Caro Michele,
come ti ho detto, quest’anno non intendo rinnovare la tessera del Pd e ti comunico con questa mia la decisione di dimettermi dal direttivo del circolo.
Lo faccio con dispiacere nei confronti delle persone che ho conosciuto nel circolo, tutte belle persone, e dove ho visto fare cose buone e con gran buona volontà e sincerità di intenti. Ma il buon lavoro del circolo non è l’unico livello a cui, rimanendo nel Pd, continuerei a dare la mia adesione. Ci sono anche livelli più ampi e credo che non sarebbe onesto da parte mia continuare ad aderire ad un partito che, secondo me, ha preso una direzione sbagliata.
Non parlo di tecnicalità (questa o quella legge elettorale, una o l’altra decisione su chi fa che cosa). Parlo delle linee di fondo.
Da tempo sono convinta che riusciremo ad uscire (in Italia, ma anche in Europa) da questa crisi “secolare” solo capendo che dobbiamo cambiare radicalmente il nostro modello sociale ed economico.
Posso discutere a lungo, con chi lo vuole, su che cosa io penso che si dovrebbe fare. Ma questa resta, per il momento, opinione personale.
Quel che però oggi mi allontana dal Pd sono le scelte che sono state fatte e che vanno verso una società molto competitiva, che non riconosce e non vuole cambiare i meccanismi profondi che determinano una disuguaglianza sociale mai vista prima. Una società che divora se stessa e la terra in modo insostenibile.
Non usciremo da questa crisi (dalla quale ci dicono, da sette anni, che stiamo per uscire) spingendo ancora più a fondo sul motore della competitività, come invece il Pd e il governo stanno facendo.
Siamo dentro degli orribili e giganteschi “hunger games” dove alla fine non vince l’eroe, ma perdiamo tutti a favore di un manipolo di omuncoli dediti all’avidità più sfrenata.
Per me questo è il punto nodale del nostro periodo storico e se il mio partito non riconosce e affronta questo nodo, allora non è più il mio partito.
Perché non si tratta di “migliorare” le cose, di ritoccare qua e là. Siamo in un vicolo cieco, socialmente e storicamente. Ma continuiamo a spingere per trovare un’uscita che non c’è. Quindi sprechiamo quantità enormi di energia per un risultato che non ci può essere. E i fatti crudi (i numeri economici) lo dichiarano spietatamente.
La conseguenza logica, prima ancora che politica, di quel che ti ho detto è che la mia energia e il mio lavoro (per infinitesimale che sia) non possono sostenere questo errore.
Con rispetto immutato
Laura Mezzanotte
lo sò che al mattino con la tazza di caffè in mano, saltellare tra Google News blog di Gad e quì è masochistico ( poi uno si lamenta della depressione!) , ma è più forte di me. Mi cade comunque l’occhio qui
http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2014/11/10/protezione-civile-cosa-fare-in-caso-di-alluvione-_6666919f-aff0-4309-a615-680c40ce1aa3.html?google_editors_picks=true
e immediatamente mi torna in mente un manifesto americano fine anni 60.
Cosa fare in caso di attacco nucleare:
1) sedetevi a terra nell’angolo di due pareti
2) slacciate colletto, cinture e scarpe
3)sfilate orologio gioielli occhiali e liberatevi di ogni oggetto metallico che indossate
4) incrociate le caviglie e ponete le dita dietro la nuca
5) abbassate la testa tra le gambe
6) baciatevi il culo
Si sono dimenticati i tridui e le novene. Mi pare si facessero per invocare la pioggia, ma immagino si possano sfruttare anche per farla smettere.
Gius ed Emiliano, ma avete letto del nuovo amore della Bacchiddu? Trasecolo.
mi confondi con qualcun altro non conosco trasecolo e bacchiddu.
Buonanotte.
Io sto sclerando dalle 17 per trovare un volo Torino-Palermo senza svenarmi.
Niente.
Alle 19 passo alla seconda opzione: tour natalizio della Sardegna.
Cerco voli per la Sardegna, traghetti, navi, monopattini e passaggi in bici.
Sto impazzendo e voi citate la Finocchiaro.
