenti con gravi handicap motori». Passaggi che sono stati denunciati come discriminatori dal blog «Per noi autistici» di Gianluca Nicoletti, rilanciato ieri sulle pagine di Repubblica.

Il presidente dell’istituto elvetico, l’avvocato Luca Corabi De Marchi, si difende dalle accuse: «Avvisiamo, non escludiamo. Siamo una scuola aperta, nella migliore tradizione svizzera, ma i nostri corsi sono impegnativi. Gli insegnamenti sono impartiti in tedesco, in più si studiano altre tre lingue». Nel capitolo 2.5 del regolamento, spiega, «noi informiamo le famiglie di quali sono le difficoltà, diciamo prima che si tratta di un percorso non semplice. Ma accogliamo tutti». Tant’è, aggiunge, che tra i 360 alunni iscritti ci sono un autistico e un discalculico (con difficoltà nell’apprendimento dei numeri). E allora perché quel passaggio? «Per necessità di comunicazione con i genitori. Siamo comunque una scuola privata, non pubblica. Non possiamo metterci sulle spalle i problemi delle famiglie, e ci teniamo ad avvisare che i ragazzi con problemi di apprendimento qui farebbero una fatica terrificante». Sul tema dell’ascensore Corabi De Marchi tiene a dire che «da tempo stiamo pensando di realizzarlo, ma per come è fatta la struttura non è possibile costruirlo all’interno. Si farà all’esterno, lavorando nei mesi estivi». Nel dibattito sono intervenuti anche il sindaco Beppe Sala («Non è la Milano che vogliamo») e il Pd con la responsabile Scuola Simona Malpezzi e la deputata Laura Coccia. Reazioni che il presidente apprende «con tristezza. Ma di certo non cambieremo le norme».

Nessuna persona è illegale

segnalato da Barbara G.

Informazioni sull’iniziativa: QUI e QUI

Contro la retorica razzista e xenofoba, che ripropone la logica della ricerca del capro espiatorio addossando ai migranti la responsabilità della crisi;

Contro chi insegue la destra proponendo normative e pratiche che generano sfruttamento ed esclusione sociale;

Noi rifiutiamo la distinzione tra migranti “regolari” e “irregolari”, che produce la paura del “clandestino” e con essa diffonde il razzismo, per affermare con forza che NESSUNA PERSONA È ILLEGALE.

Contrastiamo il razzismo costruendo mutuo soccorso e spazi di conoscenza reciproca; nativi e migranti, combattiamo insieme per i diritti di tutte e di tutti, nella consapevolezza di avere lo stesso futuro; da questo incontro nascono le proposte concrete che presto presenteremo pubblicamente in modo articolato:

*NO AI DECRETI MINNITI-ORLANDO,

*NO AI PATTI SEMI-SEGRETI CON DITTATORI E GOVERNI
FANTASMA;

*RIFORMA RADICALE DELLA POLITICA EUROPEA E ITALIANA SULL’IMMIGRAZIONE;

*SOSTENERE L’INCLUSIONE SOCIALE A PARTIRE DALLE
ISTITUZIONI LOCALI;

*DOCUMENTI PER TUTTE E TUTTI!!

A partire da questi obiettivi, invitiamo tutte le cittadine e i cittadini a scendere in piazza con noi il 20 maggio:
A MILANO NESSUNA PERSONA È ILLEGALE!

La sintesi della piattaforma: http://www.naga.it/tl_files/naga/testo%20breve%20NPI%20def.pdf

Le nostre richieste:

AL COMUNE DI MILANO:

