Good morning diossina

Segnalato da barbarasiberiana  

GOOD MORNING DIOSSINA, BONELLI RACCONTA TARANTO 

di Domenico Finiguerra – il Fatto Quotidiano 23/02/2015

Nel 1960 la posa prima pie­tra. Per far posto all’acciaieria, che oggi si estende su circa 15 chi­lo­me­tri qua­drati, furono abbat­tuti oltre 40.000 ulivi seco­lari. A Taranto, secondo i dati del regi­stro Ines, negli ultimi anni, è stata immessa in atmo­sfera il 93% di tutta la dios­sina pro­dotta in Ita­lia. L’ultimo stu­dio epi­de­mio­lo­gico dell’Istituto Supe­riore di Sanità for­ni­sce dati agghiac­cianti: un’incidenza dei tumori tra i bam­bini supe­riore del 54% ed una mor­ta­lità, sem­pre tra i bam­bini, supe­riore del 21% rispetto alla media della Puglia.

Ecco cos’è Taranto. Dati che tro­viamo nel libro Good Mor­ning Dios­sina, di Angelo Bonelli, por­ta­voce dei Verdi e con­si­gliere comu­nale nella città dei due mari, appena uscito e sca­ri­ca­bile gratuitamente dal sito www.verdi.it. Il libro è un ecce­zio­nale manuale sull’industria a forte impatto ambien­tale, per ana­liz­zarne le riper­cus­sioni. Uno sguardo sul dramma di cit­ta­dini e ope­rai morti di inqui­na­mento. Morti di fumo per non morire di fame, para­fra­sando Mat­tei. Una rico­stru­zione delle bat­ta­glie ambien­ta­li­ste por­tate avanti (spesso tra gli sber­leffi di poli­tici e com­men­ta­tori prezzolati) da parte di asso­cia­zioni ambien­ta­li­ste, da cit­ta­dini e mili­tanti, dalle Mamme di Taranto, che con tena­cia riven­di­ca­vano e riven­di­cano aree verdi pulite e boni­fi­cate per i bam­bini del quartiere Tam­buri. Per­ché a Tam­buri vige un’ordinanza: “Vie­tato gio­care nei giar­dini! Vie­tato l’accesso alle aree verdi non pavi­men­tate”.

Good Mor­ning Dios­sina riper­corre anche le vicende giudizia­rie, dalle prime inda­gini degli anni ‘80 (nel 1982 la pre­tura mette sotto indagine il ver­tice dell’Italsider per getto di pol­veri e inquinamento da gas, fumi e vapori, ma il diret­tore fu condannato ad un arre­sto di ben (!) 15 giorni e solo per getto di pol­veri) a quella ben più con­si­stente deno­mi­nata “Ambiente Sven­duto” portata avanti dal PM Patri­zia Todi­sco. Leg­gere gli stralci degli atti giu­di­ziari e le inter­cet­ta­zioni a capire quanto sia intos­si­cato e com­pro­messo il nostro Paese. “Gli ope­rai dell’Ilva morti per mesote­lioma pleu­rico a causa dell’amianto pre­sente nella fabbrica, pote­vano essere sal­vati se solo l’azienda, a cono­scenza della pro­ble­ma­tica, avesse agito tem­pe­sti­va­mente”. È quanto scrive il giudice Simone Ora­zio.

Il pre­zioso lavoro di Angelo Bonelli non si ferma alla denun­cia ambien­ta­li­sta, ma ter­mina in posi­tivo, avan­zando un pro­getto comples­sivo di ricon­ver­sione eco­lo­gica Taranto. Per dimo­strare che è pos­si­bile cam­biare dav­vero si portano ad esem­pio tre casi di ricon­ver­sione eco­lo­gica già rea­liz­zati: Bil­bao, capi­tale dei Paesi Baschi; Pitt­sburgh, città della Penn­syl­va­nia; la Ruhr in Ger­ma­nia. Realtà dove sono stati avviati ambiziosi pro­getti di riqua­li­fi­ca­zione ambien­tale e urbana che non solo hanno con­sen­tito di supe­rare i pro­blemi ambien­tali ma anche di uscire dalla crisi eco­no­mica investendo nel futuro. I risul­tati sono sor­pren­denti: tanti nuovi posti di lavoro creati, boni­fi­che effet­tuate, riqua­li­fi­ca­zione ambien­tale e dati eco­no­mici estre­ma­mente posi­tivi.

Cam­biare è pos­si­bile. È solo que­stione di volontà politica.

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