Il No di Luciano Canfora

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Luciano Canfora, professore emerito di Filologia Classica all’Università degli Studi Aldo Moro di Bari, voterà No al Referendum Costituzionale del prossimo 4 dicembre. Ne ha illustrato le motivazioni il 6 ottobre presso l’ex Palazzo delle Poste del capoluogo pugliese, nell’ambito di un incontro intitolato “Nascita di una Costituzione e sua difesa”, organizzato da Anpi, Arci, Cgil, Ipsaic e Link. Ero presente e ne riporto qui alcuni stralci essenziali, utili a comprendere le ragioni del NO, che per onestà intellettuale comunico essere anche la mia posizione.

Come premessa, Luciano Canfora sostiene che, in generale, gli antefatti storici e culturali sono essenziali per valutare l’opportunità di qualsiasi svolta politica radicale, che vada ad incidere sui meccanismi essenziali della democrazia e della rappresentanza. In questo momento, continua, non si avverte alcun fermento “di popolo” che incalzi la classe politica per cambiare la Costituzione sui punti ben noti, dall’abolizione del CNEL alla fine del…

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126 comments

  1. Domani Renzi ci blocca la città per una mezza giornata, viene ad inaugurare il FLA (Festival delle Lettarature dell’Adriatico) cioè viene a fare campagna per il SI.
    I leccapiedi locali stanno già litigando per chi gli si siederà (più) vicino.
    Contromanifestazione dei No-isti, nel pomeriggio.

  2. Cerchiamo di essere ottimisti ………..

    Endorsement di Obama a Cameron ————> Brexit
    Endorsement di Obama a Clinton ————> Trump
    Endorsement di Obama al Referendum ————> Non c’è due senza tre

  3. al di la dei commenti su tutto ciò che non va nel personaggio, il fatto che trump abbia un rapporto amichevole con putin a me sembra una delle cose positive su cui sperare per il prossimo futuro

        1. mah, se guardi all’ucraina, che i due ne discutano ad un tavolo invece che su due carri armati a me non sembra una prospettiva così trascurabile.

          mettiamoci in testa che gli usa non sono “il bene”, con trump o senza.
          personalmente, al netto del personaggio, un presidente più interessato alla politica interna e meno a quella internazionale, non dispiace.

          1. si certo… figurati se penso che siano il bene… su politica interna/esterna non sono d’accordo come ho scritto diverse volte con Trump gli Usa torneranno più protagonisti nello scacchiere mondiale e molto più “sciolti” nelle alleanze

          1. cos’è, ti vergogni?
            Oppure “Grillo non rappresenta il movimento”?
            Manco tu fossi di sinistra.. (quelli si che hanno problemi con le unghie…)

            Dai che gli amici di Grillo vincono dappertutto: Farage, Orban, Trump…
            In attesa della LePen in Francia e poi potete chiudere il cerchio.
            🙂

              1. è charlie che si vergogna…

                dato che lo avresti votato come tuo candidato, avresti contribuito attivamente alla sua vittoria, sposandone di fatto il programma. Legittimo.

                Preferisco chi ci mette la faccia, almeno so con chi prendermela alla prima cazzata mondiale.

                1. sarò incosciente ma non sono sinceramente preoccupato delle “cazzate” di Trump o meglio non sono così diverse da altre “cazzate”…

                  1. intanto vediamo con le entrambe camere a maggioranza repubblicana e con un presidente che “appariva” ripudiato dallo stesso partito, come si disporranno le forze in campo… sulla carta dovrebbe avere vita più facile di Obama, ma…

    1. Il fascista di Rignano e i suoi accoliti erano troppo occupati ad aprire le ostriche per accorgersi quello che stava per succedere. Sto imbecille e la Boschi sono pure andati a fare campagna per la Clinton – speriamo che dopo la tranvata del 4 dicembre spariscano nelle fogne da cui sono venuti.

