solidarietà

La solidarietà si tinge di rosso

segnalato da Barbara G.

La solidarietà si tinge di rosso: una maglietta contro l’indifferenza e il cinismo dilagante

Mettersi nei panni degli altri, soprattutto dei bambini. Il 7 luglio Anpi, Arci, Libera e Legambiente lanciano l’appello per manifestare la propria vicinanza a chi fugge dalle guerra e dalla miseria

espresso.repubblica.it, 03/07/2018

Una maglietta rossa per fermare l’emorragia di umanità, sabato 7 Luglio indossiamo una maglietta rossa per un’accoglienza capace di coniugare sicurezza e solidarietà”. È l’appello dei presidenti di Anpi, Arci, Libera e Legambiente.

Il rosso, si legge nel comunicato, è il colore che ci invita a sostare, ma anche il rosso delle magliette dei bambini che muoiono in mare e che a volte il Mediterraneo riversa sulle nostre spiagge.

Mentre l’Europa si accorda sulla accoglienza su base volontaria i numeri dei morti e dispersi, nel Mediterraneo, cresce. Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni le persone che hanno perso la vita nel weekend trascorso sono 218 in totale.

“Di rosso erano vestiti i tre bambini annegati l’altro giorno davanti le coste libiche. Di rosso ne verranno vestiti altri dalle madri, nella speranza che, in caso di naufragio – prosegue l’appello – quel colore richiami l’attenzione dei soccorritori”, rosse sono le coperte delle protezione civile che avvolgono i migranti a terra dopo il viaggio in mare.

“Muoiono, questi bambini, mentre l’Europa gioca allo scaricabarile con il problema dell’immigrazione – cioè con la vita di migliaia di persone – e per non affrontarlo in modo politicamente degno arriva a colpevolizzare chi presta soccorsi o chi auspica un’accoglienza capace di coniugare sicurezza e solidarietà. Bisogna contrastare questa emorragia di umanità, questo cinismo dilagante alimentato dagli imprenditori della paura.

L’Europa moderna non è questa.

L’Europa moderna è libertà, uguaglianza, fraternità. Fermiamoci allora un giorno, sabato 7 luglio, e indossiamo tutti una maglietta, un indumento rosso, come quei bambini. Perché mettersi nei panni degli altri – cominciando da quelli dei bambini, che sono patrimonio dell’umanità – è il primo passo per costruire un mondo più giusto, dove riconoscersi diversi come persone e uguali come cittadini”.

Save lives, change Dublin

Solidarietà europea: il 28 giugno tutti i Governi facciano la propria parte per l’accoglienza!

Il 28 giugno il Consiglio europeo discute di immigrazione: i Governi hanno la responsabilità storica di dare sostanza al principio di solidarietà su cui si è fondata l’Unione europea.Chiedere asilo in Europa è un diritto, ma regole e politiche ingiuste continuano a far pagare a chi cerca rifugio l’incapacità dei Governi di affrontare sfide comuni con risposte comuni, come successo alle 629 persone bloccate in mare sull’Aquarius. La battaglia per la solidarietà europea non si fa sulla pelle delle persone in mare ma cambiando le regole sbagliate come il Regolamento di Dublino, che lasciano le maggiori responsabilità sui Paesi di Confine. Il Parlamento europeo ha già votato a larga maggioranza per superare l’ingiusto criterio del “primo Paese di accesso” e sostituirlo con un sistema di ricollocamento automatico che valorizza i legami significativi dei richiedenti e impone a tutti i Paesi di fare la propria parte, come già chiedono i Trattati europei.

Un’altra Europa c’è già, un’Europa che accoglie, aperta e solidale: facciamola vedere!
Il 27 giugno riempiamo le piazze d’Europa con barchette di carta per chiedere a tutti i Governi europei di fare la propria parte, di cambiare il Regolamento di Dublino nella direzione già indicata dal Parlamento europeo e di aprire vie legali e sicure per l’accesso in tutti i Paesi UE.

Aderite alla mobilitazione e il 27 giugno diamo vita alla prima grande mobilitazione europea per la solidarietà!

