L’ultimo dei congressi

 di Adamo

 

ultimocongr

Lo scorso gennaio, concluso il congresso nazionale del PD, sono stati indetti i congressi regionali, e in Emilia-Romagna l’unica candidatura presentata è stata quella di Antonio Mumolo. Mentre nelle altre regioni i congressi si sono svolti regolarmente a febbraio, nello stesso periodo in cui si tenevano anche le primarie per la scelta dei candidati per le elezioni amministrative, in Emilia-Romagna la direzione regionale ha ritenuto (dopo la presentazione della suddetta candidatura) di non dover sovrapporre i due eventi, “per non stressare troppo i volontari ai gazebo”. Il congresso della regione che vanta i due quinti degli iscritti è stato quindi rinviato a giugno, senza che però, nel frattempo, si siano fatti avanti altri aspiranti segretari.

Antonio Mumolo non è un componente della direzione regionale, tuttavia, invitato a partecipare alla sessione in cui è stata formalizzata la decisione, ha chiesto esplicitamente rassicurazioni sul fatto che non ci sarebbero stati ulteriori rinvii, e pare che gli abbiano risposto di “stare sereno” al riguardo.

A giugno il congresso non si è tenuto, e non è stata avanzata alcuna altra candidatura. Mumolo si è detto disponibile a essere eletto come candidato unitario, e ha lanciato l’hashtag #misentosolo. Nel frattempo si è arrivati, finalmente, alla data del 5 ottobre, che consentirà di by-passare un dibattito serio sulle mozioni all’interno dei circoli, in quanto per tutta l’estate, e fino a settembre, i militanti sono soliti prestare un quotidiano servizio di volontariato presso le varie Feste dell’Unità.

Ci sono cose che si sanno, ma non si dicono. Di cosa si tratta? Si tratta delle classiche metodologie dell’Apparato, secondo le quali sono i vertici a nominare la base, e non viceversa. La maggioranza dei componenti della direzione, espressione dell’attuale gruppo di potere in regione, vorrebbe infatti scegliere innanzitutto il candidato a succedere a Vasco Errani alla guida della regione nel 2015. È la poltrona che fa più gola, assieme a quella di alcuni assessorati, e, visti i nuovi equilibri interni suggellati dal congresso nazionale, spetterebbe a un renziano. Dopo aver sistemato queste caselle, si vorrebbe procedere a trovare un segretario che, in continuità con gli ultimi anni, svolga il suo lavoro in totale asservimento del potere amministrativo centrale. Sembra, però, che il lavoro di mediazione per trovare un profilo adatto a ricoprire questo ruolo sia ancora in alto mare: di qui i continui rinvii.

La candidatura di Antonio Mumolo si propone di rovesciare questo modo di procedere. Vuole partire dai militanti e scrivere un programma con il loro contributo, partendo da solide linee guida date dalla sua esperienza politica e professionale, e traendo spunto dalla mozione Civati per alcune proposte replicabili su scala regionale, come il reddito minimo e lo stop al consumo di suolo. Prima di scegliere il candidato governatore di regione, occorre innanzitutto stabilire quale programma dovrà portare avanti, e il lavoro del segretario dovrà consistere proprio in questo: ascolto della base, anche tramite referendum, discussione, e proposta agli organismi amministrativi eletti.

Antonio Mumolo vive e lavora a Bologna, dove esercita la professione di avvocato, ed è legale di riferimento di Cgil e Federconsumatori. Da sempre si occupa di lotta all’emarginazione, e la sua esperienza più importante, in questo senso, è il progetto ‘Avvocato di Strada’, il primo intervento strutturato in Italia per la tutela legale gratuita delle persone senza dimora.

http://www.antoniomumolo.it/

46 comments

  1. Scrivo anche io l’ultimo post e lo faccio solo per rispondere a Mario de Fusco: l’unica cosa vergognosa è il modo di fare politica di voialtri. Mi fate ribrezzo.

    Pensare che nel PD possano esserci compagni che scrivono cose come quelle postate sopra mi fa vomitare. Persone che pensano e vivono il PD come è stato riportato, oltre a non capire nulla

    In questi mesi abbiamo assistito basiti ad ingiurie, aggressioni perfino dai compagni di partito. Gente che in preda al sfascismo fascista cercava di “salvarsi” accoltellando il prossimo.