      1. Parli di neo-fascisti e X appare…

        cerca penosamente di ribaltare la realtà,
        ma a questo oramai ci siamo abituati.

        Sto sentendo alla radio proprio in questo momento l’entusiasmo di Grillo per l’amico Trump,
        e le dichiarazioni altrettanto entusiaste del camerata Farage…

          1. Esatto. Questi pezzenti democristi ti risolvono il problema mettendo un pdc mai eletto da nessuno a cambiare la costituzione eliminando il diritto di voto per il senato. Controllano il 100% dell’informazione e chiunque osi protestare o viene manganellato o viene bollato come fascista-populista-antisistema ecc ecc
            Ma ormai il gioco si e’ rotto e la bomba gli sta esplodendo in mano.

          2. Pena, fastidio, scoramento, al massimo.
            Di certo nessun terrore.
            Mi spiace ma non avete la caratura per suscitare alcun tipo di terrore.
            Chi è terrorizzato scappa a nascondersi, io vi aspetto…
            😉

  4. Ho risposto educatamente (anche se mi è costata fatica) a una tipa che sosteneva (in sintesi) che la gente è ignorante e non capisce niente, e in Italia è rappresentata da quelli del NO

    Le ho fatto sommessamente notare che è proprio per difendersi da queste cose che si vota no, e che non è necessario avere un pazzo furioso al governo per far danni, basta far affari con i pazzi furiosi degli altri (e in questo siamo maestri)

      1. ci sono buone aspettative per l’esportazione di costituzioni raffezzonate, Italicum, jobs act etc etc siamo una vera industria del bidone

  5. piccola considerazione… Trump era un alternativa a destra ( nel male come volete ma era una “rottura”)… Hilary era la continuità ( posizione sempre più ambita dalla “sinistra governativa”)…

    1. altra piccola considerazione… le persone (male?) non hanno paura dell’uomo nero o almeno non meno dell’uomo/donna verniciato

      1. anche se al netto di tutto, ha perso per lo “scandalo” delle email… con il giochino del FBI che ha aggravato invece di alleggerire la posizione (siamo sicuri che l’establishment fosse così anti Trump?)…

        1. l’ho già scritto ma credo che Trump dia la “possibilità” agli Usa a tornare ad essere più protagonisti nello scacchiere mondiale ( negli 8 anni di Obama hanno perso a favore della Russia di Putin molte posizioni di “dominio”, per vari motivi alcuni anche positivi…) con uomo così non inquadrabile e non politicamente corretto … si può fare

        2. no, dai, non ha perso per lo scandalo delle mail

          ha perso perché è la finanza, la globalizzazione, e pure… il multiculturalismo (e affini)
          e l’altro è l’antisistema, antifinanza, autarchico, orgoglioso nazionalista.

          idem brexit. idem … tanti altri.
          in questo momento tira così. proveremo e vedremo.

          ho scritto tanti di quei commenti al proposito, su questa bellissima narrazione della nuova piccola borghesia occidentale, che ormai posso mettere agli atti.
          anche in questo caso, ne riparleremo tra qualche anno.

            1. ci sono questi punti che ovviamente lasciano perplessi:

              La Middle Class Tax Relief and Simplification Act. La più grande riduzione delle tasse per la classe media (gli sconfitti di 20 anni di globalizzazione Usa). Una famiglia con due figli avrà un taglio della tassazione del 35%. Stando alla Tax Foundation il piano di tasse di Trump potrebbe da solo aumentare l’economia del 7%, accrescere gli stipendi del 5-6%. Le Pmi, la spina dorsale dell’economia, vedranno le loro tasse tagliate quasi della metà, dal 35% al 15%. I risparmi saranno usati per assumere e espandersi nella comunità

              se pure lo facesse veramente (e forse il pil, chissà, magari aumenterebbe davvero).. tutte queste tasse…. da dove vanno via? l’articolo non lo dice.