Tre azioni per chiedere #solidarietàeuropea:
– Aderisci alla mobilitazione e segna sulla mappa la piazza europea dove porterai le barchette il 27 giugno.
– Scrivi al tuo Capo di Governo per chiedere che il Consiglio europeo del 28 cambi il Regolamento di Dublino per assicurare equa condivisione delle responsabilità sull’accoglienza
– Condividi sui social con l’hashtag #changeDublin #EuropeanSolidarityPer le associazioni e organizzazioni che vogliono aderire, scrivere a : info@europeansolidarity.eu

Per  adesioni:

Clicca qui europeansolidariety.eu/it

Promotori

Organizzazioni:

Save the children – Oxfam – Amnesty International Italia – Emergency Onlus – CGIL Nazionale – ARCI nazionale – Tavolo Nazionale Asilo – ASGI – Forum per cambiare l’Ordine delle Cose – Zalab – Train of hope (Wien) – Mediterranean Hope (Programma Rifugiati e Migranti della FCEI) – Comunità di Sant’Egidio – Baobab Experience – ProActiva Open Arms – Caritas Italiana – ACLI nazionale – A buon diritto – EP Progressive Caucus – CIAC ONLUS – Intersos – CIR – MEDU (Medici per i diritti umani) – Fondazione Migrantes – Diaconia Valdese – Rete nazionale Europasilo – I.C.S.(Consorzio Italiano di Solidarietà) – Possibile – Coalizione civica Bologna – GVC – Fondazione Finanza etica – Comitato Giustizia e verità per i nuovi Desaparecidos – Casa dei diritti sociali – ARCS – AOI – Centro sociale “Ex Canapificio” e Movimento Migranti e Rifugiati di Caserta – Osservatorio Solidarietà – ADIF Associazione Diritti e Frontiere – Associazione Laudato Si’ – Casa della carità – Ospiti in arrivo – Progetto Melting Pot Europa – Coalizione Civica Padova – Campagna LasciateCIEntrare – Associazione Soomaaliya Onlus – Gruppo Educhiamoci alla Pace di Bari – Giuristi Democratici – Centro Astalli – GLR Bari (Gruppo lavoro rifugiati) – Camelot – Green Italia – Asilo in Europa – Associazione OPTI’ POBA’ – Fondazione Benvenuti in Italia – Hayat Onlus – Passwork impresa sociale scs Onlus – Januaforum APS – Unica Terra, Ass. di Volontariato Onlus – EquaMente – Ass. Culturale e di Solidarietà – Ass. culturale “Le Seppie” – Ass. culturale Lottodognimese Padova – Concord Italia – Oxfam Italia – Medici Senza Frontiere Italia – GiulioSiamoNoi – Ass. Culturale eralavò – Agedo Puglia sez. Bari – Refugees Welcome Italia Onlus – Associazione per la Pace (nazionale) –  Ass. di promozione sociale Pace e Convivenza di Sesto Calende – Collectif Ganges Hospitalité – Ass. Cenci casa-laboratorio – Missionari Comboniani Palermo – Coordinamento “Non solo asilo” – Ass. Rosa Bianca – Solidaritat Ubaye – Federazione Italiana Comunità Terapeutiche FICT  – Legambiente – Sinistra Italiana – Partito della Rifondazione Comunista (S.E) – Ass. di volontariato Ohana – International Support Human Rights – Ass. Orizzonti Il Futuro Insieme – C.N.G.E.I. Sezione di Velletri – Lunaria – Ass.interculturale GRAMMELOT – MoVI Movimento di Volontariato Italiano – Rete Radié Resch – Libertà e Giustizia Rimini – IFE Italia – Diem25 DSC Genova

Persone:

Elly Schlein (MEP Italy), Andrea Segre (director), Alessandra Ballerini (lawyer), Valerio Mastandrea (actor), Florent Marcellesi (MEP Spain), Guillaume Balas (MEP France), Martin Schirdewan (MEP Germany), Curzio Maltese (MEP Italy), Dimitrios Papadimoulis (MEP Greece), Ernest Urtasun (MEP Spain), Georgi Pirinski (MEP Bulgaria), Eva Joly (MEP France), Sergio Cofferati (MEP Italy), Terry Reintke (MEP Germany), Barbara Spinelli (MEP Italy), Ska Keller (MEP Germany), Udo Bullmann (MEP Germany),  Eleonora Forenza (MEP Italy), Monica Frassoni (politician), Emiliano Rubbi (producer), Malin Bjoerk (MEP Sweden), Cécile Kyenge (MEP, Italy), Cornelia Ernst (MEP Germany)

La nostra Europa

La nostra Europa – Unita, Democratica, Solidale

lanostraeuropa.org

In occasione dei sessanta anni dalla firma dei trattati di Roma ci riuniamo, consapevoli che, per salvare l’Europa dalla disintegrazione, dal disastro sociale ed ambientale, dalla regressione autoritaria, bisogna cambiarla.