    Una persona che si presenta come “candidato unitario” adducendo le argomentazioni politiche insultanti per la comunità come quelle riportate sopra è o un povero di mente che proprio non ci arriva (e quindi non è all’altezza di fare il dirigente) oppure è totalmente in malafede.

    Queste cose uno se le aspetta dai nemici, non da quelli con cui in teoria dovresti impegnarti per il bene del paese.

    Il PD negli ultimi mesi, oltre a tenere il governo del paese in condizioni difficilisime, ha prodotto congressi di circolo, provinciali, nazionali e regionali in tutta Italia. Oltre a mobilitazioni di coalizione ovunque per affrontare le amministrative. E ha preso con il proporzionale il 40% dei voti.

    Attualmente al comando c’è uno di 38 anni che ha scalato il PD legittimamente. E ha preso i voti.

    Quindi caro Mario ti rigiro la domanda: ma chi cazzo credete di essere voialtri con i quatro voti e le 4 idee stereotipate ormai da museo dei fossili per denigrare un partito come il PD?

    Con questo vi saluto.

    Nonostante buona fortuna a tutti.

  2. Devo dire che era nell’aria, al di là dei motivi personali e dell’importanza di chi lascia, l’esperimento di questo blog è/era un po’ particolare, un gruppo di persone legate da una dose alta di empatia personale hanno cercato, nonostante evidenti percorsi politici differenti, di tessere un dialogo che andasse oltre agli schieramenti veri o presunti dei partecipanti, cercare con la forza del dialogo e del confronto basi comuni, tutto questo in uno spazio virtuale con nessun leader o leaderino di riferimento, lo sforzo è stato costante ed impegnativo, abbiamo dedicato tempo ed energie non lesinando “partecipazione”… i segni di stanchezza che si palesano in vari partecipanti sono comprensibili e dipendano direttamente dal peso di aspettative ed impegno profuso ognuno nella giusta misura personale…
    Dedicato ad Antonio
    “In una fase piú elevata della società comunista, dopo che è scomparsa la subordinazione asservitrice degli individui alla divisione del lavoro, e quindi anche il contrasto fra lavoro intellettuale e fisico; dopo che il lavoro non è divenuto soltanto mezzo di vita, ma anche il primo bisogno della vita; dopo che con lo sviluppo onnilaterale degli individui sono cresciute anche le forze produttive e tutte le sorgenti della ricchezza collettiva scorrono in tutta la loro pienezza, solo allora l’angusto orizzonte giuridico borghese può essere superato, e la società può scrivere sulle sue bandiere: Ognuno secondo le sue capacità; a ognuno secondo i suoi bisogni!”
    (K. Marx- F. Engels, Opere scelte, Editori Riuniti, Roma, 1969, pag. 962)

    Ognuno secondo le sue capacità; a ognuno secondo i suoi bisogni!

  3. Capisco che il verbo ‘investire’ è qui usato in senso lato. Tuttavia alla base di talune reazioni esagitate credo ci sia in realtà un eccesso di aspettative. Credo che, se si frequenta uno spazio, lo si prende o rifiuta senza drammi per quello che gli ospiti offrono, di buono e di pessimo. Non si è obbligati a starci. Se ci si sta, si prova a costruire qualcosa, per futile che sia. Demolire spazi e persone l’ho sempre trovato patologico, a meno di essere/sentirsi in missione per conto di questo o quel dio.

  4. Madonna bona! Altro che camomilla! Qui ci vogliono ansiolitici pesanti.
    Faccia chi vuole quel che gli pare, per carità! Che io sappia, gli adulti sanno ricomporsi quando i nervi saltano. E’ per questo che sono adulti.

    1. Il problema è che seguire il blog è un impegno di tempo non trascurabile, per chi di tempo a volte ne ha zero (per esempio, io recentemente). E per come le discussioni avvengono, è difficile avere una partecipazione troppo episodica. Però sinceramente alcuni commenti mi fanno rimpiangere il tempo investito.

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