Finanza stai serena

Triskel182

Care Goldman Sachs, JpMorgan, Merryl Lynch e Morgan Stanley, cari Citigroup, Black Rock, Cerberus, Blackstone e Old Mutual, ma anche cari Wall Street Journal e Financial Times, insomma cari signori della famosa finanza mondiale, anche se non ci credete, qui fuori siamo persone educate.

E siccome ci hanno insegnato che quando qualcuno vive nel terrore è cosa giusta provare a tranquillizzarlo, crediamo che adesso sia venuto il momento di accarezzare il capino proprio a voi: per quanto nababbi e un po’ arrogantelli a volte siate.

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17 comments

  1. Secondo me non se ne esce. In teoria dovrebbe la politica e il suo gruppo dirigente a frenare , a correggere e a sanzionare lo strapotere dei grandi gruppi finanziari.La domanda è : è ancora in grado di farlo a prescindere dal colore politico? La sensazione è che siano proprio i poteri economici che si scelgono i dirigenti politici. Ergo: siamo senza speranza o quasi a meno di non fare una reale rivoluzione tipo presa della Bastiglia.

        1. Nella situazione attuale molto probabilmente ragionano molto di più i “matti” e gli “squinternati” rispetto ai soloni che si sentono in giro o ai presunti detentori delle verità rivelate.

  2. Se non consumano cosa ci resta?
    Niente più cresta
    sulla lor spesa.
    Un simil vivere feroce è offesa
    al Dio Mercato,
    s’offenderà.
    Sia chi è frugale a fuoco marcato,
    messo alla gogna,
    lì fustigato.
    Portate i pargoli a sputacchiarlo
    l’immondo tarlo
    del nobil legno
    neoliberista.
    Monti lo sdegno,
    schiocchi la frusta,
    gloria al consumo,
    gloria al profumo
    di paradiso
    ch’è qui conquiso
    dall’economico gran paradigma:
    degno è di stigma
    chi non consuma
    e l’oppio non fuma
    che a larghe mani
    diamo agli umani
    che vi s’inebrino
    di voluttà.

  3. Mi è capitata sotto gli occhi una “Satira Preventiva” di Serra sull’Espresso su un ipotetico “complotto del Gruppo Gratosoglio” sul come e perchè la colpa della non-ripartenza economica sia da ascrivere ai poveracci, un Bilderberg all’incontrario, che insistono a non consumare, boicottando così lo sviluppo infinito tanto caro al capitalismo.
    Di solito trovo Serra ormai un po’ scontato ma stavolta m’è piaciuto.

    Non l’ho linkato perchè è tra i contenuti a pagamento e non credo che avrei fatto un favore al blog ma se ravanate in giro per la rete lo trovate.

    1. Il problema del rilancio dei consumi è stato affrontato recentemente in una road map di Pino O’Ruffiano presso gli investitori istituzionali (mafia, camorra, ndrangheta e altre organizzazioni nazionali e internazionali sorelle).
      Sta avendo grande successo la raccolta di sottoscrizioni del capitale per il lancio di una catena di pizzerie all’insegna “Magna & Fotti”.
      Ogni dieci pizze è offerta al/alla cliente una trombata a gratis a scelta in un ricco catalogo di extracomunitari/extracomunitarie remunerati/e con una pizza ogni dieci trombate.
      “E’ solo rilanciando i consumi” ha spiegato a un parterre plaudente l’ideatore dell’iniziativa “che possiamo immettere legalmente, e con profitto, nel circuito economico ufficiale i proventi delle nostre attività tradizionali.”
      “Per motivi di opportunità il patrocinio del governo, entusiasta di questo rilancio dell’occupazione, è mantenuto riservato ma ci è stato garantito l’inserimento dell’attività nelle agevolazioni fiscali per l’imprenditorialità puttanile.”
      “A un folto gruppo di parlamentari (di ambo i sessi) è stata offerta la tessera omaggio completa di 1000 buoni consumazione (= 100 trombate) presso l’esclusivo “Magna&Fotti VIP” che sarà inaugurato, alla presenza di autorità civili e religiose, presso la villa Coppola&Lupara già improvvidamente sequestrata dalla magistratura e cortesemente messaci a disposizione dal ministero dell’interno in attesa che si esauriscano le pratiche per il dissequestro e l’esemplare punizione dei giudici irresponsabili.”

    2. Ops! Violato il copyright. Ci faranno chiudere? Scancellate, scancellate! Dopo aver fatto copia e incolla da qualche parte.