Un grande patrimonio comune, fatto di conquiste e avanzamenti sul terreno dei diritti e della democrazia, si sta disperdendo insieme allo stato sociale, a speranze e ad aspettative.

Negli ultimi anni, con trattati ingiusti, austerità, dominio della finanza, respingimenti, precarizzazione del lavoro, discriminazione di donne e giovani, anche in Europa sono cresciute a dismisura diseguaglianza e povertà.

Oggi siamo al bivio: fra la salvezza delle vite umane o quella della finanza e delle banche, la piena garanzia o la progressiva riduzione dei diritti universali, la pacifica convivenza o le guerre, la democrazia o le dittature. Crescono sfiducia, paure ed insicurezza sociale. Si moltiplicano razzismi, nazionalismi reazionari, muri, frontiere e fili spinati.

Un’altra Europa è necessaria, urgente e possibile e per costruirla dobbiamo agire. Denunciare le politiche che mettono a rischio la sua esistenza, esigere istituzioni democratiche sovranazionali effettivamente espressione di un mandato popolare e dotate di risorse adeguate, il rispetto dei diritti sanciti dalla Carta dei Diritti Fondamentali, difendere ciò che di buono si è costruito, proporre alternative, batterci per realizzarle, anche nel Mediterraneo e oltre i confini dell’Unione.

Ci vuole un progetto di unità europea innovativo e coraggioso, per assicurare a tutti e tutte l’unico futuro vivibile, fondato su democrazia e libertà, diritti e uguaglianza, riconoscimento effettivo della dimensione di genere, giustizia sociale e climatica, dignità delle persone e del lavoro, solidarietà e accoglienza, pace e sostenibilità ambientale.

Dobbiamo essere in grado di trasformare il “prima gli italiani, gli inglesi i francesi”, in “prima noi tutte e tutti”, europei del nord e del sud, dell’est e dell’ovest, nativi e migranti, uomini e donne.

Ripartiamo da qui, da Roma, uniti e solidali, per costruire quel campo che, oltre le nostre differenze, nel nostro continente e in tutto il mondo, sappia essere all’altezza della sfida che abbiamo di fronte.

Invitiamo ad aderire a questo appello, a promuovere e inserire in questa cornice comune eventi e appuntamenti nel prossimo periodo in Italia e in tutta Europa, a essere a Roma il 23.24.25 marzo per mobilitarci in tante iniziative, incontri, azioni, interventi nella città e realizzare una grande convergenza unitaria.

Il Programma completo

Sottoscrivi l’appello

Uniti e solidali con la Grecia per cambiare l’Europa

segnalato da Barbara G.

Petizione diretta a Argiris Panagopoulos

La Grecia ha intrapreso la strada per uscire dalla crisi. Il Fmi e la Commissione Europea pretendono nuove misure di austerità per dopo il 2018, peraltro in contraddizione tra di loro, che non sono previste né dai Trattati europei né nella costituzione di nessun paese al mondo, e per questo assolutamente ingiuste, dannose ed inaccettabili. Non solo la Grecia, ma anche altri Paesi, subiscono le conseguenze nefaste delle politiche di austerità,  nuove richieste di sacrifici e contro riforme. Sessant’anni dopo la firma dei Trattati di Roma, l’Europa deve tornare alle sue radici democratiche, di pace, di solidarietà e di giustizia sociale. L’Europa deve riprendere il processo di integrazione, all’insegna di unità e solidarietà. Ciò significa archiviare la stagione dell’austerità con le sue ricadute negative, oltre che mettere in discussione la cultura del Patto di stabilità e del Fiscal Compact.