Siete cattivi.
picciridda, ti stai ammazzando di vacanze ?
Ho 15 giorni a Natale.
e vorresti andare in Sardegna per Natale ?… Non era “Natale con i buoi…. etc. etc.” ?
In Sardegna hanno gli asini…
Comunque preferirei la Sicilia.
humm non è il periodo per farsela a nuoto e nemmeno in pattino
(‘na zattera è meglio… 😀 )
dai qui si capisce che picciridda ha cambiato partito… qualche mese fa ci sarebbe andata a nuoto in Sicilia.
(perfido…)
anche senza parentesi…
(ma l’avatar di Totonno? il pezzo meglio…)
“che diavolo stai dicendo willis ?” (cit. arnold)
La barca della bacchiddu ?
Sempre che non serva a salvini
Capitolo IX
Del Gioco. I quattro cantoni.
Un gioco. Semplice. Antico
– Cosa vuol dire antico?
– Qualsiasi cosa di cui non avete memoria. Il nonno? No, non e’ antico, infatti lo ricordi, anzi ci sei stato ieri. Come dici? Un contratto di lavoro a tempo indeterminato? Cacciate via quell’ infiltrato che finge di essere un bambino.
– Dico a te. Inutile che fingi di essere un infante per tentare di ricominciare. Dodici ore di Modugno in stereosette, loop continuo: “tu ti lamenti, ma che ti lamenti….”
Scusate l’ interruzione, “Voi” (fregati ancora una volta) e torniamo al nostro gioco. I quattro cantoni sono’ un gioco semplice, basta trovare uno spazio piu’ o meno quadrato o di forma rettangolare ed essere in cinque.
– Si’, ho capito, avevo detto semplice e voi non sapete cosa sia un quadrato od un rettangolo. Adesso ve lo spiego:
– Finitela di fare i furbetti altrimenti vi spiano il posteriore a calci e vi mostro un bel quadrato.
– Come dite? Avete capito? Non ne dubitavo.
Tornando a noi, il gioco e’ semplice, quattro persone (siete bambini, non persone? Dei del cielo e della terra, se mi scappa la pazienza…) si sistemano nei quattro angoli mentre il quinto piu’ o meno al centro o dove preferisce. I bambini negli angoli cominciano a scambiarsi i posti mentre il quinto cerca di occupare l’angolo momentaneamente vuoto durante lo scambio. Se ci riesce, il bambino dis-angolato “va sotto” come si dice in molti giochi, e si ricomincia.
– Come dici? Non si vince niente? E che c’entra? Avevo detto che era un gioco.
– Quanto dura? Finche’ avete voglia.
– A cosa serve? (Sant’ Asdrubale del Peloponneso aiutami tu….). Come sarebbe a dire? Ho detto che e’ un gioco?
– Come si diventa campioni? Non si puo’. Si gioca per stare insieme e ridere, sudare, cadere, tirarsi, spingersi (a proposito spingere e tirare non vale).
– Vi sembra stupido?
– No, non c’e’ sui giochini sul telefonino e non non c’e’ una versione da tablet.
– Non sapete do ve e come trovare uno spazio?
Questa e’ una questione seria. Al limite vi piacerebbe provare ma non sapete dove.
Cari bambini (si’, vabbe’..) non so cosa dirvi. Vi hanno rubato lo spazio per giocare persino nelle vostre stanze ricolme di giocattoli usati una sola volta, piene di mobili colorati, ergonomici ed a prova di spigolo. Talmente a prova di tutto che sono diventate non a prova di bambino ma private dei bambini. Faranno di tutto per impedirvi di beccarvi una sbucciatura, una distorsione e (lo dico e spero non ci siano genitori apprensivi intorno) qualche fratturina. Niente ingessature ricoperte di firme e messaggi da esibire con malcelato orgoglio come eroi del vostro tempo. In realta’ vi hanno ingessato il cervello, in un’armatura soffice e senza scampo da cui, probabilmente, non uscirete mai. Vi hanno ingessato anche il corpo che non sapete usare per tentare quel salto impossibile, una sfida a cui e’ difficile resistere anche se spesso si finisce per cadere. C’e’ del sangue che scorre nel vostro corpo, e’ caldo, vagamente dolciastro e si raggruma formando delle “scorzette” che non dovreste toccare ma a cui era impossibile resistere. Vi tengono al riparo da tutto cosi’ bene da non lasciarvi nemmeno intravedere da che cosa. Il mondo che avreste dovuto scoprire, anche a costo di qualche dolorino, vi e’ nascosto ma, credetemi, in realta’ gli state dando solo il tempo di preparare un agguato dal quale non avrete scampo.