          1. ragioni da europeo… un candidato debole ma che stava vincendo… lo scandalo si riapre a 10 gg dal voto e crea quello spiraglio in cui Trump si è buttato… non ho detto che è la sola ragione ma è stata quella che ha invertito la rotta

            1. veramente non so, non sono sicuro.
              ma ho come l’impressione che la questione sondaggi ecc. mostrasse uno dei classici del sistema, ovvero il ‘timore’ di confessare un voto ‘scorretto’.
              con tutte le conseguenze del caso: ovvero che chi vuol votare trump (ma non lo vuole confessare) si sente ancor più motivato dai sondaggi che lo danno perdente.
              da un certo punto di vista – questa, ripeto, la mia impressione, ma chissà – penso che l’affaire fbi sia servito piuttosto a far venire alla luce questo voto ‘sommerso’, che i sondaggi non riuscivano a percepire.

              1. Ho letto un’intervista a l’unico che avrebbe previsto la vittoria di Trump, per altr di poco, che spiegava (prima di stanotte) che loro al loro campione forniscono anche i mezzi digitali per rispondere, cosi’ intercettano anche le risposte dei meno abbienti o propensi ad avere connessioni internet.

              2. I sondaggi (e le statistiche in generale) appartengono al mondo delle superstizioni e delle religioni. Se ci credi, il risultato è lineare, se smetti di crederci diventa contrario.
                E’ semplice logica.

                1. questa è esagerata… è che con i sondaggi si vuole garantire un “risultato” ma la fluidità tanto evocata riserva delle sorprese

                  1. esagerato è credere che un ‘campione’ possa essere rappresentativo, ma se ci credi, le probabilità che lo diventi crescono in maniera esponenziale… e il ‘campione’ vince.

                    1. si diciamo più o meno la stessa cosa… diciamo che “serve” per indicare e per gonfiare un andamento/sentire generale… diventa cabala quando si vuol prevedere su margini di differenza ridotti

                    2. giustamente tu dici ‘indicare’… io aggiungo “indicare la via”… se ci credi, la percorri… altrimenti stai fermo o prendi un’altra strada, come ho detto sopra.

                2. L’elaborazioni dei sondaggi si basano su modelli matematici, non c’é da crederci o meno. Ai tempi della mucca pazza gli epidemiologi produssero dei modelli predittivi apocalittici per l’Inghilterra, per fortuna nella realta’ si verifico’ una diffusione della malattia molto piu’ contenuta. É abbastanza normale che modelli predittivi possano fallire.

                  1. ma si scordano di metterlo nel “bugiardino” o almeno è scritto in piccolissimo ahahah e poi di cosa potrebbero parlare i giornalisti

                    1. Su campioni secondo quello che ritengono rappresentativo. Possono anche sbagliare. Le tecniche di campionamento, si basano anche quelle su modelli.
                      La stima errata del risultato elettorale dei 5* nel 2013 e’ stato dovuto proprio ad errori campionamento. Non veri propri errori, quanto una non conoscenza di come si fosse riposizionato l’elettorato nelle varie zonz considerate. Poiché si campionava per le proiezioni elettorale, basandosi anche sulle precedenti elezioni, non sono riusciti ad individuare correttamente i 5*, perché la distribuzione del voto a loro favore era disomogenea. Lo stesso e’ avvenuto per il 40% del pd nel 2014, quando ha sfondato in regioni di solito di pertinenza della dx.

                    2. gli errori sono aumentati esponenzialmente quando le persone hanno smesso di credere nei sondaggi… funziona anche con i miracoli.

                    3. Il cervello umano è costruito per credere… o credere di non credere. L’algoritmo è lo stesso.

      2. se usi ‘maschere’ diventa tutto più semplice.
        Sotto quella della Clinton si poteva immaginare qualsiasi faccia… tutte peggiori della sua maschera, mentre sotto la maschera di Trump era difficile immaginare un volto peggiore.

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