L’austerità ha scatenato la frammentazione dell’Europa, ha sfregiato le costituzioni democratiche con l’assurdo Patto di stabilità, ha creato disoccupazione di massa in tanti paesi, impoverimento e marginalizzazione.

L’Europa non deve tornare nei suoi nazionalismi egoistici, i fili spinati, la divisione dei suoi popoli e dei suoi lavoratori, la xenofobia e il razzismo.

L’Europa deve e può uscire dalla crisi unita e solidale cambiando politica e riscrivendo i Trattati ingiusti, creando un grande programma di investimenti pubblici e privati per far ripartire le sue economie e creare posti di lavoro veri per la prosperità di tutti i suoi cittadini. È necessario che l’Europa avvii una politica di contrasto al dumping salariale e sociale e faccia di questo il fondamento del Pilastro europeo dei diritti sociali attualmente in discussione, rilanciando un’idea di welfare inclusivo e di protezione sociale su scala continentale. Si tratta di scelte urgenti soprattutto per restituire speranza e fiducia nel futuro si giovani europei.

Facciamo un appello a tutte le forze democratiche a prendere posizione e a mobilitarsi e al governo italiano di sostenere la Grecia nella riunione dell’Eurogruppo del 20 di febbraio e chiediamo che già il Consiglio Europeo del 25 di marzo per il 60° anniversario dei Trattati istitutivi dell’UE sia l’occasione per rivendicare un’Europa diversa e migliore, quella dei suoi popoli e dei suoi principi democratici.

L’Europa, il suo e il nostro futuro, sono nelle nostre mani!

Susanna Camusso, segretario generale CGIL
Francesca Chiavacci, presidente ARCI
Andrea Camilleri, scrittore, sceneggiatore e regista
Stefano Rodotà, giurista, politico ed accademico
Renato Accorinti, sindaco di Messina
Lorenza Carlassare, costituzionalista
Vezio De Lucia, urbanista
Luigi De Magistris, sindaco di Napoli
Monica Di Sisto, giornalista, campagna contro il TTIP
Anna Falcone, avvocato, costituzionalista
Paolo Favilli, storico
Carlo Freccero, c.d.a RAI
Tomaso Montanari, storico dell’arte, vicepresidente di Libertà e Giustizia
Olga Nassis, presidente delle comunità greche in Italia
Moni Ovadia, attore teatrale, drammaturgo, scrittore, compositore e cantante
Marco Revelli, storico, sociologo e politologo

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Condominio solidale

Modena, inaugurato condominio solidale. Per avere la casa bisogna aiutare i vicini

Lo stabile è stato ristrutturato dal Comune della Ghirlandina, in collaborazione con Acer Emilia Romagna, ed è costituito da 19 appartamenti in cui vivono altrettante famiglie o anziani soli e in difficoltà, selezionati, oltre che sulla base della loro situazione economica, anche per la disponibilità a favorire coesione e integrazione. Il sindaco Muzzarelli: “È un modello che privilegia le relazioni tra vicini, in un sistema in cui ciascuno ha il dovere di fare la propria parte occupandosi anche degli altri”.

di Annalisa Dall’Oca – ilfattoquotidiano.it, 24 ottobre 2015

La regola è una, ma va rispettata: bisogna essere solidali nei confronti dei propri vicini di casa. Perché è sull’aiuto reciproco fra dirimpettai che si basa il condominio sociale, lo stabile di via Gottardi a Modena che il Comune della Ghirlandina, in collaborazione con Acer Emilia Romagna, ha inaugurato lo scorso 21 ottobre. Diciannove appartamenti in cui vivono altrettante famiglie o anziani soli e in difficoltà, selezionati, oltre che sulla base della loro situazione economica, anche per la disponibilità a collaborare. “All’atto pratico – spiega Gian Carlo Muzzarelli, sindaco di Modena – è un modello abitativo che privilegia le relazioni tra vicini, in un sistema in cui ciascuno ha il dovere di fare la propria parte aiutando gli altri”.