• ADESIONE TOTALE AL SISTEMA S.P.R.A.R. DI ACCOGLIENZA DEI RICHIEDENTI ASILO, CON L’ASSORBIMENTO INTEGRALE DEI POSTI OGGI DISPONIBILI NEI C.A.S. (Centri di Accoglienza
Straordinaria) NONCHE’ CON L’OFFERTA DI 10.000 POSTI IN STRUTTURE S.P.R.A.R. INVECE DEGLI ATTUALI 1.000 (cioè a dire una percentuale dello 0,7% sulla popolazione residente anziché dello 0,07%)
• DICHIARAZIONE PUBBLICA DI DISPONIBILITÀ A SVOLGERE LE INCOMBENZE RELATIVE AI RINNOVI DEI PERMESSI DI SOGGIORNO PRESSO GLI UFFICI DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE
• RICONOSCIMENTO DELLA RESIDENZA ALLE PERSONE AVENTI DIMORA ABITUALE NEL TERRITORIO COMUNALE (MIGRANTI O NON MIGRANTI) MA IMPOSSIBILITATI, PERCHE’ IN
DIFFICOLTÀ SOCIO-ECONOMICA, A TROVARE UN ALLOGGIO STABILE (ciò permetterebbe l’accesso a servizi di base quali scuola, sanità, lavoro e welfare in genere)
• NUOVI INVESTIMENTI NEI SERVIZI PER L’INCLUSIONE SOCIALE E LA SALUTE PER L’INTERA CITTADINANZA, A PARTIRE DALLA GARANZIA DI ACCESSO UNIVERSALE AI SERVIZI PER L’INFANZIA, INDISPENSABILI ALLA PARTECIPAZIONE ALLA VITA SOCIALE DELLE DONNE
MIGRANTI E AUTOCTONE
• IMPEGNO FORMALE E PUBBLICO A NON USARE NESSUNO DEI NUOVI ODIOSI POTERI CONFERITI AI SINDACI DAI “DECRETI MINNITI” SIA NEI CONFRONTI DEI MIGRANTI CHE DEGLI AUTOCTONI

AL GOVERNO E AL PARLAMENTO ITALIANI:

• ABOLIZIONE DELLA PROCEDURA D’INGRESSO ATTRAVERSO IL DECRETO FLUSSI
• VISTO DI INGRESSO PER RICERCA LAVORO E RELATIVO PERMESSO DI SOGGIORNO PER RICERCA LAVORO DELLA DURATA DI ALMENO 12 MESI
• RIPRISTINO DELL’INGRESSO PER LAVORO A CHIAMATA NOMINATIVA
• INTRODUZIONE DEL DIRITTO A OTTENERE UN PERMESSO DI SOGGIORNO PER LAVORO ANCHE AI RICHIEDENTI ASILO CHE AL TERMINE DELLA PROCEDURA NON VENGANO RICONOSCIUTI COME RIFUGIATI
• REGOLARIZZAZIONE ORDINARIA DEI MIGRANTI GIÀ SUL TERRITORIO CHE SVOLGANO UN’ATTIVITÀ LAVORATIVA, CHE ABBIANO CONCRETI LEGAMI FAMILIARI O NON ABBIANO
PIÙ RAPPORTI SIGNIFICATIVI CON LO STATO D’ORIGINE
• REVISIONE COMPLESSIVA DEL MECCANISMO DI INCIDENZA PREVALENTE DEL CONTRATTO DI LAVORO QUANTO AL MANTENIMENTO DEL PERMESSO DI SOGGIORNO
• AMPLIAMENTO DELLE POSSIBILITA’ DI RICONGIUNGIMENTO FAMILIARE
• INTRODUZIONE DELLA CONVERTIBILITA’ RECIPROCA DI TUTTI I PERMESSI DI SOGGIORNO
• TRASFERIMENTO DELLE COMPETENZE IN MATERIA DI PERMESSO DI SOGGIORNO DALLE QUESTURE AI COMUNI
• RICONOSCIMENTO IN VIA ACCELERATA DELLA CITTADINANZA PER I MINORI NATI IN ITALIA E PER QUELLI CRESCIUTI IN ITALIA
• CONCESSIONE DELL’ELETTORATO ATTIVO E PASSIVO ALLE ELEZIONI COMUNALI PER TUTTI I CITTADINI STRANIERI RESIDENTI IN ITALIA DA ALMENO CINQUE ANNI
• ABROGAZIONE DEI REATI CHE PUNISCONO L’INGRESSO O IL SOGGIORNO NON AUTORIZZATI
• ABOLIZIONE DEI CENTRI DI DETENZIONE AMMINISTRATIVA PER MIGRANTI (gli ex CIE e già CPT, oggi ridenominati Centri per il Rimpatrio) E DI QUALSIASI LUOGO DI TRATTENIMENTO
FORZATO (come gli hotspot)
• INTRODUZIONE DI MISURE CONCRETE DI AGEVOLAZIONE DEL RIMPATRIO VOLONTARIO
• ABBANDONO E REVOCA IMMEDIATA DEGLI ACCORDI SEMI-SEGRETI CON GLI STATI EXTRA-U.E. CHE PREVEDANO L’ESTERNALIZZAZIONE DELLE PROCEDURE DI ASILO E DEL
TRATTENIMENTO DEI MIGRANTI CD. ECONOMICI (basti pensare al tragico, e nel contempo grottesco, recente accordo del febbraio 2017 con la pseudo-Libia)
• ABOLIZIONE DELLA VIGENTE NORMATIVA IN MATERIA DI IMMIGRAZIONE (LA CD. TURCONAPOLITANO INNERVATA IN SENSO PEGGIORATIVO DALLA CD. BOSSI-FINI)
• ABROGAZIONE DEI DECRETI-LEGGE (ora leggi) MINNITI-ORLANDO IN MATERIA DI IMMIGRAZIONE E DI SICUREZZA URBANA
• COSTITUZIONE DI UN SISTEMA NAZIONALE PER IL DIRITTO DI ASILO CON FORME DI ACCOGLIENZA ORDINARIA DECENTRATA, DISTRIBUITE DA OGNI REGIONE TRA I PROPRI COMUNI, OBBLIGATI ALLA RICEZIONE
• PREVISIONE DI UN PERIODO DI ALMENO SEI MESI DI ACCOGLIENZA E SUPPORTO FORMATIVO, ALLOGGIATIVO, ASSISTENZIALE, ECONOMICO PER I TITOLARI DI PROTEZIONE INTERNAZIONALE O UMANITARIA
• SEMPLIFICAZIONE DELLE PROCEDURE PER IL RICONOSCIMENTO DEI TITOLI DI STUDIO
OTTENUTI ALL’ESTERO

