Continuano a crederci imbecilli

Non ho tempo per scrivere, anche perchè mi sposo sabato.

Ma mi premeva ribadire il concetto, visto l’andazzo del governo Draghi.

Faccio solo la lista della spesa (e sicuramente manca qualcosa).

  1. Soldi per la sanità privata ma non per quella pubblica
  2. Privatizzazione strisciante di acqua e servizi (vedi alla voce concorrenza)
  3. Stupore indignato contro chi ha osato dichiarare lo sciopero
  4. aggiungere a piacere

Buon Natale a tutti.

Laura

Ci credono imbecilli.

By @RealLame

Non ho molto tempo per scrivere. Giusto quel che basta per dire che c’è vita oltre i vaccini. E non è una bella vita.

Su questo dovremmo incazzarci a palla:

https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/06/06/tassa-minima-globale-per-multinazionali-piketty-scandaloso-definirlo-grande-risultato-ci-credono-imbecilli-vorrei-anchio-il-15-di-tasse/6221668/

E non ci voleva Piketty per dirlo. Basta qualunque piccolo artigiano.

Nel mezzo del cammin di nostra (europea) vita…

by @RealLame

Visto che parliamo ormai solo di vaccini e varianti, mi pareva giusto seguire il mood e dirvi la mia.

L’Europa, dice l’Oms, è indietro da matti. Eh certo, visto che i vaccini in Europa finora praticamente non si producevano.

L’Europa, diciamo noi, ha fallito. E anche sì, visto che non sono stati nemmeno capaci di scrivere un contratto decente con le case farmaceutiche.

Noi in Italia ci assataniamo l’un contro l’altro armati (di parole) per dire che abbiamo sbagliato per l’ennesima volta, che siamo i soliti pressapochisti, che siamo buoni solo per le emergenze (lì davvero sublimi, però, lasciatemelo dire).

Ma alzando lo sguardo dal nostro ombelico vediamo tutto il continente in gramaglie. E solo perchè siamo preda di un’informazione partigiana (in tutta Europa) pensiamo che, ad esempio, il Regno Unito abbia fatto meglio di noi. Ma a me pare che tutto il grande successo inglese sia legato al fatto che hanno fatto prime dosi a nastro. Ma se si guarda a chi è vaccinato completamente il tasso è uguale a quello francese. Solo che gli inglesi hanno accettato il rischio derivante dal dilazionare tantissimo tra la prima e la seconda dose. Rischio non solo per gli inglesi: Antonella Viola (sia sempre benedetto il suo nome, ahahahahah) ricorda che vaccinazioni ad minchiam possono favorire lo sviluppo delle varianti. Grazie perfida Albione.

Noi siamo disorganizzati per scelta esistenziale: non ci piacciono le cose troppo ordinate e sicure. Ma non è che la Germania invece…(basta vedere lo stato delle vaccinazioni tedesche).

Allora, se non è una questione di carattere (italiani pasticcioni, inglesi efficienti, tedeschi superorganizzati e via così), mi dico che il problema è uno solo: non ci sono i vaccini.

E il motivo per cui non ci sono è che l’Europa vive in uno stato mentale coloniale. Prova ad essere un bastione del liberismo capitalista senza averne veramente la fibra. Nè gli anticorpi che nel vero ed unico sistema capitalista al mondo, gli Stati Uniti, comunque esistono, ma vengono accuratamente nascosti – a parte quando servono davvero come adesso. E che, nel sistema più capitalista/di mercato al mondo, consentono poteri da legge marziale del presidente, che ordina al “mercato” di fare quello che dice lui. Non quello che vogliono loro.

Ma quando si adotta un sistema senza che questo corrisponda fino in fondo al sentire comune, alla storia lunga di un luogo, le resistenze a questo sistema produrranno sempre disastri. E quindi, noi europei, ci siamo affidati a mani e culo nudo al mercato. Ti credo che ci hanno messi a novanta. Non sono mica dei buoni samaritani, quelli là.

Per questo non mi affannerei a cercare chi ha sbagliato di più o di meno.

L’errore è nel manico, come si diceva un tempo.

Post scriptum. Israele lasciamola fuori dal conto: sono una società militarizzata (e pure anche loro hanno i loro problemi).

Il grande Uno

by @RealLame

Non è che scherzavo quando dicevo di riflettere sulla spinta centripeta delle nostre società. Poi Brancaccio lo dice meglio di me, ma basta guardare per vedere quello che sta già succedendo. Non solo adesso per via del virus. È da tempo che questo accade. Il virus è solo un acceleratore.

Mi diverte vedere che Brancaccio la pensa come me (ahahahahahah).

E se lui ne parla con cognizione di causa per quanto riguarda l’ambito economico, a me pare che – forse in conseguenza della spinta economica – anche altri ambiti della nostra vita stiano diventando Uno.

Prendete i comportamenti delle persone. I modelli di comportamento delle relazioni umane, ad esempio, si stanno omologando (verso il basso, a mio gusto) da tempo. È andato totalmente fuori moda, tanto per dire, la capacità di un contrasto di idee senza che questo o sfoci in belligeranza aperta oppure venga sopito da un politically correct nauseante.