I compiti richiesti ai condomini di via Gottardi, quindi, riguardano sia la cura dello stabile, sia quella dei propri vicini di casa. Si va dall’occuparsi a turno delle zone comuni, all’aiutare gli anziani che abitano sullo stesso pianerottolo con le necessità quotidiane. O ancora, dall’apertura e il riordino dei locali del pianoterra utilizzati per attività di socializzazione, fino all’obbligo di garantire, a rotazione, una presenza continuativa nel condominio per poter intervenire in eventuali situazioni di bisogno, allertando con tempestività, in caso di necessità, medici curanti e 118.

Un esempio tra i primi in Italia, spiega il Comune, che introduce un elemento di novità: quello, appunto, di accostare agli anziani soli, famiglie disposte ad assisterli. L’amministrazione, per realizzarlo, ha deciso di riqualificare un edificio di proprietà pubblica rimasto vuoto per anni, in collaborazione con Acer. “Il risultato è che in via Gottardi vengono condivise le risorse personali tra i residenti in un’ottica di reciprocità – spiega Giuliana Urbelli, assessore cittadino al Welfare – mentre le fragilità, dovute all’isolamento e al senso di solitudine, possono divenire una risorsa grazie al tempo disponibile da dedicare agli altri”.

La gestione condominiale è in collaborazione con Acer, che si occupa degli interventi di manutenzione a carico della proprietà, del servizio di vigilanza dello stabile, della gestione condominiale e della riscossione dei canoni. “Tali canoni per gli anziani sono commisurati al reddito e partono da un minimo mensile di 50 euro, per chi percepisce fino a 600 euro”. Per quanto riguarda le famiglie, invece, l’affitto varia sulla base dell’Accordo territoriale del Comune di Modena, che riduce i canoni previsti del 30% per i genitori con due figli a carico, e del 40% per i nuclei più numerosi.

“Le famiglie che abitano oggi nel condominio – spiega l’amministrazione – sono 4, mentre gli altri appartamenti sono occupati da 12 persone in condizione di fragilità, di cui due coppie di anziani, otto persone anziane sole e una ragazza adulta”. I nuclei familiari residenti in via Gottardi sono stati scelti, partendo dalle liste d’attesa di Agenzia Casa, sulla base di diversi colloqui, “che ne hanno sondato la propensione e la motivazione a risiedere in un contesto particolare come il condominio solidale. “Si tratta di tre famiglie italiane e una di origine marocchina – spiega l’amministrazione – che è anche la più numerosa, con nonna e quattro figli, di cui due universitari e due adolescenti, che vivono con mamma e papà”.

Gli anziani del condominio sociale, invece, hanno avuto accesso agli alloggi (mini appartamenti privi di barriere architettoniche e adatti a utenti disabili) attraverso un bando dell’assessorato al Welfare del Comune: “Sono persone non completamente autosufficienti, ma comunque in grado di provvedere ai loro bisogni primari, la cui fragilità è soprattutto legata alla solitudine, alla mancata vicinanza di familiari o alla loro impossibilità a occuparsene”. Una sperimentazione, che però Modena spera di poter esportare anche al di fuori delle mura cittadine. “Sappiamo che intervenire sulle relazioni non è mai facile – precisa Urbelli – ma le famiglie che abitano qui sono molto motivate, e intenzionate a far funzionare al meglio questo modello di condominio in cui le persone si conoscono e si aiutano. Speriamo soprattutto che quest’esperienza funzioni da apripista per un nuovo tipo di welfare in grado di favorire la coesione e l’integrazione sociale”.

Thank you for saving my life

Emesso il 14 giugno 2015 un francobollo, appartenente alla serie dedicata al ‘senso civico’, per commemorare la giornata mondiale del donatore di sangue.

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Thank you for saving my life” è lo slogan in inglese scelto dall’OMS per la Giornata Mondiale del Donatore di Sangue 2015, che si celebrerà il prossimo 14 giugno.

«In molti Paesi del mondo – si legge nella scheda di presentazione diramata dall’OMS – la domanda di sangue ed emoderivati purtroppo supera l’offerta e ciò rende necessario non sono incrementare il numero di donatori, ma incentivare la donazione periodica.

Obiettivo dell’edizione di quest’anno è, quindi, ringraziare chi già compie questo gesto, ma anche aumentare la consapevolezza della necessità di donazioni regolari per garantire la qualità, la sicurezza e la disponibilità di sacche per i pazienti bisognosi».