ALL’UNIONE EUROPEA:

• INTRODUZIONE DEL PERMESSO DI SOGGIORNO EUROPEO, CIOE’ DI UN PERMESSO ANCORA RILASCIATO DA CIASCUNO STATO MA CON VALIDITA’ IN TUTTA LA U.E.
• NESSUNA DISTINZIONE TRA MIGRANTI REGOLARI E MIGRANTI IRREGOLARI
• PREVEDERE FORME VINCOLATE DI VISTI DI INGRESSO PER MOTIVI UMANITARI NEI PAESI DI ORIGINE O TRANSITO INVESTITI DA CONFLITTI ARMATI O DA GRAVI VIOLAZIONI DEI
DIRITTI FONDAMENTALI PER RICHIEDERE PROTEZIONE INTERNAZIONALE
• REVISIONE DEL REGOLAMENTO DI DUBLINO CON LA PREVISIONE DEL DIRITTO DELL’ASILANTE DI SCEGLIERE IL PAESE DI DESTINAZIONE
• ABBANDONO E REVOCA IMMEDIATA DEI TRATTATI SEMI-SEGRETI CON GLI STATI EXTRA-U.E. CHE PREVEDANO L’ESTERNALIZZAZIONE DELLE PROCEDURE DI ASILO E DEL
TRATTENIMENTO DEI MIGRANTI CD. ECONOMICI (basti pensare all’accordo del 2016 con la Turchia)
• INTRODUZIONE DI PROCEDURE SEMPLIFICATE EUROPEE PER IL RILASCIO DI VISTI PER
TURISMO AI CITTADINI EXTRA-U.E.