      Scoperto il complotto del Gruppo Gratosoglio

      Nonostante gli sforzi congiunti dei governi mondiali, delle banche centrali, dei centri studi più prestigiosi e di Gaetano, che ha la miglior bancarella di prodotti pugliesi contraffatti di tutta Roma, i consumi non risalgono. Gli esperti e i politici sono increduli: come è possibile che lo sviluppo non sia illimitato? Non è forse vero che il Monte Bianco cresce di un metro ogni anno, i rapporti sessuali si allungano di dieci minuti ad ogni copula (fino a durare una settimana filata intorno ai settant’anni), noi stessi aumentiamo di statura ogni giorno e da vecchi non riusciamo più a passare sotto le porte di casa? E allora perché quei dannati imbecilli dei consumatori, invece di stare lì a disquisire sul centesimo, non ricominciano ad abboffarsi di porcherie e comperare qualunque cazzata gli salti in mente, come hanno sempre fatto?

      Il complotto. Sul web, nelle chat animate dai bocconiani più irrequieti, dai sottosegretari del PD e dai banchieri in attesa di giudizio, si sta diffondendo la tesi del complotto. I consumi non riprendono vigore a causa di un boicottaggio politico mondiale ispirato da lobbies nichiliste. La più famigerata è il Gruppo Gratosoglio, una specie di Gruppo Bilderberg al contrario. Prende il nome dal condominio milanese, nel quartiere Gratosoglio, dove si riuniscono i più attivi e potenti sfaccendati, emarginati e morti di fame del pianeta. Come Chang Yunang, esponente di punta del racket dei mendicanti di Singapore, che utilizzando rottami di ferro ha inventato un braccio da questua estensibile, in grado di tendere la mano fino a dieci metri di distanza; o l’archistar italiana Manolo Lostumbo, progettista di giacigli di cartone ammucchiato che il mondo intero ci invidia; o il temutissimo Paco Guzzman, capo del Cartello di La Paz, un cartello di divieto di sosta sotto il quale dorme tutte le notti. Possibile che il potere occulto del Gruppo Gratosoglio, per quanto potenti siano i suoi membri, davvero possa riuscire a influenzare in senso pauperistico l’economia mondiale?

      L’ingozzo. Tra i rimedi suggeriti dagli esperti, la pratica più antica e più efficace è l’ingozzo, illustrato già verso la fine del Seicento dal grande economista Philippe Trou, che aveva effettuato il suo tirocinio in un allevamento di oche per fois gras. “Con l’imbuto o a mani nude, si tratta semplicemente di stipare la maggiore quantità possibile di cibo all’interno di un essere vivente”, scrive Trou nel suo celebre trattato “L’economia spiegata persino agli economisti”. Se un’oca può ospitare fino a tre chili di cibo al giorno, un uomo, dieci volte più grande, quanto potrebbe consumare? Le controindicazioni sono soprattutto di carattere giuridico: sostengono alcuni costituzionalisti che immobilizzare una persona, applicargli un imbuto nel cavo orale e rimpinzarlo contro la sua volontà, facendogli per giunta pagare i circa trenta chili di cibarie ingurgitati, anche quelle non di suo gradimento, non sia del tutto legale. Quanto alle conseguenze sulla salute, l’obesità collettiva verrebbe ovviata dal fatto che, ripartendo il PIL, anche la spesa sanitaria potrebbe aumentare fino a rendere mutuabile la liposuzione.

      L’Ipnosi. Un’altra soluzione allo studio dei governi è l’ipnosi. Televisiva o meglio ancora on line: è stato valutato che, fatto zero il tasso di perspicacia del pubblico televisivo, quello del pubblico on line è sotto lo zero. Fissando negli occhi l’utente un ipnotizzatore, dopo aver attribuito qualunque pregio, anche inventato, alle merci esposte, invita ad acquistarle in quantità smodata. I detrattori di questa tecnica sostengono però la sua sostanziale inefficacia. “E’ già in vigore da molti decenni e si chiama pubblicità”, spiega il professor Manlio Kerker, docente di Scienze Inutili all’Università di Tubinga.

      La resa. “La gente è fondamentalmente spregevole”, commenta il filosofo Piero Caterino, caposcuola del Pessimismo Organico, “e dunque non serve a niente sperare che ricominci a produrre e consumare secondo i crismi di una comunità civile. Bisogna aspettare che una guerra mondiale o altre catastrofi decimino i ranghi dell’umanità, e che i pochi superstiti, rimasti solo con una clava e un berretto dei Los Angeles Lakers, ricomincino da zero e si diano da fare. Solo allora il Pil ricomincerà a risalire e i governanti potranno gioire”.

      (Michele Serra – Satira Preventiva – http://www.lespresso.it)

  4. Fassino: “ … chi negli ultimi anni ha tentato di fondare nuovi partiti ha raccolto briciole perché l’ultima cosa che ha oggi in Italia un mercato è fare partiti nuovi”.

    Qualcuno glielo dice che negli ultimi anni è stato fondato, e ha raccolto altro che briciole!, il M5S? (Qualsiasi cosa uno ne pensi)

    Che poi oggi non ci sia mercato per nuovi può anche essere condivisibile ma ai miei tempi, alle elementari, insegnavano che non si sommano le mele con le pere.

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