Altra sfida lanciata dall’OMS è quella di abolire definitivamente entro il 2020 le donazioni a pagamento o effettuate da parenti e amici, purtroppo ancora molto diffuse in circa 40 Paesi.

Sarà Shanghai la città che ospiterà le principali manifestazioni internazionali di quest’anno, mentre in Italia è previsto un convegno a Cascina Triulza, il padiglione della società civile di Expo 2015 a Milano, organizzato in collaborazione con il Coordinamento Interassociativo Volontariato Italiano del Sangue – CIVIS – ed il Centro Nazionale Sangue.

QUI le informazioni utili.

Quattro famiglie unite per garantirsi un sostegno

segnalato da n.c.60

Quattro famiglie, una storia di solidarietà reciproca da esempio per tutti. Nuove forme di convivenza che si sperimentano per scoprire quando la vicinanza diventa attiva.

di Laura Solieri – gazzettadimodena.gelocal.it, 13 maggio 2015

MODENA. Quattro famiglie, una storia di solidarietà reciproca da esempio per tutti.

nat post

Nuove forme di convivenza che si sperimentano per scoprire che quando la vicinanza diventa attiva è tutta un’altra musica: lo sanno bene Maddia, 66 anni, Miria, 64 anni e Rossana, 51 anni, socie dell’associazione Uildm di Modena, affette da atrofia spinale, residenti nello stesso condominio di via Terranova, a Modena. «Tutte e tre abbiamo un’assistente familiare giornaliera, individuale, e io ho anche un’assistente di notte – racconta Rossana Roli – Nel 2010 ho perso mio padre, punto di riferimento per tutti gli aspetti di gestione della quotidianità e soprattutto per l’assistenza notturna per cui, da allora, ho anche un aiuto durante la notte. Ho sempre sostenuto la necessità, per le persone come noi, con problemi di autonomia motoria ma capaci di autodeterminazione, di mantenere una vita nei limiti del possibile indipendente. Io tra le altre cose ho 51 anni e come tutte le persone della mia età è arrivato il momento di occuparmi di mia madre, che non può più occuparsi di me come una volta per ovvi motivi».

Il tempo passa e i genitori di queste tre donne non possono più garantire loro un supporto fisso: l’indipendenza, l’autonomia e l’autodeterminazione delle tre amiche sono messe a repentaglio dalla fragilità che i loro nuclei famigliari acquisiscono con il passare degli anni, come avviene seguendo le fasi della vita.

Maddia, Miria e Rossana però hanno una certezza: desiderano rimanere nei loro appartamenti e non compromettere in alcun modo i legami familiari, le amicizie, gli spazi e le autonomie conquistate negli anni.

Ecco allora che arriva un’idea, una grande idea che le tre donne riescono a concretizzare su iniziativa della Uildm e con la collaborazione di Unicapi e Comune di Modena, grazie alla realizzazione di un progetto di Vicinanza Attiva che si è posto come fine quello di arrivare ad una soluzione condivisa.

Obiettivo: sperimentare una nuova modalità di gestione dell’assistenza che preveda un coinvolgimento sociale maggiore delle persone addette all’assistenza attraverso la vicinanza fisica dei nuclei famigliari degli assistiti e degli assistenti stessi.

E così a Rossana viene in mente una soluzione vantaggiosa sia dal punto di vista economico che sociale: interpella la signora che le fornisce assistenza notturna, che si rende disponibile a garantire a Maddia, Miria e Rossana un sostegno di buona vicinanza e di solidarietà sociale al di là dell’impegno lavorativo dedicato all’assistenza di Rossana.

Il progetto si è concretizzato con il trasferimento dell’assistente familiare, di suo marito e dei figli in via Terranova.

«È così che siamo diventati una specie di grande famiglia. Quando posso aiuto i figli di questa signora nei compiti e suo marito si occupa gratuitamente di piccole riparazioni e attività di giardinaggio per me», conclude con un sorriso Rossana.