Abya Yala Crew
Alianza Pais
ASGI
Asia USB Milano
Associazione Senegalesi di Milano
Black Panthers FC
CambioPasso
Cantiere
CASC
Collettivo Universitario the Take
Comitato Abba Vive
Comitato Abitanti Sansiro
Convergenza delle Culture
Coordinamento dei Collettivi Studenteschi
L’Altra Europa con Tsipras Milano
Lambretta
LUMe Laboratorio Universitario Metropolitano
Macao
Milano in Comune
Milano in Movimento
Milano Senza Frontiere
Naga ONLUS
Possibile Milano
PRC Milano
Rete della Conoscenza
Sinistra Italiana Milano
Spazio di Mutuo Soccorso
Zam
Zona 8 Solidale

Tutte le adesioni qui

Degrado

segnalato da Barbara G.

Salvini è arrivato come un falco

La Rozza, a quanto pare, sapeva.

Majorino casca dal pero.

Bah. Comunque, tutto questo dispiegamento di forze, con ragazzi perquisiti e caricati sui camion (ciò evoca ricordi molto “destri”), e poi i camion della nettezza urbana a raccogliere zaini, effetti personali e masserizie…

Risultato: circa 40 fermati e portati in questura, dei quali 30 in possesso di titolo per restare regolarmente in Italia (anzi, alcuni hanno saputo proprio lì che l’iter per avere la protezione internazionale era andata a buon fine) e dieci con posizione irregolare, dei quali (da quel che mi hanno riferito) in 5 rischiano effettivamente l’espulsione (fonte ufficiosa ma molto attendibile).

Riassumendo: scene da (quasi) film americano, camion da (quasi) deportati, persone fermate perché presenti lì e di pelle scura, un sacco di soldi spesi… per espellere (forse) cinque persone. E (cosa importantissima) benzina sul fuoco dell’intolleranza, con M5S sorpresi dalla maggior velocità (e spudoratezza) con cui l’avvoltoio Salvini è andato a filmare la retata, e PD che si barcamenano fra “c’era bisogno di fare qualcosa” e “bisognava farlo diversamente”. Ma chi ha proposto e votato il decreto Minniti? E’ forse il sistema migliore per gestire il problema dell’arrivo di migranti, e di chi fra loro non riesce ad ottenere protezione internazionale e non può, per un motivo o per l’altro, tornare indietro?

E cosa è il degrado? Vedere persone accampate ai giardinetti o veder calpestare i diritti delle persone e seminare terrore?

Milano, maxi-blitz alla stazione Centrale: polizia a cavallo, blindati ed elicotteri. Salvini tra selfie e slogan anti-immigrati

Imponente operazione della polizia disposta dal questore Marcello Cardona e coordinata dal commissariato Garibaldi Venezia. Nella stessa piazza, venerdì 21 aprile, un gruppo di extracomunitari aveva aggredito i militari dell’operazione Strade sicure e i carabinieri arrivati in loro aiuto.

ilfattoquotidiano.it, 02/05/2017

Decine di uomini, unità cinofile e della scientifica, polizia a cavallo, un elicottero a monitorare la situazione dall’alto. Obiettivo la “criminalità diffusa” e il contrasto alla “situazione di degrado” dell’area. La stazione Centrale di Milano è stata teatro di una imponente operazione della polizia disposta dal questore di Milano Marcello Cardona e coordinata dal commissariato Garibaldi Venezia. Nella stessa piazza, venerdì 21 aprile, un gruppo di extracomunitari aveva aggredito i militari dell’operazione Strade sicure e i carabinieri arrivati in loro aiuto.

Gli ingressi della stazione sono stati quasi tutti chiusi, a parte quelli laterali presidiati dagli agenti per procedere ai controlli e impedire il pericolo di fuga delle persone da identificare ed eventualmente accompagnare in questura. Su piazzale Duca d’Aosta – monitorato dall’alto da un elicottero, dal quale la scientifica ha effettuato riprese aeree – sono state impiegate poliziotti a cavallo e unità cinofile nel controllo dei giardinetti dove stazionano quotidianamente immigrati e senza casa.

Sulla piazza è stato inoltre chiuso l’accesso alla metropolitana, mentre le altre entrate alla linea M2 e M3 sono invece rimaste regolarmente aperte. L’attività ha permesso alle forze dell’ordine di identificare decine di persone, la maggior parte extracomunitari: alcune delle persone sottoposte al controllo sono state fatte salire sui pullman della polizia che stazionavano lungo la piazza, dopo essere state perquisite.