Ma quelle belle scazzottate verbali in cui si diceva apertamente: “Stai dicendo una cazzata” (argomentando, altra abitudine ormai desueta) e l’interlocutore rispondeva a tono senza per questo doversi insultare fino alla terza generazione indietro?

E, come sottocategoria, quella bella abitudine di essere amici e non per questo dover avvallare ogni puttanata (termine tecnico) che uno dice o fa?

Oppure parliamo del nostro corpo. C’è un solo modello di corpo (peraltro modello totalmente irreale costruito da immagini televisive e digitali). Se non hai quel corpo lì a nessuno viene in mente che sei bella. Poi fanno un gran can can quando Gucci sceglie Armine Harutyunyan.

La spinta all’omologazione è perfettamente coerente con quella alla concentrazione del potere (economico, per ora). E non so quale delle due venga prima.

Se fossimo in grado di fare una catalogazione completa di quanto i nosti comportamenti sono spinti ad omologarsi, vedremmo chiaramente che quello che sta succedendo è una tragica perdita di “diversità esistenziale”.

Con essa se ne va anche la capacità di produrre sentimenti autentici. Il comportamento conforme non richiede soluzioni di contrasti e contraddizioni. Non contempla le contraddizioni: le scarta. E se non c’è questo lavorio della mente e dell’anima non c’è creazione di sentimenti propri, autentici appunto.

Non c’è due senza tre

by @RealLame

L’influenza spagnola ebbe tre ondate.
La prima, che venne presa sottogamba perchè ebbe una scarsa diffusione.
Quindi quando arrivò la seconda tutti erano convinti che sarebbe stata la stessa cosa. Invece fu uno tsunami che travolse la meglio gioventù (la spagnola, per motivi che credo non abbiano ancora capito, colpiva soprattutto persone tra i 20 e i 40anni).
Morti a milioni.
Non avevano niente per combattere tranne “state a casa” e mascherine.
Durò tanto e fece tantissimo male.
E quando credevano di essere fuori dal tunnel venne la terza onda.
Meno feroce, più breve.
Poi andò in subsidenza.
Quindi, direi, speriamo che i virus si parlino tra di loro e seguano l’esempio degli antenati.
Ci becchiamo questa terza onda e che sia finita.


P.s. Nonostante l’abbiano chiamata influenza somigliava moltissimo all’ebola: provocava emorragie interne in tutti gli organi.

Vero a se stesso

by @RealLame

Ditemi se ho capito bene.
Conte non era il mio sogno di bambina (indovinate la cit.?)
Non ne aveva le phisique du rôle. Il mio tipo sono piuttosto barbuti col basco. Ed era così platealmente democristiano nel suo eloquio…
Ma gli riconoscevo una discreta freschezza. Si’, un po’ appannata ultimamente, ma vorrei vedere voi a governare l’Italia in questo motuperio (ho un dubbio: è giusta la cit.?) e non esaurirvi.
E anche la buona volontà. Sì, era un po’ da “sarebbe sei, ma gli dò sette per l’impegno, signora mia”, però era innegabile.
Mi pareva anche che riuscisse ancora a ricordarsi come funziona la vita reale, la gente che deve mangiare e pagare l’affitto, mettere un piatto in tavola tutti i giorni.
Poi, quando riuscivo a dimenticare chi fosse il suo portavoce, mi pareva anche bravetto a comunicare.
Insomma, niente per cui farsi infiammare il cuore. Nè vederlo come l’uomo del destino o lo statista che avrebbe cambiato l’Italia.
Era uno che, ritengo, cercava di fare onestamente il lavoro più difficile che si possa immaginare.
Fin qui niente che mi faccia disperare per la sua perdita.
Il problema è nato quando mi sono chiesta: ma allora perchè tutto sommato, senza mai sbracare, ma anche con costanza, hai sostenuto per mesi che in fondo Conte come presidente del consiglio andava bene?
È perchè io gli credevo. Non ciecamente, vedevo i difetti e le carenze, ma ritenevo che mi dicesse le cose abbastanza sinceramente. Almeno per quel che la situazione politica italiana concede.
Era uno che mi consentiva di avere una, moderata e sempre un po’ trattenuta, fiducia.
Perfino la fiducia che avesse una vera intenzione di calmierare – non abbattere, è pur sempre la clonazione di un democristiano, sia pur dei migliori – diseguaglianze e schifosi squilibri sociali ed economici.
Magari sbaglio. Ma quella fiducia – che magari avrei scoperto a breve che era tanto malriposta – era la cosa più importante secondo me.

la fiducia è una cosa seria (cit. Galbani)

La vida buena

by @RealLame

Rotolo di coniglio nostrano al forno con verdurine, polenta integrale, radicchio rosa all’aceto balsamico. Poi gorgonzola al cucchiaio e puzzone di Moena.

Tiramisu (non della casa, purtroppo).

Caffè del Guatemala con, rigorosamente a parte, distillato di genziana Boroni.

Voi continuate pure a parlare di Renzi.

Continuiamo così, facciamoci del male (super cit.)