#Change4all

segnalato da crvenazvezda76

*

Nel mese cruciale del negoziato fra il popolo greco e i poteri forti europei

RENDIAMO VISIBILE IL LEGAME FRA LE LOTTE IN EUROPA 

CONTRO L’AUSTERITÀ, PER I DIRITTI, LA DEMOCRAZIA, LA DIGNITÀ, LA PACE

un sito, una mappa interattiva dove ciascuno può inserire

le proprie iniziative, una pagina Facebook

per rendere visibili lotte, vertenze, iniziative in tutta Europa

e per ricevere quotidianamente informazioni vere dalla Grecia

facciamo circolare questa lettera del team di Change4all – che sta realizzando uno strumento del coordinamento europeo contro l’austerità e per la solidarietà alla Grecia.

*

Cari tutti e tutte,

permetteteci di presentarvi il nostro nuovo progetto!

#Change4all è il nuovo canale di informazione alternativa in Europa.

Questa è la nostra pagina web: www.change4all.eu (che sarà in linea da lunedì 18 maggio).

Questa è la nostra pagina Facebook: www.facebook.com/change4all.eu?fref=ts (che è già pubblica. Mettete “mi piace” e condividete con i vostri contatti, organizzazioni, liste ecc…)

Perché è importante sostenerci?

1. Perché il sito ospiterà una grande mappa interattiva con le iniziative di solidarietà, le reti, le organizzazioni, i movimenti e tutti gli eventi che sono in corso o programmati per il prossimo periodo. Ciascuno potrà aggiungere la propria iniziativa nella mappa! Il nostro obiettivo è di stabilire un ponte fra le varie iniziative politiche e sociali, quelle relative alla lotta contro l’austerità – ma non solo!

2. Sia la pagina Facebook che il sito permetteranno di avere una informazione credibile e ufficiale in inglese, che arriverà direttamente dalla Grecia. C’è una incredibile mancanza di informazioni ufficiali riguardo i negoziati fra la Grecia e l’Unione Europea, e Change4all vuole portare una voce nuova e vera. Come sapete, c’è un grande tentativo da parte dei media mainstream e dell’élite politica europea di creare una certa immagine dei negoziati, del popolo greco e del suo governo. Lo scopo della nostra iniziativa è decostruire questa immagine e costruire una nuova narrativa basata su fatti reali, dati, comunicati ufficiali del governo, documenti non ufficiali, analisi, punti di vista di attivisti sociali, e altro. Potrete trovare informazioni quotidiane, traduzioni in inglese dei documenti ufficiali e di articoli.

E infine:

È il tempo della lotta più grande. Per la prima volta, il popolo europeo sta sfidando il potere neoliberista dominante. Non abbiamo media o grandi interessi economici dalla nostra parte. Abbiamo solo noi stessi! Ora, nel picco del conflitto, è il tempo di allargare la nostra solidarietà! Uniamoci per un futuro comune di democrazia, giustizia e dignità! Fate circolare il messaggio di Change4all!

Molte molte grazie

Change4all team

Star bene a scuola si può

segnalato da Antonio “Boka”

Nessun podio: star bene a scuola si può

da comune-info.net (25/02/2015) – di Emilia De Rienzo, insegnante

Qualcuno ha trovato la pazienza di fare due calcoli: nelle linee guida della Buona scuola – nei prossimi giorni il governa presenta la riforma completa -, la parola valutazione compare 51 volte, impresa e/o azienda 19, merito 8, competizione 5; compaiono una sola volta le parole condivisione e collegiale, completamente assente cooperazione. Insomma, mettersi in competizione dovrebbe essere sempre più un imperativo categorico da insegnare ai ragazzi, la relazione con l’altro esiste solo in modo utilitaristico. È la palestra per inseguire il profitto. Eppure, chi vive la scuola lo sa, solo in un clima solidale bambini e ragazzi vengono più volentieri a scuola e sono più disponibili ad apprendere perché non ossessionati dall’idea di sbagliare o di dover a tutti i costi eccellere. Imparare a diventare individui che sanno cooperare, mettersi a confronto, costruire scopi comuni mettono, invece, in campo aspetti fondamentali per cambiare il mondo e per il proprio vivere bene qui e ora.

coop

Nel mondo in cui viviamo sembra diventato un imperativo categorico insegnare ai ragazzi a mettersi in competizione tra di loro piuttosto che a cooperare, a costruire nella classe una rete che permetta lo scambio non solo umano, ma anche di competenze.