E i quattro cantoni? Servono a rendervi, agili, veloci, a valutare rischio e decisioni, a perdere piu’ e piu’ volte per provare la gioia di vincere sapendo che non e’ per sempre e che in un attimo ritornerete ad essere quello che “va sotto” ma solo per un momento o forse due e poi di nuovo fino a farvi sentire vivi, a farvi ridere, cosi’ senza motivo, per un attacco riuscito o fallito per poco. E la sera arrivera’ come una ricompensa e non come l’intervallo tra una giornata di noia ed un’ altra uguale a quella appena finita. Imparare ad essere vivi potra’ persino, forse, farvi accettare l’inevitabile arrivo dell’eta’ adulta come il premio per essere stati dei bambini e non come il prolungamento di quella noia che allarga quel piccolo oscuro buco nero a cui non sapete dare un nome ma da cui avete paura di essere ingoiati ed a cui non sapete dare un nome.
Quattro Cantoni, bambini cari (grazie, per essere restati immobili) ma in realta’ potete giocare anche i tre o i due cantoni purche’ abbiate la forza e la voglia di giocare.
Di giocare con il cuore (e delle scarpe solide), farlo battere piu’ forte, cosi’ forte che potrete riconoscerne la voce.
Anto’, Sant’Asdrubale del Peloponneso mi mancava proprio… 😀
La mia impressione è che molti non abbiano compreso appieno la portata del cambiamento rappresentato del Partito Democratico (e delle sue finalità ) rispetto ai partiti di sinistra precedenti (PDS e DS).
Molti della vecchia guardia lo hanno sopportato convinti che sarebbero riusciti a gestirlo secondo le vecchie logiche. Altri, come Civati non hanno mai fatto mistero di volerne fare “un’altra cosa”.
La fine del berlusconismo e del conseguente anti-berlusconismo a far da collante porta infine i nodi al pettine e a un inevitabile ri collocamento delle sensibilità politiche più riluttanti.
Naturalmente io sono stra convinto che in un sistema maggioritario (verso cui spero si stia approdando) il PD (nato per questo) debba inevitabilmente contenere sia Blair che Miliband, sia Renzi che Civati, ma finché non ci arriveremo sarà probabilmente necessaria una ulteriore fase di transizione…
Parlo di sinistra di governo.
Poi c’è la sinistra “radicale” che è altra cosa.
“cambiamento rappresentato del Partito Democratico (e delle sue finalità ) rispetto ai partiti di sinistra precedenti (PDS e DS).”
..dai, con i tuoi tempi ci stai arrivando anche/persino tu…. “il piddì non è un partito di sinistra”.
Continui così spiccioli di cervello. Vai forte.
massì già che ci siamo aggiungiamoci pure “…non è un partito di sinistra e nemmeno social-democratico”.
..ahite un giorno, probabilmente mai, causa le 2lire di materia grigia a tua disposizione, arriverai alla soluzione : il piddì è un troiaio di interessi. (Habemus Bancam)
mia colpa , ho ormai perso la capacità di ascoltare certe cazzate, ho persino smesso di sputare sul monitor che si sporca
potresti anche aver ragione. tutto dipende da a che ciclo è l’Italia. Altri paesi Europei di primo piano son già passati oltre il bipolarismo, e anche il bipartissimo. Per reggere, alcuni reiterano grandi coalizioni sempre più stracche, altri hanno un terzo partito che, spesso, raggiunge dimensioni rilevanti. A mio parere a furia di inseguire il bipolarismo, non vedi i cosa sta arrivando dopo.
Che non è detto sia quello che sperano su sto blog…
la risposta di michele…..