Poco prima delle 16, sulla scena è comparso anche Matteo Salvini, accompagnato da alcune decine di leghisti, non appena saputo del blitz: “Qui ci sono elicotteri, blindati, polizia a cavallo. Potrebbe essere la volta buona per fare un po’ di pulizia su un’area che sembra quarto o quinto mondo”, ha detto il segretario nazionale della Lega Nord, che ha filmato la scena con il telefonino. Tra un selfie con un ammiratore e l’altro, Salvini ha approfittato della scena per sciorinare in diretta Facebook i consueti proclami anti-immigrati: “Tra scippi, furti, rapini, tentativi di violenze sessuali, qua ce n’è da portarne via parecchi, non da fare qualche blitz”. “C’è di tutto e di più qua nei giardinetti – dice quindi il leader del Carroccio inquadrando delle persone di colore – la droga ovviamente la trovi a tutte le ore del giorno e della notte”.

Salvini è anche stato contestato da 4-5 persone presenti. Fra queste, un educatore che lavora con i richiedenti asilo che è stato sbeffeggiato dai leghisti per il lavoro che fa. Il leader della Lega aveva appena finito di indicare davanti alle telecamere un gruppo di migranti seduti auspicando che “vengano identificati ed eventualmente perseguiti quei personaggetti che tutti i giorni infestano le stazioni”. “Quando finisce lo spot elettorale? – gli ha urlato l’educatore – io vengo qui tutti i giorni a lavorare, quelle sono persone che scappano dalla guerra“. “Che lavoro fai, l’operatore dell’accoglienza? Bravo, lo fai gratis?”. “No, è il mio lavoro”, la risposta. A quel punto è partito il coro di scherno dei leghisti.

“Speriamo che non si tratti di una operazione episodica – si legge in una nota del il segretario metropolitano del Pd Pietro Bussolati – ma che si dia continuità a simili controlli, come l’amministrazione e il Partito Democratico chiedono da tempo. Tuttavia, spiace molto vedere che ci sia qualcuno, come Matteo Salvini, che cavalca e strumentalizza situazioni di degrado e difficoltà a fini elettorali, invece di mostrarsi solidale con il lavoro della polizia”.

Legambiente – Corso di formazione alla buona politica

segnalato da Barbara G.

12 lezioni di approfondimento e confronto, seguendo le tracce di Alex Langer

cartolina_langer

lombardia.legambiente.it

Il Circolo Reteambiente di Milano e il Circolo Legambiente Cinisello Balsamo, grazie al contributo di Fondazione Cariplo, propone un Corso di formazione dedicato alla politica associativa, partendo dal libro dedicato ad Alex Langer “Una buona politica per riparare il mondo” per fare una proposta di formazione ai giovani. Desideriamo proporre un percorso che, facendo leva sui temi cari alla politica di Langer, affronti le sfide presenti dell’ambientalismo per un “futuro desiderabile”. Alle 12 dodici lezioni e ai due laboratori di formazione alla politica parteciperanno gli autori del libro e con loro affronteremo i temi con un processo di interazione e partecipazione attiva.

Il corso si divide in 3 lezioni di base che saranno realizzate tra maggio e giugno e in due momenti di approfondimento di 2 lezioni ciascuno, che saranno svolti in autunno.

Le iscrizioni sono aperte, di seguito trovate il programma e il modulo d’iscrizione da rimandare compilato a: clarissa.amico94@gmail.com entro il 13 aprile 2017.

Scarica la presentazione del corso

Scarica il modulo di iscrizione

corso1

corso2

corso3

Giuseppe Sala ha fatto tris.