I ragazzi, di fatto, fuori e dentro alla scuola vengono spesso spinti a dare il massimo nel confrontarsi con gli altri.

Può succedere, dice la Vegetti Finzi, che:

per essere accettato, riconosciuto, amato, il bambino si sforza in tutti i modi di compiacere le aspettative dei genitori, dell’ambiente che lo circonda, dimostrandosi non solo bravo e intelligente, ma più bravo, più intelligente di altri». Questo atteggiamento, però, ci avverte la psicologa, ha un rischio perché «avviene a spese del nucleo più profondo e più vero della sua personalità, quello legato alle emozioni e alla creatività, che non ha modo di manifestarsi, soffocato com’è da questo imperativo categorico: devi essere intelligente, se vuoi essere accettato.

Si tratta spesso di un rischio «differito» che emerge più avanti «quando l’intelligenza non basta più per sentirsi vivi, amati e accettati. Quando si cerca se stessi. E non ci si trova: perché l’intelligenza, appunto, non è tutto nella vita di una persona» (…)

Non si pensa mai abbastanza a quanti sentimenti negativi porti con sé una stimolazione troppo forte ed indiscriminata alla competizione. I ragazzi diventano gelosi, invidiosi, rivali fra di loro; perdere spesso genera frustrazione; quando si è sempre vincitori ci si può sentire soli. Soprattutto i rapporti fra di loro si deteriorano.

L’affermazione esasperata di se stessi può spingere l’individuo a voler annullare l’altro, non importa chi esso sia, l’importante è che ci sia qualcuno su cui puoi affermare il proprio dominio, la propria superiorità. In questo modo si annulla l’altro, ma si annulla anche se stessi. La figura mitologica di Narciso che si innamora della sua immagine, che cerca di abbracciarsi e in questo modo muore annegato, è densa di significato anche nel mondo di oggi.

Sempre di più si vede la relazione dell’altro solo in modo utilitaristico, l’altro deve servire a raggiungere il mio scopo, è quasi come se fosse estensione del mio io. (…)

Imparare a diventare individui che sanno cooperare, mettersi a confronto, imparare a costruire scopi comuni mettono, invece, in campo aspetti fondamentali per il proprio vivere bene. Il ragazzo impara a sostenere l’altro quando ha bisogno e sa che qualcuno sosterrà lui quando sarà in difficoltà. In un clima solidale viene più volentieri a scuola, è più disponibile ad apprendere perché non è ossessionato dall’idea di sbagliare o di dover a tutti i costi eccellere.

Senza contare che in una logica del genere non c’è spazio per chi è più debole, non c’è spazio neanche per le nostre difficoltà: quelle che incontriamo nella vita di tutti i giorni.

Da “Stare bene a scuola si può?” di Emilia De Rienzo

Concludiamo con quanto dice su La Repubblica Nadia Urbinati che coglie ciò su cui dovrebbe concentrarsi una scuola che vuole essere veramente democratica e di tutti senza togliere nulla ai cosiddetti “meritevoli”:

La scuola, quella pubblica in primo luogo perché scuola dalla quale devono uscire non solo buoni professionisti, ma anche cittadini competenti e con senso civico, dovrebbe (…) portare ragazzi di ogni classe sociale e con diversi punti di partenza culturali ad amare la conoscenza, a scoprire la propria vocazione, ad apprendere a formulare giudizi per poter scegliere con cognizione di causa e responsabilità. La gara scolastica dovrebbe essere quella che porta i migliori a cooperare per elevare tutti i compagni. Una competizione al meglio perché più l’ambiente è ricco di stimoli per tutti più numerosi saranno i talenti che emergono. La gara non è quindi ad esclusione, soprattutto quando la scuola è scuola pubblica di formazione, che prepara all’Università e alla vita. Premiare il primo dell’istituto può significare invitare dirigenti e insegnanti a distogliere lo sguardo dal meglio per tutti gli allievi in generale per concentrarlo su chi dovrà tagliare il traguardo.

Articolo pubblicato anche sul blog tutta da sfogliare: http://lascuolariguardatutti.blogspot.it/

Da leggere

Una scuola senza voti e merito Claudia Fanti