Stabiltà instabile

segnalato da barbarasiberiana

IL GIUSLAVORISTA: “SENZA L’ARTICOLO 18 LE NUOVE ASSUNZIONI SONO A TERMINE”

Michele Tiraboschi: ogni anno stipuliamo tanti contratti, ma l’occupazione resta stagnante

di Paolo Baroni – lastampa.it, 12/05/2015

«Sui nuovi occupati i dati veri sono quelli delle rilevazioni ufficiali Istat», avvisa Michele Tiraboschi, giuslavorista e direttore del centro studi sul lavoro Adapt-Marco Biagi. «Queste dell’Inps sono dati amministrativi – spiega – elaborazioni ricavate dalle comunicazioni obbligatorie dei datori di lavoro al ministero: è un susseguirsi di dati e stime a fini politici nel momento in cui si discute se il Jobs act funziona o meno».

I dati veri, quelli dell’Istat, allora cosa ci dicono?

«Che ogni anno stipuliamo tanti nuovi contratti, ma che l’occupazione è stagnante. In un anno di riforme del lavoro, da marzo 2014 quando è partita la liberalizzazione, cui poi ha fatto seguito il contratto a tutele crescenti e tutto il resto, a marzo i posti in più sono 30 mila».

Ma perchè tra Inps e Istat i dati sono così distanti tra loro?

«Perchè i dati sulle comunicazioni obbligatorie tengono conto solo del numero dei nuovi contratti stipulati che possono essere a termine di apprendistato, tirocini e può capitare che in un anno una stessa persona venga computata anche dieci volte. L’Istat invece ci fornisce dati reali, elaborati in base ad una specifica campionatura, e calcola i posti di lavoro effettivi».

Ma se ormai da mesi i contratti a tempo indeterminato stanno aumentando i due dati non dovrebbero ad avvicinarsi?

«No. Perché un conto sono le assunzioni aggiuntive e un altro le stabilizzazioni e le trasformazioni di contratti già in essere, di una persona che già lavorava, magari con un contratto a termine o di apprendistato».

Il ministro del Lavoro Poletti sostiene che anche riuscire ad aumentare la qualità del lavoro, riducendo la precarietà, è un risultato importante.

«Io sono un tecnico, non faccio valutazioni politiche. Partiamo dal piano tecnico: facile dire che aumentano i contratti stabili, ma non dimentichiamoci che sono contratti senza articolo 18. Dopo uno, due o tre anni di esonero contributivo io posso lasciare a casa il lavoratore pagando da 4 a 6 mensilità di indennizzo. Trovo contraddittorio fare la propaganda contro la precarietà e poi festeggiare perché ci sono più contratti stabili, ma di questo tipo».

E quale valutazione economica da invece?

«Lo sgravio contributivo costa 15 miliardi di minori entrate. Rinunciare a questa fetta di soldi avrebbe senso se si obbligasse le imprese ad assumere persone in più. E secondo i consulenti mancano almeno 3 miliardi di coperture, io dico 5 miliardi. Per cui questa operazione costerebbe 20 miliardi».

Per produrre cosa?

«Non certo stabilità senza articolo 18. Bastano seimila euro di indennizzo ed un lavoratore con contratti a tempo indeterminato a tutele crescenti può essere lasciato a casa. Adesso è più stabile un contratto a tempo determinato di tre anni rispetto ad un contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti».

57 comments

  1. DIRIGENTI

    Vedo chenei commentisi continua a usare la parola peside,mentre costoro da alcuni annisono già dirigenti.
    LA differenza non èpiccola, se nn a sicapisce, non sicaisce nemmeno quel che sta accaendo.
    Già ora sono praticamente costretti ad applicare ogni circolare e rispondono personalmente di uel ch fanno.
    Speso in situazioni dove possono solo ubbidire anche allenorme più deficienti a frontedi responabilità civili e penali di cui possono esser chiamati a rispondere.
    Ovvio che, per fre i dirigenti, pretendano di più economicamente e coe attribuzioni di potere.
    Bisogna uscire da questa empasse, che genera uno scariabarile infintio di responsabilità e conflitti spesso a discrezione..
    Già adesso, indipendentemente da Renzi,un dirigente ti può fare mobbing a suo piacere, se non ai difenderti o non c’è il sindacato a difenderti.
    IN assenza di veri organi divalutazione, la valutazione te la fa lui, assie me ai suoi collaboratpri scagnozzi (visto che se li sceglie da solo).

    1. neppure un anno fa.
      così è la politica ,ehmm … volevo dire gli italiani.. ehmm. cioè, i tifosi, i tifosi, solo i tifosi.

      1. vabbè, mischiare tifo e politica ti rende veramente piddino
        e spiega il tuo voto “contro gli altri” e non per una squadra decente

        si scherza, ma anche no (senza contare che i tifosi gobbi, sono, appunto, tifosi gobbi)

      2. Da Juventino ero molto scettico sull’arrivo di Allegri ma fortunatamente non ho preclusione a modificare il mio giudizio quando i fatti smentiscono i preconcetti.

        Figurati che una volta votavo pure convintamente il pd

        1. …attendo che i fatti smentiscano i tuoi pregiudizi. anche se dovrò attendere il governo di grillo. ma non è mai troppo tardi per verificare la distanza tra promesse e realtà. prima o poi capita

          1. “verificare la distanza tra promesse e realtà.prima o poi capita.” Heiner , è già capitato solo che non si vuol vedere e riconoscere.La differenza è tutta qui soprattutto con chi la pensa diversamente da te.Stammi bene.

            1. perché non si vuol vedere? si vede, poi si giudica, magari facendo la bilancia delle promesse realizzabili o irrealizzabili

                    1. anche qui sorvolando che molte cose cambiano profondamente la società, le sue priorità, la sua visione… in volta in volta giudichiamo cose già trasformate

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...