Giuseppe Sala ha fatto tris. Ha tre indagini in corso (e lo sa)

di Gianni Barbacetto

Triskel182

sala_brindisiGiuseppe Sala è tornato sindaco. Dopo quattro giorni, ha sospeso la sua autosospensione (giuridicamente insostenibile), dicendosi soddisfatto per l’incontro avuto in Procura generale dal suo avvocato, Salvatore Scuto: “Sereno e proficuo”, lo ha definito il legale. In verità, l’incontro è stato del tutto inutile, tanti sorrisi di circostanza e nessuna informazione sulle indagini, che i magistrati non possono dare. Non hanno offerto neppure garanzie su quando Sala sarà interrogato: lo decideranno loro. Quando mai chi indaga si fa dettare i tempi dall’indagato? Ma il sindaco di Milano doveva trovare un modo per uscire dall’impasse, dopo la strana autosospensione decisa d’impulso appena saputo di essere indagato. E allora la visita di Scuto in Procura generale è stata il pretesto da dare alla stampa per spiegare il ritorno.

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Ipotesi di conflitto

segnalato da Barbara G.

Milano, una splendida città che ha cancellato il conflitto

di Alessandro Bertante – ilmanifesto.info, 29/05/2016

Il racconto. Nell’ultimo decennio si è diradata la cortina fumogena e sono tornati evidenti iniquità, privilegi, ingiustizie. Ma il giovane proletariato è disgregato e inconsapevole.

Il cielo sopra Milano è azzurro questa mattina, terso come poche volte capita in pianura. Cammino per il quartiere Isola mentre lo sberluccicante grattacielo dell’Unicredit mi ricorda senza possibilità di dubbio quanto sia cambiata la mia città in questi anni. Milano è diventata più bella. La contemporaneità si è fatta materia, si respira un’atmosfera internazionale, i vuoti sono stati riempiti, ciò che era infranto è stato sostituito, hanno perfino piantato qualche albero, a magra consolazione di un’aria sempre irrespirabile. Apprezzo questi cambiamenti ma non sono un ingenuo.

Continuo a camminare lungo la strada che porta verso il centro del quartiere, i faccioni sorridenti dei candidati alle elezioni stonano con tutta questa innovazione, sono inopportuni, un retaggio quasi offensivo. Fra poco ci saranno le elezioni. I cinque anni di Giuliano Pisapia hanno fatto bene alla città, il sindaco ha governato con praticità e buon senso; certo poteva fare meglio, ci sono stati diversi contrasti interni, alcuni assessori sono stati poco coraggiosi, altri hanno avallato con le loro scelte il mancato ricambio generazionale ma la sua giunta è stata la prima che ho sentito un poco appartenermi.

Sono cresciuto negli anni Ottanta e Novanta, a Milano il berlusconismo come il craxismo prima di lui è stata una cosa seria, ha permeato fino in fondo la struttura sociale e culturale della città, l’ha plasmata a sua immagine e somiglianza: garrula, ottimista e tragicamente incompetente. Noi i fascisti non li abbiamo mai avuti, nelle nostre periferie non c’è mai stata una militanza di destra identitaria, la nostra destra aveva un volto persino peggiore: era fluida, senza appartenenze, ignorante, qualunquista, legata a doppio filo a quella idea illusoria di benessere alla portata di tutti che fu alla base della stagione politica berlusconiana. E poi c’erano i leghisti ma in città non hanno mai contato nulla, bisogna andare nella Lombardia profonda per tastare con mano la loro influenza, per vedere quelle facce rubizze senza vergogna, orgogliose di non rappresentare niente se non il ben noto provincialismo reazionario. Poi ci sono i ciellini, e sebbene la loro presenza sul territorio sia impalpabile, l’innata prepotenza si sente fin troppo bene nei consigli di amministrazione degli ospedali e delle partecipate statali.

Sono stati fatti molti errori e credo che se ne faranno altri. La politica nazionale del partito democratico ha fatto sentire la sua influenza ed è mancata la forza di opporsi a una strategia di normalizzazione che ponesse fine all’esperimento Milano. Il risultato è che si fronteggiano due candidati molto simili: pallidi, intercambiabili, nel senso che entrambi potrebbero benissimo stare dall’altra parte, comunque deludenti, espressione di una borghesia in chiara crisi identitaria, costretta a campare di rendite e patrimoni novecenteschi.

Chiunque vinca noi abbiamo già perso, ed è evidente passeggiando in queste strade. Sono in piazza Minniti, alla mia sinistra comincia via della Pergola. Al posto della celebre casa occupata hanno costruito delle villette con i terrazzini stile finta vecchia Milano. Più avanti c’era Garigliano, lì francamente non so nemmeno cosa abbiano fatto, forse degli uffici. Come al vecchio Leoncavallo, a pochi chilometri da qua, del quale non rimane nemmeno una traccia estetica della sua esistenza. Ma non voglio essere nostalgico, non rimpiango la mia giovinezza e tantomeno la militanza perduta, non voglio ripetere gli errori della generazione precedente, i vecchi non sono mai meglio dei giovani, sono solo più stanchi.

L’avventura politica dei centri sociali è finita da più di quindici anni, quelle che dovevano essere le nuove parole d’ordine sono state copia incollate da formule ripetute a memoria, a loro volta già eredità faticosa e castrante. E non sarà l’ennesimo partitino all’1,5 % a colmare questo vuoto, impegnati come sono a difendere rendite di posizione personali.

Sono quarant’anni che in Italia manca un’elaborazione politica originale, perlomeno una traccia di avanguardia culturale che guardi al futuro eliminando anche solo per un momento la distinzione fra realtà e sogno. E noi abbiamo bisogno di sogni almeno quanto abbiamo bisogno di conflitto. Basta guardarsi intorno per capire quanto a Milano il conflitto sia stato espulso da ogni ambito sociale, da ogni ambiente di lavoro, da ogni confronto intellettuale. Eppure ci sarebbe spazio per nuove forme di lotta.

Nell’ultimo decennio si è diradata la cortina fumogena e sono tornate a essere molto evidenti le differenze sociali, le iniquità economiche, i privilegi spudorati, i torti e l’ingiustizia che stanno alla base di ogni esigenza di rivolta. Ma chi subisce è troppo abituato a farlo. Il nuovo giovane proletariato urbano è tramortito, disgregato e inconsapevole, basta lasciargli l’accesso a un livello minimo di consumo per disinnescare alla base ogni forma di ribellione. E dall’altra parte – che per quanto mi riguarda è sempre la parte del nemico – in alcune frange residuali della media borghesia intellettuale, persiste una sorta di postura ideologica, innocua e spesso caricaturale, molto attenta a ciò che erano un tempo le battaglie del partito radicale – ovvero le questioni di genere, i diritti civili, un vago ambientalismo – ma fatalmente distratta su ogni questioni riguardante la contrapposizione di classe. Questa contraddizione, che è tutta politica e non c’entra nulla con il costume, ha rappresentato il vero equivoco della sinistra italiana del secondo dopoguerra. Guardando per l’ennesima volta il disperare di questa gente, come faccio ad appassionarmi alla prossima tornata elettorale?

Ci vediamo fra vent’anni, quando non avremo la pensione. Allora si che tornerà il conflitto. Ma sarà devastante.

Amministrative 2016, L’Altra Europa con Tsipras ufficializza lista civica Milano in Comune con Curzio Maltese

Triskel182

La nota: “In campo per chi non vuole rassegnarsi a essere governati da manager, per strappare Milano dall’avidità degli interessi forti, dai banchetti del dopo-Expo, dalla speculazione negli scali ferroviari e nella città universitaria”.

Si chiamerà Milano in Comune la lista “civica e politica” della sinistra che correrà alle prossime elezioni e che avrà come candidato sindaco il giornalista e scrittore Curzio Maltese. In un comunicato L’Altra Europa con Tsipras ha spiegato di aver chiesto all’europarlamentare di candidarsi e che lui si è reso disponibile “per dare il suo contributo alla riuscita di questo progetto comune”.  “Il sogno della Milano arancione è ancora vivo” , prosegue la nota sottolineando che la dimostrazione sta nell’incontro dello scorso 15 febbraio a cui hanno partecipato “incontrano persone, associazioni, forze politiche e sociali, movimenti, diversi per appartenenza politica, ma convinti che il bene della città e dell’area metropolitana sia nelle mani dei suoi…

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